Un libro sullo scambio casa: “Benvenuto a Casa Tua” di Cristina Pagetti

Un libro sullo scambio casa: “Benvenuto a Casa Tua” di Cristina Pagetti

Questa volta nella sezione di libri legati al viaggio Le mie letture voglio proporvi un libro alternativo che mi ha incuriosito moltissimo e che ho letto con grande piacere, è “Benvenuto a casa tua” di Cristina Pagetti, e affronta il tema dello scambio casa. Per dirla alla Robert Hopke, probabilmente “Nulla avviene per caso” 🙂 E in effetti, pur non avendo mai percorso questa strada finora, devo ammettere di aver letto e sentito diversi racconti di persone e amici che hanno provato questa soluzione, esperienze molto positive, e di nutrire un certo interesse nei confronti dell’argomento. Per cui appena ho letto il libro, ho pensato di scrivere un post perché possa essere d’aiuto a quanti come me hanno questa curiosità. Il bello sta nelle differenze Ho così scoperto molto altro rispetto a quanto immaginavo 🙂 Putroppo, e sono certa che l’Italia rispetto ad altri paesi lo sia ancora di più, siamo ancorati alle nostre resistenze e associamo subito: scambio casa = oddio degli sconosciuti nel mio nido!!! = non se ne parla proprio. E di sicuro i timori personali possono bloccare sul nascere gli entusiasmi. Tanti anni di viaggi, di incontri, di confronto col diverso e anche tanti anni di traslochi e case differenti abitate, mi hanno insegnato ad accogliere i cambiamenti con gioia. Anzi ad amarli 🙂 Ed è per questo che sono davvero una potenziale fruitrice dello Scambio Casa. «Solo qualche anno fa chi scambiava la propria casa era considerato originale. Oggi, tutti conoscono qualcuno che lo fa e l’idea alla base dello scambio casa è di tendenza» Ed Kushins, fondatore di Scambiocasa Il libro è di facile lettura,...
Bagnolo di Lonigo (Vicenza): Villa Pisani Bonetti, Palladio e l’arte contemporanea

Bagnolo di Lonigo (Vicenza): Villa Pisani Bonetti, Palladio e l’arte contemporanea

Mi sono sempre piaciute le contaminazioni, nella vita e in tutte le loro espressioni. Ieri a Villa Pisani Bonetti, invitata a Bagnolo di Lonigo (VI) per l’inaugurazione della VII edizione del progetto Arte Contemporanea a Villa Pisani ho potuto avere conferma di che cosa la parola contaminazione possa meravigliosamente creare.  Fino a Novembre 2016 questo capolavoro giovanile del Palladio abbraccia e accoglie le opere inedite di due artisti contemporanei, Pino Pinelli e Mauro Staccioli e diventa culla di espressioni artistiche del nostro tempo. Innanzitutto la villa palladiana E’ sempre un piacere per me, un po’ per formazione un po’ per interesse personale, poter visitare un edificio che ha segnato la storia dell’architettura. Villa Pisani Bonetti, progettata dal Palladio nel 1541 e realizzata nel 1544-1545 segna l’inizio della sua collaborazione con la Serenissima ed è citata nella Sezione “Case di Villa” de I quattro libri dell’architettura, testo immancabile nella biblioteca di qualunque architetto ancora oggi, pure nella mia 🙂 . La mostra è in primis l’occasione giusta per conoscere più da vicino la villa palladiana: l’essenzialità delle sue geometrie che richiamano la monumentalità imperiale di Roma, la facciata sul fiume con la loggia a bugnato rustico, il salone centrale dove di incrociano una volta a botte e una a crociera affrescate da un allievo di Giulio Romano, le sale interne arredate, la forte relazione tra esterno e interno e lo splendido contesto naturale in cui la villa è inserita. Già solo questo merita da solo una visita, anche perché la villa è restaurata e tenuta veramente in ottimo stato dai proprietari. Arte contemporanea a Villa Pisani Citando le parole di Francesca Pola,...
Repubblica Ceca: Praga amarcord

Repubblica Ceca: Praga amarcord

Praga ha rappresentato una parentesi unica nella mia vita, durata 4 intensi anni. Lo so, non ho mai scritto nulla di questa mia esperienza di vita sul blog, solo un’unica breve eccezione per l’iniziativa #ilsensodeimieiviaggi. E l’assenza della Repubblica Ceca e di Praga come destinazione dal mio blog, ovviamente, non è casuale. Ho avuto bisogno di cambiare, di mettere una distanza di qualche migliaio di chilometri, di metabolizzare nel tempo qualcosa di forte. Una metabolizzazione durata “soli” 10 anni. 10 anni spaccati. Maròòò come passa veloce il tempo 🙁 Le storie d’amore si sa, possono finire. Poco male quando la cosa succede da entrambe le parti e ci si lascia di comune accordo. Un po’ peggio quando si è lasciati: una frattura che spezza, lasciando svuotati e confusi (ma questo per fortuna non è stato il mio caso, anzi). Anche biochimicamente le cose cambiano: ci si innamora follemente, aumentano le endorfine, il senso di benessere, euforia, vitalità. Praga ha assomigliato tanto a questo. Per me sono stati 4 anni molto sopra le righe, molto lavorativi, molto pieni di persone strane, di eventi, di diversità da imparare e da gestire quotidianamente. Una specie di carro apparso all’improvviso nella mia vita, di quelli che passano e senza nemmeno rifletterci più di tanto ci salti sopra e ti ritrovi nel posto giusto al momento giusto, in una specie di ombelico del mondo dove tutto accade, nel bene e nel male. Quando la relazione finisce, che si fa? Ci si concede un giusto “periodo di lutto” per poter elaborare l’infelicità, te ne fai una ragione, affronti la situazione piuttosto che lasciarti andare, vivi...
Borghi delle Marche: Gradara, Fiorenzuola di Focara e Montemaggiore al Metauro

Borghi delle Marche: Gradara, Fiorenzuola di Focara e Montemaggiore al Metauro

Di ritorno da un weekend marchigiano ne approfitto per raccontarvi di tre borghi delle Marche, tutti in provincia di Pesaro Urbino, tutti e tre in collina, ognuno con i suoi scrigni e soprattutto delle particolarità che lo rendono unico. Piccole cittadelle fortificate, fatte di stradine, di rocche medievali a scopo difensivo, di camminamenti merlati e terrazze imperdibili sulle vallate intorno o sulla costa. Luoghi di un’altra dimensione, di un altro tempo, in equilibrio con il paesaggio, i ritmi delle stagioni e in armonia con la natura. Luoghi che richiedono poco in termini di impegno e regalano tanto. Il bello però è leggerne le differenze, non solo ammirarli 🙂 Gradara Gradara le ha veramente tutte per colpire l’immaginario del visitatore: una posizione invidiabile, una storia fatta di grandi nomi, l’amore a fare da sfondo di Paolo e Francesca, l’architettura castellana e l’impostazione medievale della rocca, le mura merlate su cui da cui si gode un panorama a 360° sulle valli sotto, gli arredi e le armi dell’epoca, inclusa la Camera della tortura. E poi è veramente tenuta come un gioiellino. Innegabile il tuffo nel passato e il fascino legato alla tradizione, ma forse è proprio qui che manca qualcosa. O almeno è mancato a me. Da un borgo medievale ti aspetti la “patina del tempo”, il segno del suo passaggio su un’opera, i cambiamenti inevitabili, un velo d’antichità, l’imperfezione che racconta la storia. Qui invece un’accurata opera di ricostruzione negli anni ’20 ha trasformato le rovine della rocca malatestiana, dei cammini di ronda, delle torri d’angolo poligonali, del borgo all’interno in un Medioevo ricostruito e perfetto. Bello per carità, scenografico e...

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