Quest’anno, non potendo andare lontano in autunno, il foliage me lo sono goduto in un weekend in Trentino-Alto Adige, ai Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano. Sicuramente sapete di cosa parlo: le tavolozze accese, un caleidoscopio di colori intensi, le distese di fronde rosse delle querce e del sorbo, l’arancio degli aceri, il giallo oro dei larici e il marrone dei castagni e faggeti. Lo chiamano “Fall Foliage”, è il miracolo che si ripete ogni autunno, la caduta delle foglie che chiude un ciclo naturale e gli osservatori di foglie a tinte forti si danno appuntamento per non perdere questo spettacolo. Verso fine Settembre fino all’inizio di Novembre i boschi si accendono di tutte le sfumature autunnali con il progressivo cambiamento di colore degli alberi.
E non serve andare in Canada in Quebec o negli Stati Uniti in New England per godere appieno di questo regalo della natura, basta un solo fine settimana libero per raggiungere vari boschi in Italia ricchi di piante latifoglie, dove il foliage si può vedere al meglio. Un vero anfiteatro naturale da non perdere è a Merano, sono i Giardini di Sissi a Castel Trauttmansdorff, così chiamati per i soggiorni che l’imperatrice d’Austria Elisabetta fece nel castello, sua dimora di villeggiatura. Un parco botanico che si sviluppa su 12 ettari (120.000 mq) tra le vette imbiancate del Gruppo di Tessa, oltre 80 ambienti botanici fra paesaggi naturali e antropici con piante da tutto il mondo suddiviso in quattro aree tematiche: 1. boschi del mondo, 2. giardini del sole, 3. paesaggi dell’Alto Adige, 4. giardini acquatici e terrazzati.
Ce lo siamo goduto in un weekend di sole di fine Ottobre, quasi venti gradi e un’esplosione di colori, l’ideale anche per chi ha figli che qui possono scorrazzare tra sentieri, boschi, laghetti, parchi tematici, piante e fiori meravigliosi da ogni dove. Definirlo un giardino sarebbe davvero riduttivo, è un’esperienza multisensoriale, sei immerso e isolato per minimo tre ore in un mondo diverso fatto di bellezza e di stupore. Il Foliage è l’ottima scusa per andare, sarà il fil rouge della vostra giornata, ma è solo l’inizio della storia… Vi renderete conto in loco che il valore di questi giardini è molto più grande.
Una volta entrati e aperta la cartina dei giardini abbiamo optato prima per un percorso in salita attraverso un paesaggio misto di aceri, felci, fichi d’India, foreste extraeuropee, sequoie, piante dell’Arizona, del Canada, del Giappone. Siamo arrivati al Binocolo Thun, una piattaforma panoramica e un binocolo tridimensionale pensato come un punto di osservazione speciale, con una vista mozzafiato sulla piana dell’Adige, la conca di Merano e le montagne circostanti. Da lì siamo saliti su per i sentieri lungo montagna al Giardino degli Innamorati, un nuovo padiglione del 2016 con giochi d’acqua, installazioni artistiche e scritte d’amore in diverse lingue, oltre a gazebi dipiante profumate come la rosa e il gelsomino stellato, svariate opere artistiche, citazioni letterarie e installazioni spaziali.
Salendo ancora siamo arrivati alla immensa Voliera di are e pappagalli rumorosi che domina la valle, una costruzione circolare a cui si appoggia una passerella di 15 m, su un percorso a prova di vertigini letteralmente nel vuoto. Un’altra veduta del parco e della conca di Merano: un panorama a cui abbandonarsi, ispirati dal motto inciso nella balaustra: “Solo i pensieri sono liberi”. Al ritorno il Laghetto delle Ninfee in mezzo a fiori di loto, palme, anatre e carpe giapponesi riserva un’altra sorpresa: l’installazione di Land Art di Ichi Ikeda Water Blooming, l’artista giapponese accende i riflettori sull’importanza della gestione sostenibile dell’acqua, la risorsa più importante che il pianeta offre. Un’opera a forma di croce e celle vegetali esagonali dove acqua, piante e uomo creano un sistema ecologico complesso. Ve l’ho detto, uno viene a Merano per il foliage, ma c’è molto altro.
Ovunque guardiamo, sbucano dettagli curiosi, opere d’arte e attrazioni, passiamo attraverso gli undici padiglioni artistici e delle stazioni sensoriali immersi nei boschi tematici e nelle fioriture, tra un Alveare in cui la nanetta puà scoprire da vicino la vita delle api o il Mosaico Geologico che riproduce la stratificazione delle montagne dell’Alto Adige o il Ponte sospeso che attraversa vacillando il Bosco Ripariale, tipico delle sponde paludose dell’Adige. Spunti naturali per imparare e conoscere divertendosi, curati nei minimi dettagli.
Altra zona imperdibile per chi ama viaggiare sono i Boschi del Mondo a nord del castello: boschi di latifoglie provenienti dal Nord America orientale e dalla Cina e Giappone, conifere americane e asiatiche, ciliegi ornamentali, rododendri in fiore e “fossili viventi”, terrazze di riso e piantagione di tè ricreano la natura come era un tempo. Si può scoprire una foresta di bambù orientale, o un giardino giapponese dove ogni singola roccia, ogni ansa del ruscello, la disposizione delle singole piante e persino la casa del custode Machiai seguono il disegno di un maestro giardiniere giapponese.
E poi ancora i Giardini del Sole, con profumi mediterranei di limoni, aranci e pompelmi, alla collina dei cactus e alle terrazze con splendidi scorci panoramici sui monti circostanti; i Giardini acquatici e terrazzati, con il Laghetto delle Ninfee su cui galleggiano i fiori di loto, ed il palmeto con le camelie, ai Paesaggi dell’Alto Adige, con l’Oliveto più settentrionale d’Italia ed il Vigneto con uve rare come la Versoaln, la più grande e antica del mondo.
Se poi avete tempo e voglia di qualcosa in più su Castel Trauttmansdorff, potete entrare nel Touriseum, oggi l’imponente maniero è sede del museo della storia del turismo nel Tirolo altoatesino documentata per immagini in 20 sale, di cui 3 dedicate a Sissi, l’imperatrice d’Austria che scelse il castello ed il clima mite di Merano per i suoi soggiorni invernali. Il conte Trauttmansdorff lo fece costruire in stile neogotico a metà Ottocento sulle antiche rovine medievali e di sicuro la sua visita completa la conoscenza di questo luogo.
Informazioni pratiche
I Giardini di Castel Trauttmanssdorff sono aperti ogni anno dal 1 Aprile al 15 Novembre
potete trovare tutte le informazioni utili a organizzare una visita sul loro sito ufficiale
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