Lo ammetto io di Ljubljana non ne sapevo molto. Si e no l’avrei saputa indicare su una mappa: avevo sentire dire che è piccolina, una bella città, abbordabile come prezzi, centro universitario, con una storia interessante e un suo carattere architettonico; e che c’è un fiume che la attraversa dove passeggiare; forse avevo letto qualche curiosità letteraria sugli argonauti, ma di cui non ricordavo un gran che. Tutto qua, un’idea decisamente confusa.
Poi questa estate nei miei giretti mi è capitato di andarci, in Slovenia e a Lubiana. E la prima cosa che ho fatto, arrivando in centro è non cercare di comprendere tutto subito, di vedere tutto quello che è segnalato sulla guida anche se 2 gg a disposizione sembravano pochi… il primo approccio per me è sempre un po’ sensoriale, annusi l’aria, cammini a zig-zag, guardi intorno e ti immergi nella sua atmosfera, ne cogli i segnali. Le primissime impressioni?
Energia e vitalità
E’ Agosto e mi colpisce la quantità di persone presenti nel piccolo centro: giovani, vecchi, bambini, turisti, gente del posto, sembrava che tutta la Slovenia si ritrovasse in centro 🙂 Saranno le feste, i tantissimi ristoranti-bar-caffè pieni sul fiume Lubianica, la città piena di giovani, e le moltissime iniziative culturali e musicali estive… è un’ iniezione di vita e di energia. Lasciatevi trasportare: andate dove capita, senza meta. E non c’è da annoiarsi, perchè ogni angolo sorprende, e ci si mette poco per capire che Lubiana è una capitale che accoglie, mette a tuo agio, non è per niente frenetica e dimostra un calore che forse tante bellissime capitali europee hanno perso da tempo.
C’è il Ljubljanski poletni festival con concerti e avvenimenti; il Ljubljana jazz Festival, il festival jazz più antico d’Europa; c’è il Cankarjev dom, enorme fabbrica di cultura in centro città: . Il fulcro però è il Poletje v Stari Ljubljani – Estate nel centro storico di Ljubljana. Le manifestazioni iniziano a giugno e terminano alla fine di agosto. Mercati, cibo, concerti a più non posso e fuochi d’artificio. Se non l’avevate capito, ai lubianesi piace stare fuori a divertirsi 🙂
Bellezza e senso civico a braccetto
Il colpo d’occhio iniziale la dice lunga. Pochissimo traffico in centro, qui la gente cammina e preferisce lasciare la macchina in garage per vivere lontano dal rumore. E poi il ritrovarsi della gente, gli spazi verdi, l’organizzazione di molti eventi ben valorizzati sono una gran bella sorpresa. Si respira senso di civilità fatto di rispetto per l’ambiente, una dimensione di piccolo ancora a misura d’uomo, di bambino, di famiglia, perché no di disabile.
Non è solo la bellezza indiscussa dell’architettura (che in piccolo mi ricorda tanto le cittadine austro-ungariche o le facciate di Praga), i tantissimi tesori barocchi o liberty dominati dall’alto dall’immancabile castello medievale. No, no, nemmeno gli scorci del lungofiume punteggiato dai salici piangenti e dai ponti uno più bello dell’altro. E’ proprio la sensazione di un posto ben preservato, dove tutto è vicino, accessibile, antico e moderno, dove puoi partecipare, fare una sosta e osservare coi tuoi tempi. Dove c’è cura per l’arredo urbano, il verde, le fontane o le sculture d’arte, dove c’è qualità di vita.
La creatività
E poi la capitale slovena è creativa.
Te ne accorgi prima dalle atelier e botteghe d’arte sparse tra i vicoli o lungo le rive della Ljubljanica, pieni di opere di artisti affermati e di illustri sconosciuti. Uno dei locali più frequentati dai giovani lubianesi è la Galleria Na Dvornem trgu, un caffè-galleria d’arte tra il ghetto e il rettorato dell’Università, che espone pitture e grafiche di autori locali e balcanici. E non a caso Lubiana ospita dal 1955 ogni anno dispari la Biennale internazionale d’Arte Grafica, tra le più importanti manifestazioni del settore a livello mondiale. Mezzo secolo di attività e le opere più significative di migliaia di artisti provenienti da 50 nazioni. Mostre, convegni, conferenze, workshop e opere d’arte in una rassegna della creatività, frutto di qualsiasi tecnica, scuola o indirizzo.
Così gironzolando ti può capitare di alzare gli occhi e perché sulla tua testa ci siano calzature di ogni genere. E chiedi. Un giorno qualcuno ne ha appeso un paio, legando le stringhe una all’altra e agganciandole a un cavo tra due palazzi. Uno scherzo, una scommessa. L’idea è piaciuta, qualcuno ne ha aggiunte altre, e poi altre ancora, fino a formare una miriade di opere d’arte. La chiamano Trash art. Scarpe sporche, sgualcite, impolverate. Suole che hanno camminato per chilometri e chilometri. Oggetti vissuti, che hanno esaurito il loro compito primario e trovato una nuova dignità. Una dignità creativa 🙂 Anche questa è Lubiana.
Qui un assaggio di questa “capitale in una mano”, bella, piccolina, economica, a un tiro di schioppo e decisamente inaspettata. Enjoy 🙂
Sai che anche io ho un’idea confusa di Lubiana? Di certo fino a poco tempo fa non mi sarei nemmeno sognata di andarci. E probabilmente nemmeno tuttora, se non avessi visto le foto di altri blogger, se non avessi letto i vostri post. sì, Lubiana inizia a piacermi. Soprattutto per la creatività 🙂
manco io! creatività e atmosfera frizzantina sono i suoi punti forti, per un weekend è una meta validissima, magari abbinata al lago di Bled che è in zona.
Ha colpito anche me questa città da cui mi aspettato (erroneamente) poco… e invece… 🙂
mi sa che partire con una carta bianca in tasca e zero aspettative è la miglior mossa
Mi sono innamorata di Lubiana 2 anni fa. È veramente una città tutta da scoprire, piccola, ordinata, elegante, di grande interesse e con un estro creativo unico. Merita alcuni giorni per essere visitata bene. Una meta molto interessante, complimenti
In effetti rischiamo spesso di sottovalutare piccoli cammei che magari abbiamo “dietro casa” 🙂 felice ti sia piaciuta come è successo a me
Ciao Monica! Bello il post, bello il blog! 🙂 Non lo conoscevo, ma ora ti seguirò nei tuoi viaggi!
Vedremo se Lubiana sarà questa bella sorpresa anche per me!
un saluto