Bosnia-Erzegovina: le cascate di Kravice

Bisogna ammettere che la Bosnia-Erzegovina ti lacera dentro. È bella, tanto, ma per certi versi immensamente brutta.

Paesaggisticamente splendida: movimentata, montagne rocciose che graffiano, l’acqua che scorre lenta in colori impossibili, villaggi poveri e malconci, nonostante i vent’anni ormai passati dalla guerra. E poi le macchine della polizia che continui a incontrare e che temi ti fermino, chiedendoti false multe e corruzioni varie. Per non parlare di qualche carro armato arrugginito e delle camionette dell’esercito che ti lasciano frastornato, se pensi che la guerra dovrebbe esser ormai un ricordo. E i bosniaci che guidano veloci e in modo pericoloso, tra serpenti di curve. E le mine inesplose, che fan da guardia a quelle montagne, mentre passi.

E poi c’è il grande Est. Brutto come le periferie di Mosca, e Pietroburgo, e dell’Ex Unione Sovietica. Qui è Ex Jugoslavia, ma l’oceano urbano scrostato è lo stesso, uguali sono i palazzi popolari sulla strada che portano al centro antico delle città. Uguali sono i proiettili nei muri ancora da sistemare, i casermoni segnati da crepe, qualche edificio danneggiato e mai più rimesso a posto.

Kravice 4

Però, quando meno te lo aspetti, le carte in tavola vengono cambiate e anche la Bosnia ha i suoi assi nella manica. Kravice è stata una vera sorpresa (grazie ad Alessandro di Girovagate che mi ha dato la dritta al momento giusto) in un paese da cui mi aspettavo tutt’altro, non una tale meraviglia naturalistica. Il folto dei boschi, il gorgoglio forte dell’acqua che si fa sentire da lontano. E’ primavera, la portata d’acqua è alta, pochissimi visitatori, solo qualche gruppo di ragazzini in gita scolastica…armati di costume e di un coraggio da leoni si lanciano urlanti in acqua (la tempera in effetti è da urlo :-D).

Kravice 6

Kravice 2

Kravice 3

E con questo paragone lascio parlare le immagini delle cascate di Kravice.

“Mi piace pensare alla vita come a un fiume, con rapide e cascate.
Ci sono periodi in cui tutto sembra scorrere liscio. Sei sulla tua canoa, remi con comodo e ti godi il panorama. Un giorno fluisce nell’altro, risolvi ogni piccolo problema e ti rimane anche del tempo per rilassarti. E poi, gradualmente, la corrente accellera; è ancora possibile farcela, ma bisogna impegnarsi  di più.
 

Successivamente arrivano le rapide e di colpo ogni cosa diventa più difficile. Può trattarsi di un nuovo progetto di lavoro, della malattia di qualche membro della famiglia, di un trasloco oppure di un licenziamento. Quale che sia la ragione, in questi momenti governi faticosamente la canoa, lottando per restare a galla. La mattina ti svegli con la sensazione di essere già in ritardo e ogni giorno diventa una folle corsa contro il tempo per portare a termine gli impegni. 

E poi le rapide si fanno più veloci e tu continui ad avanzare in quella direzione. Tu “devi”, “sei costretto”, “non hai altra scelta”. Vai avanti, avanti, avanti. E in lontananza senti già lo scroscio della cascata e ti convinci che la tua unica possibilità sia remare con più vigore. Devi superare quelle rapide, in un modo o nell’altro, e cercare di metterti in salvo. Altrimenti, la cascata ti trascinerà con sé.”

Nicholas Sparks, Tre settimane un mondo

Kravice 1

Ci arrivi così, quasi per caso, una mezza indicazione sulla strada che da Capljina porta a Ljubuski. Una striscia d’asfalto, nessuna gabella d’ingresso, a 40 km da Mostar il Trebižat manda in scena un anfiteatro naturale di cascate fantastico. Non te lo aspetti, si scende un percorso ben tenuto nel verde e ci si trova in una nuvola di goccioline sempre più forte. Ti avvolge, ti bagna, ti ristora. Dicono che d’estate, i più temerari passano sotto le cascate per accedere ad una grotta con tanto di stalattiti, antico mulino e vascello. Mi fido.

La sensazione è che sia ancora ancora terra di nessuno, zona poco battuta (di sicuro in primavera), che il turismo d massa con orde di giapponesi come ho visto ai Laghi di Plitvice in Croazia non sia ancora arrivato….quindi, se decidete di fare un giro nei Balcani questo è un assoluto “must see”. Parola di Alla ricerca di Shambala 🙂

Kravice 5

Ps. Annotazione doverosa per i viaggiatori

Le mine antiuomo in alcune regioni della Bosnia-Erzegovina costituiscono ancora un rischio. Questa zona è stata del tutto sminata ma la presenza accertata di mine inesplose sparse sul territorio della Bosnia-Erzegovina rappresenta un pericolo costante che impedisce di fatto la piena libertà di movimento. Secondo le informazioni fornite dalle varie agenzie impegnate nel delicato compito di rimozione degli ordigni, si calcola che solo il 30% dei campi minati sia documentato sulle mappe ufficiali. Si raccomanda pertanto ai visitatori di prestare costantemente la massima attenzione negli spostamenti fuori dai centri abitati,  evitando di inoltrarsi in aree abbandonate o poco frequentate.

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5 Comments

  1. Contenta che ti sia piaciuta Kravice 😉 io avevo fatto il bagno ad agosto e l acqua era ghiaccio fuso…. È del resto che mi dici?

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    • Ho scritto un lungo post su Medjugorjie prima di questo e ne scriverò uno su Mostar a breve…aspetti diversissimi di un paese interessante. Mi sono resa conto che ci sarebbero voluti 10 gg solo in Bosnia, ma il tempo scarseggia sempre. Dovrò prima o poi organizzare un giro più serio nei Balcani 🙂

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      • eh sì, la Bosnia inaspettatamente merita, io ci ho passato 6 gg nel 2009, ma quest’anno ci torno e nonostante questo so che non riuscirò a vedere tutto quello che manca…vado a leggere subito gli altri post, mi erano sfuggiti

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  2. mi hai fatto venire voglia di tornarci!
    Sono contento che ci siete andati,
    mi sembra di capire che le cascate siano ancora abbastanza selvagge! Speriamo che continuino a mantenersi così.
    PS: dietro le cascate c’è una grotta raggiungibile anche dai meno temerari…. io però non ho visto nessun vascello! 😉

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    • ahahahaha, Alesessandro saranno leggende bosniache 🙂

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