Cinque Terre: this land is my land, respect it

Parto da qui, da un cartello incrociato lungo uno dei tanti sentieri percorsi in questo weekend appena trascorso alle Cinque Terre. Il messaggio è forte e chiaro: “Questa terra è la mia terra, rispettatela”, è il 1940 e Woody Guthrie scrive una canzone folk che diventa una specie di inno patriottico, fatta di amore per il proprio paese e voglia di cambiamento. Con una serie di domande dentro: per chi è stata fatta questa terra? chi siamo, “you and me”, chi è il “we” del “we the people”? E questa terra che cosa vogliamo che diventi? Domande da cui mi piace partire per raccontarvi, a modo mio, questo tratto di Liguria.

This land is my land

Manarola_dall'alto

Le Cinque Terre sono uno degli angoli più suggestivi, intimi, fascinosi d’Italia, su di loro si è veramente detto e scritto tutto. Ma la loro bellezza, indiscutibile sotto ogni punto di vista, è solo la facciata. Le fondamenta e le radici sono le (poche) persone che ci abitano oggi, che le hanno scelte per viverci, che lavorano per renderle fruibili, che ci possono raccontare qualcosa di più delle solite guide e che vale sempre la pena ascoltare. Perché il rischio, oggi, col turismo massificato e sempre più mordi e fuggi, è proprio questo: vado-vedo-scatto-non capisco.

E’ così che questo weekend, oltre ai borghi e ai trekking di cui vi parlerò nei prossimi post (oltre a un sacco di fotografie scattate), ho dato spazio in primis alle persone, ai racconti, alle micro interviste. Per provare a capire qualcosa di più di questa terra. E rispettarla. Ho pensato di scegliere tre storie da uno dei suoi borghi più conosciuti, Manarola, e attraverso le sue persone aprire una finestra di vita per provare a vedere le Cinque Terre da una prospettiva nuova, più consapevole. Ve le presento molto volentieri 😀

Manarola_borgo

Sara e Silvia

Loro, Sara e Silvia Barani, qui ci sono nate e cresciute, due bimbi a testa che mandano a scuola in un edificio che i bambini chiamano “nave” perché dalle finestre si può vedere su tre lati solo mare 🙂 Ereditano da un prozio nel ’97 un ricovero attrezzi in centro storico, una casa rurale mal messa ma abbastanza spaziosa. Poi la ristrutturazione, in queste terre faticosa, su misura e onerosa, perché portare i materiali in questi borghi appesi sul mare è tutta un’altra storia. Le prime 4 stanze, poi l’idea di farne un affittacamere, un b&b “diffuso”, quando si libera qualche casa nella via Rollandi loro si allargano, 7 anni di lavori fino a una decina di unità.

Manarola_Sara e Silvia

Mi raccontano che la tendenza alle Cinque Terre negli ultimi anni è spersonalizzare il più possibile, grandi catene cercano di inglobare i tanti affittacamere locali, mandare grandi gruppi di turisti inconsapevoli, che non sanno nulla dell’immensa cultura e tradizione di questi luoghi, della gente che ci vive e della fatica che le piccole strutture ricettive, ancora autentiche, fanno per non sentirsi schiacciate. Loro due ci tengono all’ospitalità, al farti sentire a casa e Sara tra l’altro è guida ambientale  e ci accompagnerà a conoscere i terrazzamenti, le coltivazioni e la parte meno battuta delle Cinque Terre. Un mondo di cui vi parlerò a breve 🙂

Noi soggiorniamo in un mini-appartamento, dalla finestra si vede il mare, due giorni per staccare completamente la spina. Questo il loro B&B , consigliatissimo se venite da queste parti e non cercate cinque stelle, ma informalità, accoglienza e grande disponibilità. Ve lo dice una che i link alle strutture li ha sempre messi col contagocce, se lo faccio è perchè mi sono proprio trovata bene con loro.

Manarola_terrazzamenti

Christine e Nicola

Lei è Christine Godfrey, americana del Minnesota e … dal Minnesota a Manarola è un attimo (di 15 anni fa). Lui è Nicola, manarolese doc, e si sa, l’amore fa strani scherzi 🙂 10 anni circa di gestione insieme di un ostello e poi si cambia con un nuovo progetto, ripartendo sempre dal territorio e dai suoi visitatori, solo con un obiettivo diverso. Obiettivo Cinque Terre Trekking. La loro passione diventata un’attività. Loro infatti amano correre, quasi ogni mattina prendono e vanno insieme ad un gruppo di sportivi manarolesi, su e giù per questo paesaggio unico nel suo genere, e sono gli ideatori dello Sciacchetrail che si terrà il 28-29 Marzo.

 Manarola_Christine e Nicola

Chiaccherando con Christine, un sorriso aperto fatto di semplicità e determinazione, capisco che quest’evento unisce passione per lo sport, respiro internazionale e amore per il territorio e la riconoscenza per il lavoro duro, strappato alla terra e al mare, dei viticoltori che ogni giorno fanno una gran fatica per produrre ogni singola bottiglia di vino. Running e Sciacchetrà appunto. E mi racconta di come oggi il recupero e la manutenzione delle viti, dei muretti a secco, dei terrazzamenti sia opera esclusiva dei privati, e che la speranza è di avere un’azione coordinata di riconoscimento dei viticoltori, dei loro vini passiti e lungo i sentieri la presenza di un simbolo tipico dei vini delle Cinque Terre, ognuno col nome del suo produttore. In modo che ogni visitatore, ogni turista, possa chiedere quel vino in particolare.

Si correrà tra santuari, cantine, sentieri alti poco conosciuti, con un’idea nuova di Parco delle Cinque Terre, che sia volano per la valorizzazione di questa terra e dei suoi prodotti 🙂

sciacchetrail

Edoardo

Venire alle Cinque Terre e non farsi una cenetta di pesce… no, non si può proprio fare 😛 vista la giornata di camminata intensa, diamo un’occhiata in giro e decidiamo per una trattoria in centro, “Dal Billy”  la porta inconfondibile con una testa d’asino a grandezza reale sopra fa venir voglia di entrare e in breve facciamo amicizia col proprietario, Edoardo. Ci racconta la storia di quel gran intrattenitore e pescatore che era il Billy, di quando l’ha rilevato lui e soprattutto inizia a raccontarci di quando va a pescare e di come trova il pesce fresco.

Manarola_Edoardo

Ci tiene moltissimo a ribadire che lui non si piega alle logiche di tanti ristoranti, con molte più portate nel menù ma per forza di cose tanto pesce congelato dentro. La sua giornata inizia alle 6 ogni mattina, i pescatori della zona li conosce tutti, cerca il pesce al prezzo che dice lui fino a quando non lo trova (e pare lo trovi sempre!). Sì lo ammette, il prezzo è un pochino più alto di altri (noi spendiamo 35-40€ a testa), ma preferisce avere poche portate, pasta fatta fresca da loro, pesce rigorosamente fresco, qualità molto alta. Una volta alla settimana poi prende la barca e va a pescare per conto suo, ma solo perché gli piace, perché prendere il pesce va fatto per soddisfazione personale, non per soldi, altrimenti diventa altra cosa.

Il ristorante, dice, è un lavoro pesante, di tempi per te non hai, non c’è weekend, ferie, famiglia…però se lo fai in un certo modo può darti molta soddisfazione! Sarà la stessa che proviamo noi di fronte a un super piatto di tagliolini col granchio fresco? Provare per credere 🙂

Come sempre viaggiare è un’attitudine, che sia per un weekend vicino a casa o 6 mesi in giro per il mondo, acquista un senso quando proviamo a inserirci in un altro contesto di vita, a interagire con le persone del posto, ad avvicinarci. In fondo è vero…

“Chi viaggia senza incontrare l’altro, non viaggia, si sposta.”
Alexandra David-Néel

Manarola_sunset

11 Comments

  1. Bellissimo post, davvero! Ho seguito con piacere le tue bellissime foto su Instagram, ma essendo reduce anch’io da un weekend alle Cinque Terre sono venuta in contatto con riflessioni e problematiche del posto. Ed è giusto parlarne e cercare un turismo più consapevole, al di là dei grandi gruppi, delle masse di turisti in arrivo dalle navi da crociera, di un’enogastronomia che non è più tipica ma spesso consumistica. Complimenti ancora, rimango in attesa dei tuoi prossimi post su queste terre meravigliose e complesse.

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    • ciao Letizia, l’intenzione (almeno ci si prova) è non fare il classico post di cui “son piene le fosse”, ma provare a guardare oltre…senza nulla togliere alle meraviglie di questa terra 😛 grazie

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  2. Innanzitutto vivi in un bellissimo posto, che purtroppo ancora non abbiamo avuto il piacere di vedere, ma ne abbiamo sentito parlare tantissimo.. e poi complimenti per il post molto interessante! e siamo pienamente d’accordo sul concetto di viaggiare con consapevolezza! Si “Chi viaggia senza incontrare l’altro, non viaggia, si sposta” A presto!! Tonia e Nicola

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    • Magari ci vivessi!!! io sono ligure ma da 16 anni non abito più in Liguria, ho cambiato un bel pò di città, e alle Cinque Terre ho fatto solo un weekend..in Liguria torno sempre molto volentieri. Un salutoooo

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      • Ahh scusaci! Allora abbiamo inteso male! Vabe vale lo stesso per la tua bellissima regione! 😀

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  3. Wowwww, che voglia di tornare! gran bel post e bella l’idea di raccontare le Cinque Terre attraverso le persone che ci abitano.

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    • ciao Gianni, visto il tema ben conosciuto, ho provato a dargli un taglio un pò diverso…e se le Cinque Terre chiamano, devi assecondare 🙂

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  4. Ecco, avevo proprio una mezza idea di organizzare in primavera un giro da quelle parti, terrò presente tutti i tuoi consigli e aspetto i prossimi post (sempre più belli)

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  5. ottimo Simona, ho in mente altri due post a breve…e grazie 🙂

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  6. Bellissime foto. La tendenza di spersonalizzare purtroppo non è solo alla Cinque Terre, è un pò dapperttutto, sta a noi cercare di non incentivarle. Ciao!

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  7. Per me ritornare a Manarola è sempre una gran sensazione, ogni 2-3 anni (vivo all’estero) cerco di farlo. Uno spettacolo della natura e del lavoro dell’uomo insieme.

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  1. Cinque Terre: poesia e gallery | Alla ricerca di shambala - […] ora non ditemi che non vi è venuta voglia di fare una capatina alle Cinque Terre  Qui e qui…

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