La storia di Daniele: vivere in Svezia, da Stoccolma a Malmö

Proseguendo gli incontri alla “Voglio Vivere Così”…oggi vi presento Daniele Purrone, genovese, dal 2009 ha deciso di andare a vivere in Svezia, prima a Stoccolma e poi a Malmö. La chiamerò volutamente una coincidenza, ma se guardate la fisionomia di Daniele da vicino, corporatura decisa, occhi chiari, capello lungo e barba, non potrete come me non pensare che sembra un diretto discendente dei vichinghi e non avrebbe potuto scegliere una destinazione differente :-)… che sia tornato a casa sua?

Daniele & Helena

Ma bando alle ciance, lui ha un blog puntuale e interessantissimo www.unitalianoinsvezia.com dove racconta dall’inizio ad oggi per filo e per segno tutta la sua esperienza, gli aspetti logistici e pratici della sua nuova vita svedese, dai permessi ai corsi di lingua, alla patente, alla ricerca della casa, al mondo del lavoro, alla sanità, insomma tutte le curiosità e gli aspetti che deve affrontare chi arriva da straniero in questo paese…. rimandando al suo blog l’approfondimento dei singoli temi proviamo a conoscere la sua storia.

1. Daniele quale era la tua attività in Italia e perché un giorno hai deciso di cambiare pagina?

Lavoravo come informatico presso una grande compagnia di assicurazione a Genova. Un ottimo lavoro, con uno stipendio solido, bonus, etc… un posto per cui gente nel mio settore farebbe passi falsi. Se, però, la parte professionale mi piaceva molto, tutto il resto mi lasciava deluso. Vedevo un paese in cui non mi riconoscevo più, che andava sempre peggio e non faceva nulla per cambiare. Ormai ero al rigetto, e avevo bisogno di cambiare. A 35 anni mi sono detto “o adesso o mai più”. E ho abbandonato tutto, di punto in bianco. Avevo bisogno di una grande scommessa nella vita e ho deciso di farla in quel momento.

2. Come mai hai deciso di trasferirti proprio in Svezia?

Ho iniziato a visitare la Svezia nel 2004, per via del rock. Ma il vero colpo di fulmine è stato con Stoccolma, che ho visitato due volte nel 2007. Da allora ho deciso che quella era la “mia” città. C’era un qualcosa di indefinibile con cui ho iniziato a legare immediatamente. Ho fatto delle amicizie e ho iniziato a visitare la capitale regolarmente, una volta al mese o quasi. Comunque, ho sempre avuto una forte fascinazione per i paesi del nord. D’altronde, nella mia famiglia, si è sempre scherzato sul fatto che abbiamo sangue nordico (per via di come appariamo) e il mio primo pediatra mi soprannominò “il vichingo”. Forse era destino.

Stoccolma

3. Hai vissuto prima a Stoccolma e ora a Malmö, raccontaci le differenze tra le due città

Beh, Stoccolma è una metropoli, per quanto sui generis, piena di verde e scorci naturali mozzafiato: basti pensare che un terzo della popolazione del Regno abita nell’area della Capitale. Malmö, capoluogo della Scania, è una piccola realtà e, pur essendo sempre la terza città della Svezia, non arriva ai 300.000 abitanti: è comunque una città in cui trovi tutto, ma non puoi aspettarti le stesse opportunità di Stoccolma. Dal punto di vista visivo, poi, è una città decisamente più “noiosa”. Tolti il centro storico (splendido), l’area del Parco di Pildamm e il moderno quartiere sul mare di Västra Hamnen è “solo” una tipica bella città del nord. Una delle cose positive è che Copenhagen è proprio dietro l’angolo, anche se, visti i costi del ponte, non è così economico andarci.

Per quanto riguarda la gente, c’è sicuramente una bella differenza… gli abitanti di Stoccolma sono quelli di una tipica metropoli, peraltro appartenente ad un popolazione già di per sè molto riservata: chiusi e più difficili a dare confidenza. Gli abitanti della Scania sono un po’ visti come i “terroni” di Svezia: casinisti, chiassosi (si fa per dire) e parlano un dialetto orribile. Ma sono anche decisamente più aperti e cordiali, una differenza che notammo immediatamente il giorno stesso del nostro trasferimento.

Malmö è anche una città particolare, dato che, per via della sua posizione di ponte verso l’Europa, ha anche un livello di immigrazione (in particolare da paesi islamici) altissimo, intorno al 30%. La cosa ha creato molte tensioni e non è un caso che, qui, abbia preso piede il partito xenofobo degli Sverige Demokraterna. Anche il clima è parecchio differente: mi manca sicuramente il clima freddo e asciutto (ma con splendidi inverni innevati) di Stoccolma, mentre Malmö è una città più calda ma anche ventosa, umida e con pochissima neve.

4. Dimmi la cosa che apprezzi di più della tua vita svedese e quella che proprio non riesce a piacerti

Lo so che è un controsenso, ma allo stesso tempo adoro la riservatezza svedese (perché un po’ sono anche io così) e contemporaneamente la detesto, perché nella maggior parte dei casi è davvero difficile andare oltre prettamente discorsi superficiali, anche con persone che vedi tutti i giorni.

Malmo_ lilla torg

5. Nel 2010 ti sei sposato con Helena? Dove vi siete conosciuti? Raccontaci qualcosa di voi due

Ci siamo conosciuti nel nostro pub preferito di Stoccolma a settembre 2009, un posto che per me era una tappa obbligata ad ogni viaggio e che lei frequentava da sempre. Si chiama Pub Anchor ed è una delle cose che ci manca di più a Malmö: i suoi prezzi economici e i suoi frequenti concerti rock a basso costo. Lei ha sempre avuto una fascinazione per l’Italia, ed era appena tornata da tre mesi a Roma per studiare la lingua, io l’avevo per la Svezia e stavo studiando svedese. Insomma, il match perfetto. Tutto è andato molto di fretta e neanche un anno dopo, eravamo già sposati.

6. Qual’è il tuo rapporto con la gente locale? Ti sei integrato? E come vengono considerati gli italiani?

Da parte della famiglia, i parenti e gli amici di mia moglie sono stato accettato sin dal primo momento. Anche con i miei amici a Stoccolma, che poi ho un po’ perso di vista, non c’erano stati problemi. Sul lavoro è decisamente più dura, un po’ perché parlano un dialetto, la skånska, che già è ostico per gli stoccolmesi, figuriamoci per me, un po’ per la riservatezza di cui scrivevo sopra. In generale, per gli Italiani, vale lo stesso discorso che vale per tutti gli immigrati che non vengano da altri paesi nordici (paesi con cui c’è un affinità naturale): c’è un muro, e, se non sei introdotto nella maniera giusta, magari tramite un amico o parente, è davvero difficile sgretolarlo o aggirarlo.

7. Quando viene qualcuno a trovarti da fuori, quali sono i luoghi imperdibili dove lo porti?

A Stoccolma li portavo inevitabilmente a visitare Gamla Stan (la città vecchia) e qualche scorcio naturale. Una sera, magari, ci scappava la cena al Koh Phangan, un ristorante tailandese dal cibo eccellente e, soprattutto, dall’atmosfera davvero speciale (basti pensare che sembra di essere in una foresta tailandese, effetti sonori inclusi). A Malmö, sicuramente, la città vecchia (ed, in particolare, la splendida piazza Lilla Torg), il Parco di Pildamm e, d’estate, una delle spiagge dei dintorni.

Trosa

8. Tradizioni e consuetudini degli svedesi? Raccontaci una festa, un giorno particolare festeggiato in Svezia…

LA festa svedese per eccellenza è sicuramente Midsommar, ovvero la celebrazione del solstizio d’estate. Qui è importante quanto il Natale, per qualcuno anche di più. È fatta di riti di origine pagana e grandi bevute e mangiate fuori città, possibilmente nell’Arcipelago di Stoccolma e rappresenta la celebrazione della (breve) estate svedese: una di quelle notti in cui tutto può succedere. Ne ho scritto sul mio blog http://unitalianoinsvezia.com/category/feste/midsommar/ e, per gli anglofili, suggerisco questo divertentissimo video autoironico da parte dell’ente turismo svedese:

9. La cosa più importante che ti hanno insegnato questi quattro anni in Svezia?

Che, alla fine, per quanto tu possa scappare dall’Italia stanco degli Italiani e dei loro atteggiamenti, sarai sempre un Italiano. È la cultura in cui sei cresciuto, e da questo non puoi scappare: ne puoi prendere le distanze, ma sarà sempre dentro di te.

10. Puoi ritenerti soddisfatto della tua scelta di vita? Pensi che la Svezia sia la tua nuova casa?

È stata dura (in particolare per trovare un lavoro mi ci sono voluti due anni, e ho dovuto cambiare città e adattarmi alla prima cosa arrivata), lo è tutt’ora, ma non tornerei mai indietro. Fra l’altro, dal punto di vista personale, ho trovato una persona meravigliosa e questa è la cosa più importante. A maggio potrò fare domande di cittadinanza, e la farò immediatamente: quando sarà il momento, sarò fiero di considerarmi italosvedese.

Andate a leggervi (e ve lo consiglio caldamente) le avventure di Daniele sul suo blog www.unitalianoinsvezia.com, oltre ai racconti svedesi troverete un sacco di fotografie di talento e tutti in suoi contatti. Qui un piccolo assaggio…

2 Comments

  1. Reblogged this on Un Italiano in Svezia and commented:
    Con molto piacere, sono stato intervistato da Monica (compagna delle elementari, con cui ho riallacciato i rapporti nel 2008 grazie ai soliti social network) sul suo splendido blog “Alla Ricerca Di Shambala”.
    Se volete, andate a dare un’occhiata, ma non fermatevi solo alla mia intervista! 🙂

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  2. Hai avuto molto coraggio e sei stato premiato, complimenti! Spero di seguire i tuoi passi prima o poi e la cosa che finora mi ha troppo bloccato è proprio la paura di rimanere tutto quel tempo senza trovare un lavoro :/
    All’Anchor pub ci andai anche io tra l’altro…che locale meraviglioso per chi ha gusti musicali come i nostri 🙂
    Spero di conoscerti un giorno 🙂

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