Croazia: metti una sera a Rovigno

Rovigno 1

Metti una giornata estiva a zonzo per quello che è considerato il gioiello dell’Istria, su e giù tra case arroccate, piazzette, vicolini e piccoli atelier, mercati e vie lastricate lucide dall’usura, dal passare dei secoli e di chi ci ha camminato sopra. Metti il panorama dalla terrazza di fronte alla cattedrale di S.Eufemia che nelle giornate limpide puoi vedere fino a S.Marco, metti un amico che da 10 anni viene sempre qui al mare e ti porta a vedere una casa, in cima alla old town sul cocuzzolo. Quella casa è il suo sogno, piccola, spartana, ma da lì si vede solo l’immensità del mare e qualche vela di passaggio. Un sogno che condivido fino in fondo.

Rovigno Old Town 1

La sera ceniamo con un gruppetto di amici al Maestral, sulla banchina del porto all´interno del circolo velico, tavoli all’aperto e vista meravigliosa sul borgo antico, immancabile il tramonto rosso fuoco d’Agosto come i cevapcici abbinati alla focaccia marinara (ma quanto aglio ci mettono sopra ‘sti croati????), la buzara mista di frutti di mare, l’insalata di polpo e le altre proposte del padrone di casa Vinko, tutte da leccarsi i baffi :-D.

Rovigno Old Town 2

Rovigno Old Town 3

La nanetta (mia figlia per la cronaca) è l’unica bambina della tavolata e tra una portata e l’altra la sua attenzione è attirata da un pescatore. E’ lì a due passi dal nostro tavolo e sta facendo il suo lavoro, ripara le reti da pesca. Si chiama Goran, è magro, il volto scavato, lo sguardo deciso, è originario dell’isola craota di Hvar, lavora in mare da quando aveva 10 anni e ne avrà 50. Lei incuriosita e paziente si siede lì vicino e lo segue attentissima nelle sue operazioni.

Rovigno riparazione rete 1

Incrocia i fili e li annoda in modo da lasciare degli spazi liberi a quadrato o a losanga, le cosiddette maglie. Lo guardo mentre usa la lunghetta, l’ago di plastica per il rammendo e mi rendo conto che cucire, riparare e fare una rete è un’arte. Un’arte che va perdendosi. Roba da lupi di mare o pescatori di lungo corso, e non basta cucire, devi osservare bene prima di agire, devi calcolare l’imbando, sapere quanto e dove la rete deve essere più tesa. Le reti bisogna conoscerle.

Rovigno riparazione rete 2

Dopo 1 ora di osservazione costante della piccola, il pescatore si accorge che la sua ospite è un “osso duro”, che non molla, che vorrebbe provare pure lei… e, senza tante parole e col linguaggio dei gesti la invita ad avvicinarsi, sotto la luce della sua lampada portatile, e piano piano le insegna i primi movimenti, i primi passi per riparare una rete. Con una calma, una pazienza e una serietà uniche. Le sue mani ruvide e le manine curiose di mia figlia, insieme.

Rovigno riparazione rete 4

Questo è un esempio microscopico. Ma viaggiare con i bambini è offrigli l’opportunità di una finestra nuova, di confrontarsi con realtà diverse da quelle a cui sono abituati, fuori dalla gabbia della routine. E anche noi potremmo scoprire, come è capitato a me quella sera a Rovigno e tante altre volte, una prospettiva nuova da cui osservarli, stupita e incredula.

“L’orizzonte di un bambino si espandevquando scopre che il mondo è ben più grande della città in cui vive; in modo spontaneo imparerà ad apprezzare le diversità culturali e accoglierà i semi della tolleranza e dell’empatia, che germoglieranno in lui per il resto della vita.”
Maureen Wheeler (fondatrice di Lonely Planet)

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