La filosofia del nomade: “Vagabondaggio” di Hermann Hesse

La filosofia del nomade: “Vagabondaggio” di Hermann Hesse

Giorni fa mi capita sottomano un libriccino piccolo piccolo, di Hermann Hesse, della vecchia collana 100 pagine 1000 lire Newton. E come una calamita cattura subito la mia attenzione: il titolo è tutto un programma, Vagabondaggio. E l’intuizione era corretta, quel libriccino aveva qualcosa da dirmi. Sì si, proprio a me 😀 Pochissimi capitoli, ma un concentrato di senso del viaggiare. Il protagonista è un vagabondo, un cercatore inquieto, e di sé stesso dice: “Io sono un nomade, non un contadino. Sono un adoratore dell’infedeltà, del mutamento, della fantasia. Non tengo in nessun conto l’idea di inchiodare il mio amore a una qualsiasi chiazza della terra ” “la vita errabonda vera e propria, quella che io amo, il vagare senza meta… Ho una particolare propensione a vivere di ciò che ho nel tascapane e ad andarmene coi pantaloni sfilacciati” “Noi viandanti siamo tutti così. La nostra smania di vagabondaggio e di vita errabonda è in gran parte amore, erotismo.. Quell’amore che apparterrebbe alla donna noi lo dissipiamo profondendolo al villaggio, alla montagna, al lago, alla voragine, ai bimbi sul sentiero. Noi liberiamo l’amore dall’oggetto. L’amore da solo ci è sufficiente. Così come nel nostro vagare non cerchiamo la meta, ma solo il godimento del vagabondaggio per sé stesso. L’essere in cammino.” E fin qui Hesse ha fatto centro. Il viaggio come libertà, ricerca d’identità, come biografia dell’anima, anche pagando il prezzo inevitabile della solitudine e della mancanza, live-motive di sottofondo. Un’anima che non conosce limiti né conflitti,  e adora fantasticare. E prosegue il proprio cammino seguendo la sua sete di conoscenza. Un uomo senza maschere e senza difesa, per...
Un libro non solo di viaggio: “Lontano dal Tibet” di Carlo Buldrini

Un libro non solo di viaggio: “Lontano dal Tibet” di Carlo Buldrini

Ci sono libri che immediatamente ti avvicinano a un paese, ti permettono di visualizzarlo, di sentirne il profumo e l’aura, di idealizzarlo, ti predispongono alla sua conoscenza. Questo libro è differente, o almeno lo è stato per me. Parlo da semplice lettrice, da viaggiatrice, e niente altro perché non ne avrei le competenze. Mesi fa ho avuto l’occasione di partecipare a una serie di serate sul Tibet, ciascuna con relatori diversi e ciascuna ricca di sfaccettature. Una di queste aveva come relatore Carlo Buldrini, ex-direttore dell’Istituto italiano di cultura di Nuova Delhi e autore di A long Way from Tibet (2005), best seller edito poi in Italia da Lidau col titolo Lontano dal Tibet . Non uno studioso della storia tibetana e basta, non uno che interpreta o elabora fantasie, ma uno che ha vissuto in India trent’anni della sua vita, che ha avuto l’occasione di incontrare in diverse occasioni il Dalai Lama per intervistarlo, che ha osservato la realtà da vicino ed è capace di fotografarla come nessuno, per iscritto e a parole. Lo ascolto ripercorrere come un reporter nei suoi bianco/nero questi ultimi 50 anni di storia tibetana. L’esilio del popolo tibetano dopo l’occupazione militare del paese da parte della Cina e il tentativo di distruzione dell’identità tibetana. Con parole pacate e lucide, senza fronzoli, ripercorre gli eventi e ci racconta la situazione, come è stata, come è oggi e le flebili speranze per il futuro, in quale direzione vanno. Lo ascolto tutto d’un fiato, a partire dal filmato iniziale che si intitola Burning Tibet, un video crudo sulle torce umane, non solo monaci, ma laici, giovani...
Walking: l’arte di camminare come la vedeva Thoreau

Walking: l’arte di camminare come la vedeva Thoreau

  “Se sei un uomo libero, allora sei pronto a metterti in cammino” (Henry David Thoreau) E’ questa frase in copertina che mi ha convinto a leggere questo breve saggio di Thoreau. Ho sempre pensato che dietro ad ogni viaggiatore c’è un’inquietudine di fondo. Certo la voglia di scoperta, di avventura, di fuga, di confronto, di conoscenza, di altro dalla nostra vita quotidiana sono tutti ingredienti presenti all’appello. Ma sotto sotto secondo me un’anima viaggiatrice è un’anima alla ricerca di qualcosa che le è mancato, manca tuttora, e forse mancherà sempre. Poi per carità è solo una mia idea, niente di più…ma in Thoreau ho trovato una citazione interessante al riguardo 😀 “Molte persone vanno a pescare tutta la loro vita senza sapere che non è il pesce quello che stanno cercando.” (Henry David Thoreau) E camminare, come scritto in chiusura del libro è “un inno alla libertà dell’uomo che vede nel camminare un moto di elevazione spirituale, un itinerario interiore verso la purezza”. L’autore raccoglie i suoi pensieri durante lunghe escursioni e ci racconta quanto può essere positiva la Natura, nulla di contaminato dall’uomo, niente fretta, lotta, ritmi frenetici, solo foresta e il proprio Sé. Per spingerci a capire che noi siamo parte di essa e attraverso il contatto col “selvaggio” possiamo ritrovare noi stessi. “La vita è stato selvaggio. Quel che è più vivo è più selvaggio, e quel che non è ancora soggetto all’uomo lo rinvigorisce. È come se colui che si è spinto avanti incessantemente, senza mai cercare riposo dalle proprie fatiche, crescendo saldo e chiedendo molto, si fosse trovato sempre in paesi sconosciuti, in luoghi...
Viaggiare con i libri: “Visions – Immagini dal Mondo” del National Geographic

Viaggiare con i libri: “Visions – Immagini dal Mondo” del National Geographic

C’è un libro che da mesi è sul mio comodino e penso ci rimarrà ancora per parecchio tempo visto che le vacanze estive sono finite e la nana quest’anno inizia la scuola elementare, quindi per il prossimo viaggio ci sarà da aspettare un pò. Lo tengo lì ovviamente non per leggere la sera, ma come sguardo sul mondo, come antidoto ai malumori da aprire ogni tanto, quando serve, quando hai bisogno di stupirti e magari di viaggiare con la mente. Il libro è Vision – Immagini dal mondo. E ringrazio ancora i due amici che me l’hanno regalato 🙂 Grande formato, grande peso, 250 immagini tratte da vecchi numeri del National Geographic, ma non solo fotografie da “tanto di cappello” dei migliori fotografi. Foto profonde, meditate, con un’anima, una storia da raccontare dietro, che parlano di quello che siamo in ogni angolo di questo meraviglioso pianeta Terra. Pianeta colto nella sua diversità e nei grandi regali che sa offrirci. E questo libro riesce a coglierne l’essenza…per questo lo adoro. E Visions è un titolo azzeccatissimo. L’introduzione di Susan Tyler Hitchcock parla chiaro: “In principio era il mondo. Un mondo pieno di forme e disegni, colori e contrasti, ritmi e regole. Ne assorbiamo le sensazioni senza categorie, senza censure, senza cognizione. Siamo spettatori innocenti…piano piano impariamo i concetti di tempo e spazio, causa ed effetto, luce e buio, gioia e dolore attraverso le nostre interazioni con il mondo. Apprendere, capire, interpretare – tutto si verifica in quel punto di equilibrio in cui la mente incontra molteplici visioni della Terra e trova un collegamento tra oggetti esterni e sensazioni interne… I...
I Grandi Viaggi della Lonely Planet

I Grandi Viaggi della Lonely Planet

“Lasciate ogni speranza o voi (viaggiatori) ch’entrate”… vi direbbe Dante! Ve lo dico subito, questo è un libro fantastico per chi ama viaggiare, ma allo stesso tempo è come una specie di simpatico cilicio, lo desideri, lo cominci, lo divori, ti proietta in dimensioni pazzesche, e poi… dopo che la fantasia ha spaziato da un angolo all’altro del mondo, che ti sei riempito gli occhi di immagini degne del numero migliore di National Geographic… come dire, ti resta quella “leggera” sensazione di bocca asciutta quando lo chiudi! Ma partiamo dall’inizio. L’introduzione mi ha colpito e credo sia in linea con questo blog: “Perché viaggiamo? Per allargare la nostra mente? Per fuggire da noi stessi o dagli altri (o viceversa per ritrovare noi stessi)?…in ogni caso si tratta di una ricerca che affonda le sue radici nel desiderio di capire il nostro posto nell’universo.” Quando aprirete questo volumetto che si intitola GRANDI VIAGGI – Gli itinerari più belli del mondo, edito da Lonely Planet EDT, non aspettatevi però mete turistiche perché la filosofia che sta alla base del libro è una filosofia “slow”, per recuperare una dimensione più lenta del vivere, per ampliare i nostri orizzonti, saper cogliere l’infinita varietà e bellezza del mondo con mente aperta… insomma tutto il contrario della frenesia e dei weekend mordi e fuggi che vanno di moda oggi, del pacchetto all-inclusive, del vogliovederetuttoesubito. Ecco allora viaggi, itinerari e spedizioni nate per il bisogno di esplorare nuove terre, per il progresso della civiltà, per ampliare le conoscenze dell’uomo, per imprese irripetibili che hanno segnato la nostra storia. Si ripercorrono le meraviglie di questo pianeta in...

Contact Us