Bahamas: visitare le Abaco Islands, fuori dal circuito turistico

Le Bahamas della movida di Nassau? i casinò e gli alberghi over size? Servizi impeccabili, lettini e ombrelloni, grandi cocktails a bordo piscina? No, peccato, niente di tutto questo. La nostra vacanza alle Bahamas nata per caso e prenotando solo i voli è stato altro, e non poteva essere altrimenti 🙂 Con un voletto da Miami a Treasure Cay della Continental Airlines, su un bielica da ben 10 posti a sedere (però che spettacolo da lassù!) puntiamo alle Out Islands, terre lontane dal circuito turistico che i bahamiani chiamano Family Islands.

Bahamas bielica

E per due settimane ci concediamo il vero lusso, quello del relax e della solitudine nell’arcipelago bahamaniano delle Abaco Islands, una sciame di minuscole isole e cay (isolotti corallini) buttate lì in un mare di smeraldo. Hanno tutte nomi pittoreschi: Green Turtle Cay, Treasure Cay, Elbow Cay…. è una scelta precisa, dopo un anno lavorativo intenso, quella di non correre più, di cercare isole di quiete dove il silenzio è rotto solo dai tuoi passi sulla spiaggia e dallo sciabordio delle onde. Queste isole delle Bahamas permettono ancora di essere solcate solo dalle tue impronte 🙂

Un po’ tutte le Out Islands sono così, mica solo le Abaco, c’è Exuma, Eleuthera, Harbour, Andros, Bimini, Cat, Long Island…certo girarle tutte è duretta, sia per i tempi necessari che per i costi, e poi alla fine credo che i punti forti si assomiglino parecchio da una all’altra con qualche eccezione. Quindi quando ne vivi due/tre puoi essere felice di aver piede in paradiso e “accontentarti”. Ma, al di là degli stereotipi, provo a farvi capire quali sono le cose che offrono e quelle che non troverete affatto, così avete le idee più chiare.

Noi siamo stati in un periodo da evitare, tra la fine di Agosto e la prima settimana di Settembre, sì siamo un po’ incoscienti e lo sappiamo, ora con la bambina non lo farei più…è il periodo dei cicloni, se ne formano di continuo, noi ogni sera verificavamo sulla BBC il meteo e c’era quel filo d’ansia sempre presente. Le assicurazioni non coprono più le imbarcazioni in quest’area, il tasso di umidità è pesante, può piovere, non v’è certezza… però visti i prezzi alti per arrivare, per il trasporto, per dormire e mangiare (nelle Bahamas tutto è importato e il governo tassa moltissimo lo sdoganamento dei prodotti) questo è il momento della bassa stagione. E anche dei prezzi più abbordabili, oltre che delle nostre ferie.

Questi isolotti hanno in serbo grandi regali 🙂

La privacy

E’ da non credere, ci sistemiamo dentro uno dei tanti bungalow sul mare senza troppe pretese, noleggiamo due biciclette e ci danno due reperti col cestino e freno a contropedale, Great Abaco è una striscia lunga e stretta con una sola strada asfaltata di collegamento…la bici è l’ideale per raggiungere tutte le calette e i litorali.  La prima sensazione, abbastanza scioccante per me, è vedere baie intere immacolate e deserte, al massimo quattro anime in un km di sabbia bianca (e di sicuro non saranno italiani). Un cane solitario che saltella sul bagnasciuga, una tartaruga che fa capolino sulla superficie dell’acqua, una barca a vela che laggiù completa il panorama. Non so se rendo l’idea, una roba da Robinson Crusoe 🙂

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Il mare

Di sicuro il mare delle Bahamas non ha niente da invidiare a quello delle Maldive, dalle sfumature di colore, che vanno dal blu al turchese al verde al trasparente puro, anche se qui forse il fenomeno delle maree è più forte, ci sono addirittura dei siti con le previsioni degli orari dell’alta e della bassa marea nel versante atlantico ed in quello caraibico.

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Le spiagge di tutte le dimensioni, alcune lunghe miglia, altre piccolissime, la sabbia è corallina ed è fredda….solo che è diversa da spiaggia a spiaggia, su alcune bianca e farinosa, su altre più granulosa. Spesso le uniche impronte che vedrete saranno le vostre… quando penso alle parole selvaggio e incontaminato ecco me le immagino così, e il fatto che ad un’ora dalla Florida e da Miami queste isole non siano prese d’assalto è un mistero!!!

La risposta è credo nella semplicità e nella quasi totale mancanza di servizi al turista, motivo per cui gli americani prediligono altre mete come le isole Vergini o le Cayman. Eh no, qui non esistono villaggi turistici, discoteche, locali alla moda, e nemmeno ristoranti chic bar/ chioschi da spiaggia e neppure lettini-ombrelloni, puoi trovare sulla sabbia alghe, trochi, alberi sradicati. Qui la natura va per conto suo, colle sue maree, i venti, e al massimo qualche rara proprietà privata con la sua villetta colorata e il tetto bianco. Nulla più.

Gli incontri

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Il primo incontro è umano e mi ha lasciato abbastanza perplessa. L’80% dei bahamani è sovrappeso di brutto, li avrò incontrati tutti io così? Mi sembrano tutti, soprattutto le donne, minimo minimo una ventina di chili in sovrappeso, mentre altri sono decisamente obesi. L’alimentazione da queste parti, nonostante il pesce che hanno a disposizione, non deve essere delle più sane…e la sensazione che le abitudini alimentari americane siano arrivate molto più in fretta del turismo di massa.

Il secondo incontro è invece animale e qui non serve nemmeno la maschera, il boccaglio e le pinne per poterlo vedere. L’acqua trasparente non trattiene i profili di mante, barracuda, squaletti di barriera che si avvicinano alla spiaggia, tartarughe marine e mille altri abitanti di questo angolo della terra. Se poi vi va di allungarvi fino ad Andros.. qui c’è la terza barriera corallina al mondo, dopo Australia e Belize 🙂

La logistica

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Diciamolo, non è che c’è tanto da organizzare alle Bahamas 😛 nel senso che, una volta scelto tra le poche strutture dove dormire e i pochi ristoranti dove mangiare (sempre che non abbiate affittato qualche appartamento/villa dall’italia), l’annoso problema sarà affitto una piccola imbarcazione o una bici, faccio snorkeling o pesca sportiva, un po’ di yoga sulla spiaggia o provo a chiacchierare con qualche locale e magari la domenica sento una messa gospel.

Per gli alimentari in paese trovate le grocery, di solito ce n’è una, sono piccoli supermercati che vendono generi alimentari e non, tanto scatolame vario ed una marea di bevande di tutti i tipi, per quelle c’è l’imbarazzo della scelta; i prezzi del cibo sono piuttosto cari, mentre le bevande costano relativamente poco; cucinarsi a casa non sembra avere una gran convenienza. Anche perché i ristoranti servono piatti bahamiani tradizionali e specialità a base di frutti di mare freschi a prezzi ragionevoli . Ricordo una Rock lobster, una varietà di aragosta con spine ma senza chele servita alla griglia, e lo Switcher, cocktail preparato con lime e spezie…tutto squisito e una discreta “palpata” a ogni cena 🙁 di certo le Bahamas non passeranno alla storia per le grandi abbuffate a prezzi modici.

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Alla fine mi rendo conto che su queste isole c’è poco da parlare, le foto dicono già tutto! Ah, vi avverto, queste sono le nostre diapo digitalizzate, mi sono regalata un “giocattolino” per scansirle e arricchire il blog di nuove destinazioni; se non sono il massimo, portate pazienza, sto studiando per migliorarle 🙂

 

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7 Comments

  1. Meraviglioso. Peccato solo per il cibo..a me il mare fa va ire una gran fame…mi sa che spenderi più a nutrirmi che tutto il resto, però è davvero fantastico passare del tempo in un luogo così incontaminato e senza turisti chiassosi!

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    • Il cibo è ottimo, il piccolo problemino in effetti è il costo…ricordo che siamo tornati a casa abbastanza affamati perchè per mangiar sano dovevi svenarti (tipo 30-35$ piatto unico scarso), però sono passati dieci anni e magari le cose sono cambiate. Speriamo passi di qua e lasci un commento qualcuno che c’è stato di recente 🙂 ciao Michela

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  2. Si un grande sogno per noi! Certo che anche se non siete andati nel periodo migliore le foto sono molto belle!!!

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    • grazie, sono diapo scansite e cogli anni alcuni colori si sono un pò alterati, però si difendono benone 😛

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  3. Vabbè .. mi hai convinta ..!!!! 😀
    Sapevo anch’io che la stagione che hai scelto tu è quella dei cicloni, ma dalle tue foto non si direbbe proprio!!
    Unica domanda: come ci si muove da un’isola all’altra? Le avete fatte in giornata o vi spostavate da un’isola all’altra pernottando poi sempre su isole diverse?

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  4. ciao Pam, in effetti a parte qualche nuvolone e pioggia (che durava poco), siamo stati bene. Da un’isola all’altra ci sono i fast ferry tipo questi http://www.bahamas.it/traghetto-veloce oppure ricordo abbiamo usato anche dei taxi-barca per piccole tratte. Noi abbiamo fatto 4 isolette vicine pernottando in ciascuna qualche notte, ma non avevamo prenotato nulla, cercavamo in loco (fattibile perchè bassa stagione, in altri periodo credo sia meglio prenotare perchè le strutture ricettive sono poche).

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    • Grazie milla per la risposta, super utile!!! 🙂

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