Visitare le Hawaii: Makai Maui, aloha!

(Guest post di Cristina Crovetto)

Nel mondo c’è un arcipelago meraviglioso, che ospita un’isola dove il Paradiso è sceso in terra: l’arcipelago è quello delle Hawaii, e l’isola si chiama Maui. Qui puoi percorrere una lunga e tortuosa strada nella foresta, scalare un vulcano di 3050 m e arrivare sulla Luna. Poi puoi scendere di nuovo a valle, per surfare tra le onde dell’Oceano Pacifico oppure abbronzarti su spiagge selvagge e incontaminate. A Maui puoi nuotare con le tartarughe, fare snorkelling nel cratere emerso di un vulcano, vedere le scogliere più alte del mondo e osservare la foresta inaccessibile da un elicottero. Se lo desideri puoi anche fare shopping in caratteristiche cittadine dall’aspetto coloniale, cenare a lume di candela e visitare le gallerie d’arte più trendy del momento. Geograficamente questa è Oceania, ma politicamente siamo negli USA. Aloha, sei arrivato a Maui! E Makai significa attraverso l’oceano.

 

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Quando ho ritrovato Alberto dopo 20 anni, abbiamo scoperto di avere in comune l’amore per il film Big Wednesday (un mercoledì da leoni), quindi la prima tappa del nostro viaggio di nozze non poteva che essere un’isola delle Hawaii, mecca del surf. Con un lunghissimo viaggio aereo alle spalle e dopo aver parcheggiato la nostra Chevrolet a noleggio, ho aperto la finestra sul nostro lanai (balcone, in lingua hawaiiana) e ho lasciato entrare il Pacifico.

Aloha! Le giornate iniziano presto a Maui, alle sei del mattino vedi già il tuo vicino di casa seduto fuori a fare colazione mentre la spiaggia inizia a popolarsi di persone che fanno jogging, passeggiano con il cane o semplicemente si siedono sulla sabbia a contemplare l’oceano. Il clima caldo, lungo la costa sud a Kihei, è reso piacevole dagli alisei anche se questa è la parte di costa più tranquilla e riparata (e anche quella a prezzi più abbordabili) già alle undici del mattino è impossibile resistere al sole e si può trovare pace solo sotto le numerose palme, alte e sottili che punteggiano i giardini dei resorts, oppure salire in auto e dare inizio all’avventura.

 

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La strada per Hana: la foresta e l’immensità dell’Oceano Pacifico

Un giorno va dedicato alla Strada per Hana. Una volta raggiunta la prossimità nord dell’isola, nei pressi della cittadina di Paia, a est dell’aeroporto di Kahului, si segue la strada che corre parallela alla costa, anche se la costa non si vede. La strada è lunga e articolata, vi porterà fino all’estremità sud est, alle pendici del vulcano Haleakala che tanto influisce sulle varie zone climatiche di quest’isola. Lungo la strada, attraverserete paesaggi che via via diventeranno foresta tropicale, con numerose cascate, corsi d’acqua ed enormi alberi ad ombrello. Villaggi nascosti e piccoli punti di ristoro, nei food truck.

Questa è la parte più selvaggia e meno turistica dell’isola seppur sia possibile trovare alloggi a prezzi decisamente meno aggressivi che altrove. Il dedicare un giorno intero alla strada è un obbligo, perche’ la strada è tortuosa e spesso dietro alle curve si incontrano dei simpatici ponticelli stretti, stretti, percorribili solo a senso alternato, per cui armatevi di pazienza e se volete un consiglio, non fermatevi ad ogni cascata altrimenti arriverete nel punto più bello quando ormai si sarà fatto buio. Una volta arrivati in fondo non potete proseguire a sud verso Kihei perche’ la strada diventa uno sterrato impraticabile quindi non vi resterà che farvela di nuovo tutta al contrario.

 

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In compenso, arrivati a Oheh’o Gulch, rimarrete senza fiato! Qui c’è uno degli ingressi dell’Haleakala National Park (costo del biglietto U$d 15,00 valido per tre giorni consecutivi e abbinato alla targa dell’auto a prescindere dal numero dei passeggeri). Lasciata l’auto nel parcheggio potrete salire verso il vulcano seguendo il sentiero di trekking o scendere verso la scogliera di lava nera, raggiunta la quale, vi si aprirà l’immensità dell’Oceano Pacifico davanti allo sguardo. Onde alte e arrabbiate, la vastità dell’Oceano e la forza della natura. Assolutamente sconsigliato fare il bagno perche’ alle foci del torrente li accanto bazzicano spesso gli squali e nel periodo delle piogge c’è alto rischio di flash floods (innondazioni lampo). Se sarete arrivati per tempo, vi consiglio di spenderne un po’seduti ad ammirare lo spettacolo del Pacifico che si estende a perdita d’occhio fino all’orizzonte.

Sulla via del ritorno, una tappa ad Hana va fatta, non tanto per ciò che troverete, un piccolo villaggio di pescatori, ma piuttosto per avere la prova che le Hawaii non sono solo una destinazione costosa per vip ed esistono ancora luoghi genuini fuori dal jet set. Una volta tornati nei pressi del North Shore, prima di Paia, per gli amanti del surf, due sono gli spot assolutamente da vedere: Jaws, nascosta sotto le scogliere, dove in inverno si alzano onde-mostro di 15-20 metri e Hookipa Beach Park, paradiso di surfers e windsurfers che se la contendono nelle diverse ore del giorno in base al vento.

 

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Il paesaggio lunare dell’Haleakala e la Spada d’Argento

L’altro ingresso dell’Haleakala National Park, vi aprirà le porte per arrivare sulla Luna! Percorrendo la Crater road, inizierete la vostra salita verso la sommità del vulcano. Man mano che la strada sale, il clima si fa più fresco e la vegetazione assomiglia a quella del nostro ambiente alpino. Arrivati in cima a 3050mt, la prima cosa che si nota, nella vastità del paesaggio lunare circostante, è l’osservatorio astronomico con le sue antenne e i suoi occhi puntati al cielo, purtroppo non è aperto al pubblico perché viene usato per studi sia civili che militari. La voragine del cratere si aprirà sotto ai vostri occhi nei toni del marrone e del rosso ruggine. Numerosi sentieri sono percorribili tra cui quello delle sliding sands dove è possibile vedere i cinder cones. Qui l’aria è fresca e frizzante, munitevi di pantaloni lunghi e k-way per la pioggia perche’ il tempo in montagna cambia rapidamente. Il silenzio avvolge tutto e per un attimo non vi sembrerà nemmeno più di essere ai tropici. Una delle piante che crescono in questo habitat si chiama Silver Sword (Spada d’argento). E’ una specie di pianta grassa, dal colore argenteo e con foglie lunghe e appuntite che formano un grande riccio scenografico.

 

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Into the blue: Molokini e il bagno con le tartarughe

Alle 6.30 del mattino, dal porto di Ma’alea, partono le gite di mezza giornata per il Molokini Crater. Check-in alle 6.00 e poi si parte alla volta del cratere emerso di un vulcano dove è possibile sostare un’oretta per nuotare in un magnifico aquario naturale con i pesci tropicali che fanno capolino. Si raggiunge in 30 minuti di navigazione, durante i quali, lo staff delle barche mette a disposizione pinne e maschere e spiega tutto quello che bisogna sapere per godersi lo snorkeling senza incorrere in problemi e senza danneggiare la barriera corallina. E’ vietato salire sul cratere, ma il mondo dei pesci è talmente bello e colorato che nemmeno ti passerà per la testa. Una volta risaliti in barca si può approfittare del buffet per rifocillarsi e poi si riparte verso la seconda tappa del tour che ci lascerà al largo delle spiagge di Wailea e Makena, per fare il bagno con le tartarughe. Ce ne sono tante, si avvicinano silenziose fino a pochi centimetri e ti guardano con i loro occhi grandi per poi rituffarsi verso il blu dell’oceano. Una volta rientrati al porto con tutto questo spettacolo negli occhi, non possiamo fare altro che salire in macchina e ripartire alla scoperta del sud est dell’isola.

 

Molokini crater dalla barca

Le spiagge e il golf: Maui VIP

A sud est, dopo Kihei si trovano i distretti di Wailea e Makena e le bellissime spiagge selvagge di sabbia dorata, tutte perfettamente pulite e ordinate. Tutte le spiagge di Maui sono pubbliche e attrezzate con docce e servizi igienici. Questa parte di isola ha una perfezione quasi irreale. Prati e campi da golf con manti erbosi verdi e compatti, fiori e palmeti con geometrie perfette. Hotel extra lusso sapientemente mimetizzati tanto che dal mare, quasi non si notano. Particolarmente belle le spiagge all’interno del Makena State Park, forse le più impressionanti di tutta Maui per estensione e per essere decisamente selvagge. A Big Beach è sconsigliato nuotare e allontanarsi dalla riva a causa delle forti correnti. Il sole è accecante e il bianco della sabbia contrasta con il blu del cielo. All’orizzonte si staglia la sagoma dell’isola di Lanai, tristemente nota per gli esperimenti militari, tutt’oggi disabitata e in fase di bonifica dalle mine grazie a gruppi di volontari. Una roccia lavica con un piccolo sentiero che si inerpica tra gli arbusti, divide Big Beach da Little Beach. Una piccola spiaggia più raccolta e meno ventosa, ritrovo di nostalgici hippy e unico centro nudista di tutta Maui. Altre spiagge e campi da golf si trovano nella parte ovest, più nota per le alte scogliere di Kanapali mentre a nord, la spiaggia più bella è sicuramente Baldwin Beach Park.

 

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Se si trascorre una mezza giornata su questa spiaggia, vale la pena fermarsi per un giretto di shopping nella vicina Paia. Un piccolo centro dall’architettura coloniale che pullula di negozietti di ogni genere, dall’abbigliamento vintage all’ultima moda per il surf, artigianato locale e qualche posto per un caffè. L’aspetto più pittoresco di Paia sono però i personaggi vintage che la popolano, veterani del surf o persone che si sono lasciate alle spalle una vita sul continente americano, fatta di business e stress, per poterne ricominciare un’altra più spartana e bohemiènne sull’isola. Abbiamo conosciuto una commessa in uno di questi negozi che ci ha raccontato tutta la sua vita, veniva da Denver ed aveva lasciato tutto per trasferirsi li dopo anni di lavoro nel settore informatico. Al negozio accanto, due commesse trasferitesi dalla Polonia, ci hanno abbracciato e baciato quando hanno saputo che eravamo in viaggio di nozze. Queste persone sono il ricordo più bello che ho di Maui, l’accoglienza immediata che percepisci subito appena sbarchi negli Stati Uniti.

 

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Lahaina: sotto al baniano secolare

Le sere trascorrono tranquille a Maui. Si cena presto e si sta seduti in spiaggia o sul lanai ad ascoltare il fragore delle onde. Si aspetta il tramonto e si guarda il cielo australe punteggiato di stelle. Se però si preferisce un po’ di movimento, ci si può spostare a Lahaina, la vecchia capitale del regno delle Hawaii. Qui l’architettura coloniale in legno è ovunque e si è trasportati in un’altra epoca. Dal porticciolo c’è un accesso al mare dove i surfisti entrano in acqua per raggiungere a nuoto il point break e surfare alla luce del tramonto. Lahaina sorge attorno al grande albero di Baniano secolare. E’ un albero impressionante per dimensioni, fu piantato da William Owen Smith nel 1783 e da allora fa ombra alla cittadina con la sua incredibile moltitudine di radici e rami.

 

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E’ sotto questo enorme albero, che dopo 20 anni, incontriamo Franco, un mio vecchio amico, compagno di scuola, che si trova a Maui per due giorni di lavoro. Da moti anni vive sulla costa est degli Stati Uniti ed è ancora distrutto dal jet lag, ma vista la chance che ci ha dato il destino, decidiamo di incontraci per una birra al Pioneer Inn e per cenare insieme in un bel ristorantino sul mare con le torce che illuminano la notte. Dopo cena c’è il tempo per fare una passeggiata lungo la via principale che pullula di negozietti, bar e incredibili gallerie d’arte: dai quadri alla fotografia alle stampe vintage. Ogni ambiente è trendy e chic e si può trovare di tutto, dalla vecchia stampa della pubblicità della Campari di Milano, al quadro d’autore alle fotografie di Peter Leek, noto fotografo che espone a Miami le sue opere d’arte.

 

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La strada che da Lahaina costeggia il versante ovest verso Kihei ci regala un panorama molto più arido e brullo, montagne aspre, in quest’area ovest si trova il secondo vulcano dell’isola, ed è un’area molto ventosa, come testimoniano le numerose pale eoliche presenti. Fino a Lahaina non si incontrano spiagge ma solo spot per il surf, notoriamente pericolosi per la presenza di squali soprattutto in prossimità delle foci dei fiumi. L’istmo tra le pendici dei due vulcani, la Iao Valley, è una valle selvaggia e per buona parte inacessibile se non attraverso il cielo a bordo di un elicottero. Se avete ancora tempo potete però fare un giro in macchina per le vie dell’outback mauaiano.

Ukulele, Hula e Lei

Ukulele, Hula e Lei. Queste tre icone delle Hawaii oggi sono soprattutto “cose per turisti” ma nella cultura hawaiiana hanno un grande significato. L’ukulele è uno strumento musicale a corde della famiglia delle chitarre. E’ l’adattamento hawaiiano della braguinha portoghese. Di forma minuscola, fu inventato nel 1879 da immigranti portoghesi alle Hawaii. Il nome in lingua hawaiana significa pulce saltellante e sembra sia collegato alla velocità con cui abitualmente questo strumento viene suonato. L’ukulele è comunemente associato con la musica delle Hawaii, tuttavia ha goduto di un ampio utilizzo anche nella musica rock e pop, grazie ad artisti soprattutto britannici e statunitensi che ne hanno apprezzato il suono singolare.

 

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La Danza Hawaiana, Hula è antichissima, tradizionalmente si eseguiva in occasione della nascita di capi tribù, durante l’assegnazione di nomi, per il compleanno dei bambini primogeniti, ed in onore dei defunti. Nelle danze rituali venivano invocate pioggia, fertilità e raccolti ricchi. I diversi gruppi sociali curavano le proprie danze. I contadini ballavano le loro al mattino, prima di andare nei campi. Spesso queste erano anche danze rituali sacre, alle quali non tutti avevano accesso. Lei è il termine hawaiano per una ghirlanda o una corona ornamentale. La ghirlanda o la corona è solitamente portata intorno al collo o alla testa, ma può anche essere indossata come braccialetto o cinturino alla caviglia. Il lei è un segno di affetto sulle isole delle Hawaii. I lei sono dati spesso ai visitatori come simbolo di benvenuto all’aeroporto e sono anche usati come segno di auguri o di riconoscimento, come simboli di addio, o durante una cerimonia hawaiana tradizionale. Ogni isola ha un lei unico fatto dai fiori, dai fogli, dalle bacche e dalle coperture differenti. A Maui I lei sono fatti dai fiori rosa di lokelani. Se ti viene donata una Lei, è scortese toglierla in presenza di chi te l’ha donata e non bisogna aggiustarsela addosso. La leggenda narra che se si lancia la Lei in mare e il mare la riporta a riva, si tornerà alle Hawaii.

 

Tramonto a Kihei

 

Questa era la “mia Maui”, per noi è stato il Grande Viaggio, il viaggio di nozze, e nella prossima puntata vi racconterò la seconda tappa nella Polinesia Francese. Stay tuned!

 

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2 Comments

  1. Queste immagini mi stanno facendo cambiare idea sulle Hawaii!

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  1. Moorea, l'incantesimo dei Mari del Sud | Alla ricerca di shambala - […] seconda tappa del nostro viaggio di nozze (qui trovate la prima) prevedeva un volo Air Tahiti Nui da Honolulu…

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