Great Ocean Road: la regina delle strade d’Australia

Great Ocean Road: la regina delle strade d’Australia

Ogni tanto mi accorgo di grandi vuoti da colmare in questo blog, perchè in fondo è solo pochi anni che lui esiste contro 25 anni di passione sfrenata per i viaggi della sottoscritta…e il gap potrà essere colmato solo col tempo o forse mai 😀 certo è che di Australia ho grandi ricordi , di due viaggi storici in momenti diversi della vita ma ho scritto molto poco, un post sulla mia amatissima Sydney , uno sull’esperienza in quel paradiso per uccelli che è Heron Island , e uno sui generis sugli animali australiani . Come quelle esperienze intense di cui fai fatica a parlare e ti sembra sempre di sminuirle un pò. Ma c’è una strada unica al mondo per respiro e orizzonti, che poi alla fine non è nemmeno così lunga da percorrere (250 km), ma è talmente alta l’aspettativa che ti senti entrare nei grandi nomi del pianeta Terra, nelle destinazioni top per ogni viaggiatore, in quell’oceano che in fondo è diventato più vicino al sogno che alla realtà. L’hai immaginata, voluta e finalmente ci sei. Anzi ci siete, con la tua piccoletta di quasi quattro anni…. che senza battere ciglio si è sparata così piccola un Venezia-Bangkok-Melbourne di tutto rispetto. E’ la Great Ocean Road, la regina delle strade d’Australia. Siamo nel Victoria, sud-est australiano, di fronte solo il Mar di Tasmania. L´inizio della strada é segnalato da un arco e da un monumento a ricordo di tutti coloro che hanno perso la vita per la sua costruzione. La GOR fu costruita dai reduci australiani della prima guerra mondiale, ricordarlo è importante, tra il 1919 e i 1932 il governo...
Polinesia Francese: Moorea, l’incantesimo dei Mari del Sud

Polinesia Francese: Moorea, l’incantesimo dei Mari del Sud

(guest post di Cristina Crovetto) Paesaggi rarefatti, profumo di fiori nell’aria, pace e silenzio: questi sono i Mari del Sud. La seconda tappa del nostro viaggio di nozze (qui trovate la prima) prevedeva un volo Air Tahiti Nui da Honolulu a Papeete, per poi ripartire il giorno dopo dopo una piccola sosta. Seguendo idealmente la rotta del Capitano Cook in Oceania eravamo diretti a Moorea, meravigliosa isola della Polinesia Francese il cui nome significa Ramarro Giallo. Questo arcipelago è un territorio francese d’oltremare e fa parte delle cosiddette Isole della Società. Arrivati a Papeete dopo un volo di 6 ore, decidiamo di fare due passi nel giardino dell’hotel che ci ospitava in questa notte di passaggio. Il cielo era illuminato dalla luna e si sentiva il fragore delle onde in lontananza. All’alba del giorno dopo ci si offrì uno spettacolo incredibile: un’immensa piscina che diventava un tutt’uno con l’Oceano Pacifico, una grande distesa di acqua immobile, uno specchio infinito, un paesaggio rarefatto. All’orizzonte si stagliava la sagoma dell’isola di Moorea. Poco dopo attraversavamo Papeete in bus per raggiungere il porto da cui ci siamo imbarcati per la nostra meta.     La prima vista che ci regala Moorea quando siamo ancora sulla nave, è quella di una tranquilla isola verdeggiante, un ricamo di montagne vulcaniche aguzze e dalla vegetazione fitta. Percorriamo la strada che costeggia il versante nord, la parte più turistica dell’isola e dove si trova il maggior numero delle strutture ricettive. La nostra scelta è ricaduta su un piccolo hotel a conduzione esclusivamente polinesiana, situato ad Hauru Point, la punta estrema a nord ovest dell’isola. Lungo la strada il pullman fa tutte le...
Visitare le Hawaii: Makai Maui, aloha!

Visitare le Hawaii: Makai Maui, aloha!

(Guest post di Cristina Crovetto) Nel mondo c’è un arcipelago meraviglioso, che ospita un’isola dove il Paradiso è sceso in terra: l’arcipelago è quello delle Hawaii, e l’isola si chiama Maui. Qui puoi percorrere una lunga e tortuosa strada nella foresta, scalare un vulcano di 3050 m e arrivare sulla Luna. Poi puoi scendere di nuovo a valle, per surfare tra le onde dell’Oceano Pacifico oppure abbronzarti su spiagge selvagge e incontaminate. A Maui puoi nuotare con le tartarughe, fare snorkelling nel cratere emerso di un vulcano, vedere le scogliere più alte del mondo e osservare la foresta inaccessibile da un elicottero. Se lo desideri puoi anche fare shopping in caratteristiche cittadine dall’aspetto coloniale, cenare a lume di candela e visitare le gallerie d’arte più trendy del momento. Geograficamente questa è Oceania, ma politicamente siamo negli USA. Aloha, sei arrivato a Maui! E Makai significa attraverso l’oceano.   Quando ho ritrovato Alberto dopo 20 anni, abbiamo scoperto di avere in comune l’amore per il film Big Wednesday (un mercoledì da leoni), quindi la prima tappa del nostro viaggio di nozze non poteva che essere un’isola delle Hawaii, mecca del surf. Con un lunghissimo viaggio aereo alle spalle e dopo aver parcheggiato la nostra Chevrolet a noleggio, ho aperto la finestra sul nostro lanai (balcone, in lingua hawaiiana) e ho lasciato entrare il Pacifico. Aloha! Le giornate iniziano presto a Maui, alle sei del mattino vedi già il tuo vicino di casa seduto fuori a fare colazione mentre la spiaggia inizia a popolarsi di persone che fanno jogging, passeggiano con il cane o semplicemente si siedono sulla sabbia a contemplare l’oceano. Il clima caldo, lungo la costa sud a Kihei,...
Australia: cose che capitano alle Whitsundays

Australia: cose che capitano alle Whitsundays

Parlare d’Australia mi mette allegria, è un’associazione di ricordi fantastici, e così dopo Sydney, Heron Island, la Great Ocean Road, e Kangaroo Island proseguo la mia carrellata di post ripescando nel giga-archivio delle diapositive di casa…quello ormai dismesso e che piano piano vorrei digitalizzare tutto (ma che lavoraccio!). Questa volta si va in una delle destinazioni top australiane, parere personale visto ci sono stata due volte ma mi servono almeno altri 3 viaggetti downunder per vederla tutta (di un mese ciascuno eh!!!) 🙂 Sono loro, le Whitsundays Islands, a metà strada tra Cairns e Gladstone, di fronte alla East Coast del Queensland. Un arcipelago di quelli che no, non se ne vedono molti al mondo. #Tantaroba avrebbe potuto essere l’hashtag adatto, peccato twitter abbia iniziato a usarlo circa 12 anni dopo 🙂 In realtà come al solito non era una tappa prevista, a Sydney siamo entrati in un’agenzia viaggi, gli abbiamo chiesto una destinazione da honeymoon (perché in effetti lo eravamo) e voilà la tipa ci propone di fare base a Hamilton Island per poi girare in barca le isole intorno. Non è servito molto, una carrellata di immagini e una congrua strisciata di carta di credito…perché queste isole non scherzano affatto e onestamente richiedono un budget alto (non so se negli ultimi anni l’offerta è cambiata)… e la mattina dopo eravamo sul volo interno. Tra le nuvole e l’oceano australiano dall’oblò. Ma cosa vi può capitare mettendo piede su questa specie di paradiso terrestre? Ve lo racconto con qualche episodio semiserio, tipo pillole omeopatiche. 1. Un face to face con uno dei tanti pappagallini e cacatua dell’isola Provate a...
Australia: Kangaroo Island e i suoi “abitanti”

Australia: Kangaroo Island e i suoi “abitanti”

“L’Australia è una porta aperta sul blu. Basta uscire dal mondo e si entra in Australia” (D.H. Lawrence, 1922) E Kangaroo Island, lo confermo, è proprio così: fuori dal mondo. Ricorda certi quadri della creazione, e mi fa pensare come anche qui si materializzi il Dreamtime – il Tempo del Sogno delle Vie dei Canti di Chatwin, mica solo nel cuore rosso del paese.  I sentieri immaginari visibili solo agli aborigeni, che celebrano il loro legame imprescindibile colla natura, di sicuro passano anche qui a sud. Perché quest’isola è impatto emotivo, è sacralità, è tempio naturale. Ne sono certa 🙂 Ma andiamo con ordine. Molo di Cape Jervis, Gennaio (estate downunder), imbarchiamo anche l’auto. Dopo una traversata da dimenticare in ferry con mare e vento “forza n” arriviamo provati a Penneshaw per passare tre gg a Kangaroo Island… l’isola è grande come la Val D’ Aosta e quindi serve tempo per visitarla bene! qui la natura e’ remota e sovrana, un angolo d’Australia intatto, dove la giornata e’ scandita dagli appuntamenti con gli animali. Alle 16 si presentano in laguna i pellicani, alle 19 escono nelle radure i canguri, alle 21.30 sbucano dalle tane i pinguini… per una cresciuta a pane e Superquark una goduria 😀 Di Kingscote e dell’esperienza di nutrire i pellicani vi ho già detto, ora l’attenzione si sposta sul resto dell’isola. Prima di tutto cosa mi vengono in mente? I canguri che saltellano? Non proprio….le prime sono le sue strade, eh no mica strade qualunque! Un saliscendi d’asfalto o rosso fuoco in mezzo a foreste d’eucalipti, che passano sotto a una galleria di rami d’alberi secolari o corrono sterrate. Di...
Australia: nutrire i pellicani a Kangaroo Island

Australia: nutrire i pellicani a Kangaroo Island

E’ un bel po’ che non aggiorno la sezione del blog “Immagine” dove le parole (volutamente poche) lasciano spazio alla fotografia… perché ci sono spettacoli per cui un’immagine vale più di mille parole e di sicuro questo angolo di mondo me ne ha messo davanti uno.  E’ un brevissimo photobook a tema da Kangaroo Island, Kingscote, Australia. 17.00 del pomeriggio, ogni giorno un pescatore arriva con una cassetta di pesce ben fornita, la sua salopette cerata e un cappello con gabbiano appollaiato sopra. Sembra uscito da un film, e in effetti quello che sta per succedere ci assomiglia parecchio 🙂 Il molo del sonnolento villaggio di Kingscote si trasforma. All’improvviso si riempie di pellicani (i furbacchioni ormai lo sanno e son peggio degli svizzeri all’appuntamento), saranno tutti lì a una spanna da voi, a lasciarsi fotografare coi loro becchi sproporzionati, le zampe palmate e l’andatura goffa. Litigandosi il pesce, tra di loro e coi gabbiani. Poi il pescatore apre la cassa e si scatena l’inferno...

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