California: una giornata al Seaworld di San Diego

California: una giornata al Seaworld di San Diego

Certo andare a vedere uno zoo, come un acquario, come un qualunque posto dove gli animali sono utilizzati e chiusi in spazi per loro limitati per intrattenere l’uomo, pone subito degli interrogativi. Da adulta credo il mio interesse per i parchi divertimento (con/senza animali) sia magicamente svanito passata la maggiore età. E se a San Diego fossimo stati in due a viaggiare credo il Seaworld non mi avrebbe vista neanche pitturata tra i suoi visitatori. Poi però diventi madre e ti tocca rivalutare tutto, un tizio per la strada dà un volantino a tua figlia seienne pieno di pinguini, foche, orche, delfini, squali, mante, beluga e chi più ne ha più ne metta…e a quel punto sei fregato, gli occhi della nana brillano e come un martello pneumatico inizia a implorarti di andarci, rinuncia a Dysneyland su due piedi pur di passare una giornata al Seaworld. La piccola ha un debole per gli animali e quel volantino non è che ti lascia tanta scelta. Quindi compriamo on-line tre ingressi (alla modica cifra di 80$ l’uno, una legnata) e si va…e tutti i tuoi pensieri animalisti crollano miseramente. Ok. Il parcheggio è grande come la Malpensa. Un rapido calcolo e mi rendo conto che il Seaworld può ospitare veramente il mondo, la cosa mi preoccupa…per fortuna capitiamo in un giorno infrasettimanale (ve lo consiglio) e l’orda dei barbari del weekend la scampiamo. Meglio arrivare la mattina e sfruttare la giornata, c’è una tale densità di cose da vedere che la giornata vola via e non avrete modo di annoiarvi di sicuro. Se viaggiate negli States con bambini, preparatevi, il Seaworld...
Arizona: il Grand Canyon e la sua eco

Arizona: il Grand Canyon e la sua eco

“La cosa che ti colpisce – che colpisce chiunque – è il silenzio. Il Grand Canyon inghiotte i rumori. Regna un incombente senso di spazio e di vuoto. Là in mezzo non succede nulla. (Bill Bryson – America perduta) Chiudo in bellezza questa maratona di parchi dell’Ovest con un pezzo forte, di quelli che ti riprometti di vedere prima o poi, perchè non è che ce ne sono tanti di luoghi così al mondo. Inutile prepararsi al Grand Canyon, vedere video, fotografie, documentari. Indipendentemente da quanto abbiate letto sull’argomento o da quante immagini abbiate visto, la sensazione sarà quella di aver buttato un petalo di rosa nel Grand Canyon e aver aspettato l’eco 😀 L’unica soluzione è andare e godersi lo spettacolo coi propri occhi. Proverò a non essere banale, anche se qui la vedo veramente durissima! La tribù dei Navajo ha un detto: il Grande Abisso rivela all’uomo lo sguardo del cuore. Se siete in cerca di risposte, forse siete arrivati nel posto giusto. Hannah fa l’autista di uno dei tantissimi autobus che portano i turisti da un view point all’altro, e lei le ha trovate le risposte, 15 anni fa.  “Sono venuta qui da turista e non me ne sono più andata, il tempo di prendere le mie cose in Indiana e ho cambiato vita. Arrivi da Tusayan, prima vedi solo prateria, altopiano, poi ti si apre l’infinito. I colori delle rocce, l’aria calda che sale alla gola, l’immensità del canyon. Non avevo parole, solo un cuore che batteva forte. Sono andata all’Ufficio del Parco, cercavano autisti e sono rimasta. Sono felice, da 15 anni sono felice.” Così semplice, così ovvio. Si arriva fino a a 2.267...
Arizona e Utah: Horseshoe Bend e Lake Powell

Arizona e Utah: Horseshoe Bend e Lake Powell

Ormai siamo agli sgoccioli di questa collana americana dedicata ai parchi dell’Ovest, eppure anche questa tappa ha il suo perché, anzi due. Vicinissimi tra l’altro, nei pressi di Page in Arizona. Più scrivo post e più mi rendo conto che con tutta quella carne al fuoco visitata questa estate, pensare di raccontarla con dei post e immagini “live” sarebbe stata durissima e poi ripercorrere con le parole e con calma l’itinerario fatto ti fa mettere a fuoco tutto quello che per stanchezza, contrattempi, mancanza di tempo hai lasciato per strada. E’ un ripercorre e ritrovare, ancora meglio 🙂 HORSESHOE BEND Il primo perché si chiama Horseshoe Bend, ed è uno scherzetto del fiume Colorado. Sei lungo la Hwy 89 e come fosse niente trovi un unico piccolo cartello “Horseshoe Bend Overlook”, nessuna biglietteria, niente da pagare, solo un trim prima in salita e poi tutto in discesa verso una vallata di arenaria. Tutto apparentemente regolare. Lo scotto da pagare è solo fisico, perché il percorso non è lungo (un miglio), ma se arrivi nelle ore più calde, come è capitato a noi, son dolori!!! Sole implacabile, cappellino e scorta d’acqua di sopravvivenza, caldo boia metteteli in conto, soprattutto se viaggiate come noi con bambina al seguito. Poi arrivi al punto X, e ti si apre un mondo. E’ una voragine di 300 mt di profondità scavata dal Colorado, un cerchio perfetto, un giro quasi completo che ricorda un ferro di cavallo. Nelle giornate di sole i colori danno il meglio di sé, l’ocra e l’arancio delle pareti scavate nei secoli e il verde intenso del fiume. Colori di una...
Sudamerica: i volti del Perù

Sudamerica: i volti del Perù

Guest photos di Luciana Gelati Questo è un blog personale, non una community, ho sempre scelto di inserire poche interviste/guest post di persone che credo abbiano veramente qualcosa da raccontare e siano interessanti per il lettore. Non accetto facili proposte da emeriti sconosciuti, e ne ho avute parecchie (come capita a tutti i travel blogger), preferisco scegliermi io chi invitare. Qualche giorno fa ho visto l’album di Luciana, appena tornata dal Perù, un’amica viaggiatrice di quelle con la A maiuscola, di quelle che da sempre hanno viaggiato per il mondo e continuano a farlo appena possono, di quelle che con 10 minuti di racconti ti sanno catapultare dall’altra parte del pianeta, di quelle che amano girare colla macchina fotografica e fermare i momenti per poi riviverli. Di quelle che in fondo ti assomigliano parecchio. E’ arrivata a Lima, per poi proseguire verso la Riserva naturale di Paracas, sosta a Huacacina, volo su Nazca, visita alla città coloniale di Arequipa, passo di Patapampa (4900 mt), Chivay e Canyon del Colca terra di condor, Puno e lago Titicaca colle isole degli Uros, Taquile e l’isola di Antamani fino a Cuzco, l’antica capitale del regno Inca e meta imperdibile per ogni viaggiatore. Così avete un’idea di dove sono state scattate le sue fotografie. Le ho chiesto se le andava di condividerle qui, e spero vi piacciano, io le ho trovate stupende: genuine, di strada, senza pose, senza artifici, colla capacità immediata di raccontare un momento preciso di vita e farti conoscere un paese attraverso i suoi incontri. Per questo, tra tantissime foto, ho scelto proprio loro, i volti del Perù. Perché alla...
Arizona: Antelope Canyon, “one place to see before you die”

Arizona: Antelope Canyon, “one place to see before you die”

E, come promesso, dopo l’Antelope photogallery arrivano le parole. “One place to see before you die“: Dominique, la nostra guida Navajo, ci gasa per benino durante il breve percorso a piedi nella sabbia che precede la discesa allo slot canyon. Di che si tratta? L’erosione improvvisa e limitata nel tempo, causata da grossi nubifragi. In pratica, a monte si raccolgono delle grandi quantità d’acqua che s’incanalano poi verso valle con una forza violenta e veloce. Infatti gli slot canyon, a differenza dei canyon tradizionali, sono semplicemente delle strette aperture nella roccia. A dirlo così non ci si rende bene conto, ma qui coll’acqua non si scherza affatto. L’ultimo episodio risale al 1997, morirono un gruppo escursionisti durante i temporali, quando un flash flood li sorprese; non c’erano scale di emergenza e vennero travolti dalla massa d’acqua. Fu un disastro. 17 anni in cui i nativi hanno investito molto per migliorare la sicurezza dello slot senza pregiudicare l’impatto naturalistico. Noi becchiamo una giornata di sole a picco, per fortuna….e comunque durante i temporali oggi il canyon viene chiuso 🙁 Appena arrivati il dubbio amletico è sempre e solo uno: meglio l’Upper o il Lower??? O_O Eh si, ragazzi, perché l’Antelope Canyon, riserva Navajo a poche miglia da Page è diviso in due parti, e per un discorso economico visto che i biglietti d’ingresso sono salati (26$ Lower e 40$ Upper a testa – con agenzia anche di più fino a 80$) vi troverete di fronte all’inevitabile scelta di quale dei due visitare. Vi spiego le differenze in modo da poter essere utile a qualche altro viaggiatore: L’Upper Antelope: è molto...
Arizona: le mie fotografie dell’Antelope Canyon

Arizona: le mie fotografie dell’Antelope Canyon

“Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata.” (Albert Einstein) Le parole arriveranno a ruota, intanto sono sicura che le immagini raccontino abbastanza da sole 🙂 Lui è L’Antelope Lower Canyon (Arizona) e ad oggi, dopo 20 anni di viaggi, posso dirvi che è semplicemente uno degli spettacoli naturali più incredibili che io abbia avuto l’onore di vedere. Di quelli che ci cammini dentro, scatti un triliardo di fotografie e non ti basta mai....

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