Il ring dei viaggi, ovvero: la sfida di organizzare una partenza

Questa volta i viaggi restano nella mia testa e vi racconto solo alcune riflessioni. L’estate si avvicina, le ferie pure, la materna della nana chiuderà per la pausa estiva e come ogni anno mi fermo a pensare a quello che sarà/vorrei che fosse la nostra pausa estiva e a quanto è complicato far convergere le esigenze di tutti. E siamo solo tre! 🙂

boxe

pic credit @laliklab

In ordine sparso, disordinati un po’ così come mi vengono, alcuni pensieri:

a. Tanto di cappello a tutti gli iper-organizzati e con le idee chiare che riescono a sapere dove vogliono andare e prenotare le vacanze estive già a Gennaio con ottimi sconti sui voli o trasporti o pacchetti…in questa casa pare sia fantascienza! Ho provato questo inverno a buttar lì tre (no, dico, mica una) ipotesi di destinazione, con ottime prospettive di risparmio sui voli estivi, e manco a dirlo, sono rimaste nel limbo fino a oggi adducendo i motivi più disparati. Ho capito che non c’è speranza di pianificazione preventiva.

b. Tanto di cappello anche a tutti gli scovatori di offerte low-cost, qui gira che ti rigira abbiamo l’impressione che i viaggi non te li regala nessuno e con bambina al seguito sono passati i tempi delle stamberghe, dello zaino in spalla, del pronti a tutto, oltre al fatto che a partire dai 2 anni anche i nani pagano la loro quota in hotel e soprattutto occupano e pagano il biglietto aereo. Quindi coi tempi che corrono sapersi fare 4 conti per calcolare bene il budget prima della partenza e poi spaventarsi per le uscite che arriveranno è un attimo!

c. Ma il vero incontro di boxe (spero per voi non sia così ovviamente) è sulla meta. Qui il classico è dei classici è meta assurda contro meta tazzata. Sì ok un motivo c’è, la mia dolce metà fa veramente un lavoro mooooooolto impegnativo e arriva alle ferie sfrittellato, modello filo di voce per dire “sono stanco” e sdraiarsi su un lettino a prendere il sole o passeggiare nei boschi in montagna per riossigenarsi. La sua vera indole è viaggiatrice ma le forze psico-fisiche per niente. Dall’altra parte ci sono io.

d. Che ci devo fare se sono nata con uno spirito nomade, esterofila, tarantolata, e mi piacciono le mete insolite, dense, i paesi ricchi di storia, natura, tradizioni, costumi, i viaggi con la V maiuscola, quelli dove senti casa lontana e vesti i panni della piccola esploratrice, e guardi, ascolti, provi, incontri e assorbi come una spugna?  E se d’estate ci sono 2-3 settimane a disposizione le vivi sempre come l’ultima estate della tua vita. Ovviamente questo significa viaggio itinerante, poco relax ma tantissimo arricchimento personale.

e. Poi c’è lei, il tesorino di casa, la nanetta e i dubbi che ti vengono. La classica frase che ti dicono “il mare e la montagna fanno bene ai bambini” (ecco) e te pensi che te la sei portata ovunque, persino a 3 anni downunder, e forse sei stata una mamma degenere. Sarà ma nei suoi primi 5 anni mi sono accorta che, se noi tre siamo insieme e la coinvolgiamo nel viaggio, l’impressione è che sia solo felice e ogni tanto mi chiede “mamma quand’è che torniamo a viaggiare?”.

Insomma ora siamo virtualmente proprio sul ring, corpo a corpo, piattaforma quadrata, guantoni…mancherebbe solo un arbitro….vi farò sapere come è andato a finire l’incontro 🙂

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4 Comments

  1. Eh eh…secondo te io per chi farei il tifo??;)
    Dai, al massimo scendi a compromessi: 2 settimane in giro e una di relax!;)
    Attendo di conoscere il verdetto finale!

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    • c’è da dire che storicamente sono 15 anni che quel sant’uomo me la dà vinta, ma ora comincia ad accusare il colpo 🙂 vi dirò vi dirò

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  2. Siamo tutti con te!! E aspetto con ansia il risultato dell’incontro! 🙂

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    • Grazie, se il marito non mi “copa” prima…

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