Nuova Zelanda: i ghiacciai Fox e Franz Josef

Nuova Zelanda: i ghiacciai Fox e Franz Josef

Isola del Sud, Nuova Zelanda. Dopo la Fiordland e la Southland, risalendo da Queenstown verso nord ci sono due primedonne, che proprio non è possibile ignorare. Sono due ghiacciai così vicini all’oceano della West Coast (12 km) da poter vedere il Mare di Tasmania dall’alto nelle giornate limpide, il Fox Glacier e il Franz Josef Glacier. Pensare che in questa terra abita l’1% dei neozelandesi ( che già sono quattro gatti 🙂 ) non è difficile: fai km e km e incroci se va bene un’anima, qualche alpaca e milioni di pecore ricciolute al pascolo. Finchè arrivi al Westland Tai Poutini National Park, zona piovosissima che già il nome è tutto un programma. Eh sì, un programma fatto di foreste pluviali, laghi, spiagge completamente deserte, cervi, otarie, strani pappagalli e un ecosistema unico al mondo. E non serve pagare nessun biglietto, qui è natura allo stato puro, basta girare e guardarsi attorno per beccare un Kakariki o un Takahè – uccello che non vola – perché in Nuova Zelanda ho scoperto che non ci sono mammiferi predatori e questa specie (in via d’estinzione) non usa le ali…gironzola per i prati zampettando 🙂 Ma veniamo al dunque, i due ghiacciai gemelli, le due primedonne. Vicini (20 km di distanza) e simili. Il Franz Josef dicono sia più imponente, mentre il trek a piedi per arrivare al Fox sulla carta è più breve e permette di avvicinarsi di più al fronte del ghiacciaio. Noi in Nuova Zelanda viaggiamo con la nanetta di quasi 4 anni e quindi tra i due puntiamo al Fox, poi è chiaro che uno dei due genitori dovrà...
Nuova Zelanda: visitare l’Isola del Sud, informazioni e consigli utili

Nuova Zelanda: visitare l’Isola del Sud, informazioni e consigli utili

Le ultime parole famose le avevo dette qui, appena aperto il blog nel marzo 2013…”il viaggio in Nuova Zelanda continuerà” 😛 poi dopo il primo post sulla Fiordland e Milford Sound ho scritto poco altro sui geyser  e postato una gallery sulle sculture maori  e mi sono resa conto che no, una meta favolosa come lei non poteva cadere così nel dimenticatoio! Quindi stavolta ci riprovo e visto che avete molto apprezzato i post, tappa per tappa, sui parchi dell’Ovest americani, riprendo in mano la Nuova Zelanda e provo a raccontarvela un po’ meglio risalendola da Sud a Nord: non si sa mai che il prossimo viaggio lo vogliate fare dall’altra parte del pianeta e downunder 🙂 Isola del Nord o Isola del Sud? Le due isole a mio parere vanno viste entrambe, perché sono completamente diverse, sono la primordialità (isola del Sud) e l’integrazione con la civiltà e la cultura Maori (isola del Nord). Impossibile scegliere e ingiusto farlo, perché attraversare tutte e due ti fa rendere conto di come doveva essere il pianeta Terra agli albori (Sud) e come la modernizzazione l’ha trasformato (Nord)…anche se per fortuna ancora poco! Quanto tempo Ma quanto tempo ci vuole? Tutto è relativo e plasmabile, ma col senno di poi una volta che si arriva fino lì, visti i panorami spettacolari, il minimo per vedere bene entrambe le isole senza sacrificare parti importanti del viaggio è secondo me 3 settimane. Anche perché la botta di fuso (+12 ore rispetto all’Italia) all’arrivo potrebbe dare qualche momento catatonico 🙂 e non si può partire dal primo istante a spron battuto… ve lo dico...
Tra i geyser della Nuova Zelanda

Tra i geyser della Nuova Zelanda

In realtà si tratta di un viaggio fatto nel 2012, anche se mi sembra già passata un’infinità di tempo. Rivedo mia figlia che non aveva ancora 4 anni e mi sembra cresciutissima, mi rivedo anch’io col sorriso stampato sulla faccia tra una fumarola e un geyser, con lei in braccio. La nostra prima foto la dedico a chiunque ha timori a portare i bambini in aereo, a fargli fare più di poche ore di auto o lontano da casa. Quando i genitori ci sono e sono sereni si va ovunque. Se si vuole e se si può. Il discorso di poter comprare tre posti su un volo intercontinentale per l’Oceania è un capitolo a sé, che prima o poi affronterò anche sul blog, perché qui “casca l’asino” e ne sono pienamente consapevole. Noi abbiamo approfittato di un eccezionale cambio lavoro-residenza e di un mega-accumulo di miglia di mio marito (che fa spesso voli internazionali per lavoro) e ce le siamo fumate tutte in una botta sola, così serenamente 😀 Watararapa, Te Puia, Tongariro, Wanganui, Rotorua: nomi evocativi delle roccaforti Maori. Siamo nel cuore geotermale dell’isola del Nord della Nuova Zelanda dove incrociare geyser, fumarole, laghetti caleidoscopici, fanghi bollenti, e vulcani iperattivi è semplice. Abbiamo lasciato alle spalle la gelida Fiordland, le presenze umane impercettibili, le sparute abitazioni mimetizzate nell’ambiente, km e km di fiordi, foreste, strapiombi, cascate, ghiacciai, laghi e infinite pecore dell’Isola del Sud. E quella del nord ha un’anima diversa, più umana, più civilizzata, più calda e vivibile. Il pezzo forte sono i parchi geotermali, il nostro itinerario ne ha inclusi tre anche se nell’isola del Nord...
Nuova Zelanda: la Te Puia Maori Gallery di Rotorua

Nuova Zelanda: la Te Puia Maori Gallery di Rotorua

Poche parole e poi lascio spazio alle immagini scattate a Rotorua in Nuova Zelanda. Immagini sull’arte di scolpire e intagliare il legno secondo la tradizione Maori. Sculture lignee dalle linee curve e dai particolari elaborati, sorprendenti se si pensa agli strumenti semplici con cui furono fatte. Sculture che trovano la loro espressione più alta nelle warenui o case per le riunioni, nei pataka o magazzini e nelle waka o canoe, tutte cose di uso quotidiano capaci di raccontare la storia di una comunità riprodotta sul legno. Una storia meravigliosamente scolpita di cui parlerò in un prossimo post, intanto qui le foto scattate a Te...
Nuova Zelanda: Fiordland e Milford Sound

Nuova Zelanda: Fiordland e Milford Sound

L’anno scorso in una parentesi di vita di quelle che capitano col lanternino, di questi tempi eravamo tutti e tre a sud, ma molto a sud.. nel punto più a sud della Nuova Zelanda, e abbiamo avuto l’onore di vedere uno dei luoghi più umidi e affascinanti della terra, Milford Sound meraviglia indiscussa del Fiordland National Park. Ci vogliono più o meno 2 ore e 120 km circa per arrivare da Te Anau, ultima cittadina, fino all’inospitale e indimenticabile terra dei fiordi. La Nuova Zelanda e’ stata lo scenario cinematografico del Signore degli Anelli e capiamo subito che non poteva essere altrimenti: terra di orizzonti, di ossigeno, di brume e tempo instabile, terra primordiale dove riflettere, respirare pace e disintossicarsi, dove i bambini girano spesso scalzi e gli adulti con le infradito a 10 gradi (perche’ qui e’ estate), dove unbranded e’ d’obbligo, dove la crisi non esiste, dove le regole sono la norma, dove la qualità di vita e’ il primo obiettivo. Qui la triade computer-televisore-cellulare non esiste piu’, ormai un lontano ricordo. Solo noi, la natura imponente e il famigerato camper (di cui parlerò più avanti). La cosa più incerta in assoluto andando verso la Fiordland è il meteo che troverete, mi avevano consigliato Febbraio come periodo migliore per visitarla…e siamo a 8° C, almeno qui a Sud!!! Il paesaggio per arrivare è sempre più montano, aspro, ma aperto, stordisce per la sua bellezza pura… poi la strada finisce e si sbuca di fronte al sospirato Mitre Peak. E’ come essere di fronte a un signore di 1692 metri, una piramide perfetta di suggestione che si erge...

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