Salar de Uyuni: un marchio a fuoco in un deserto di sale

Ogni viaggiatore cova per anni dentro delle mete per lui simboliche, dei “prima o poi ci andrò”, dei luoghi da vedere prima di morire. Dei fermo immagine della mente in cui il desiderio di solito si fa sospiro e pochissime volte diventa realtà. E il Salar de Uyuni in Bolivia non può che essere uno di questi. Perchè è purezza assoluta a perdita d’occhio, è silenzio imperante, è orizzonte che si perde ovunque ti giri, è il pù grande deserto di sale sulla faccia della Terra. Qui l’uomo è un dettaglio, è nulla, è preda di effetti ottici, di giochi naturali, di colori intensissimi, di venti sferzanti, di temperature gelide, di assenza totale di agi, in un paesaggio surreale e unico al mondo.

E’ un mare bianco a 4000 mt di oltre 12.000 km quadrati. Un luogo dove riconnettersi con la Terra, una terra meravigliosa nella sua asprezza e nella sua bizzarria, perchè basta una notte di pioggia (se capitate come me nella nostra estate, cioè la stagione invernale secca boliviana dovrete sperare nel meteo, altrimenti durante la stagione delle piogge lo spettacolo dei riflessi è garantito) per regalarvi degli specchi dove diventa impossibile distinguere il confine tra cielo e terra, grazie ad un sottile velo di acqua sulla suferficie del Salar. L’orientamento si perde, solo i locali sono in grado di passare indenni qui dentro, evitarne i pericoli e rispettare i tempi tra le distese accecanti di sale, i vulcani, i canyon, le lagune selvagge… perchè il Salar de Uyuni è solo l’inizio di una tre giorni in 4×4 memorabile.

Scendo dalla jeep tra un rivolo e l’altro, mi bagno tutte le scarpe, non me ne frega niente, mi sento una bambina saltellante nel suo negozio di giocattoli preferito, tutt’ intorno piccole creste di cristalli di sale formano una serie infinita di esagoni, come le celle di un alveare, e l’acqua scivola in continui giochi di luce. L’orizzonte è limpido, l’umidità assente, mancano i riferimenti. E’ un sogno tirato fuori dal cassetto prima che ammuffisca. Che ho voluto con tutta me stessa e atteso per 25 anni. Essere nel Salar de Uyuni è come vedere la Monument Valley, Petra, le cascate di Iguacù, i Lencois Maranences, la piana di Bagan al tramonto, le baie di Sidney downunder, il Milford Sound in Nuova Zelanda, i geyser islandesi. E’ semplicemente grandioso.

Sono io, è la mia voglia di vedere il mondo, ma di certo non solo questo. Viaggiare significa anche incontrare e saper lasciare. Dopo molti viaggi, molte esperienze di vita, anche dolorose, si affronta una maturità che permette di mettere distanza, lasciare luoghi e persone con i quali si è condivisa la strada senza più versare lacrime. Lo spazio immenso del Salar mi ha lasciato uno spazio dentro (te ne rendi conto col tempo), come un marchio a fuoco in un deserto di sale, con la consapevolezza che nulla sarà più come allora e l’impegno a riempire questo spazio, come un punto zero, di strada nuova, quella davanti. Credo questo luogo mi abbia chiamato proprio quando ne avevo bisogno.

Ma bando ai voli pindarici e veniamo alle informazioni pratiche in primis il salar de Uyuni non è visitabile senza un tour o una guida locale, se ci tenete a tornare indietro!  Detto questo veniamo ai fondamentali per chi volesse andarci.


Quando andare nel Salar de Uyuni

Il periodo migliore per visitare il Salar de Uyuni sono le mezze stagioni, quindi Ottobre – Novembre e Aprile – Maggio. Durante la nostra estate (da Giugno a settembre) l’affluenza turistica è alta, ma le temperature sono rigide, l’escursione termica di notte molto forte e non ci sono gli alloggi che vi accoglieranno durante il tour con confort, riscaldamento o acqua calda. I rifugi sono basici, forniscono per ogni stanza una mezz’ora di bombola a gas con la fiamma accesa per riscaldare le stanze comuni e 3-4 coperte spessissime di lana per passare la notte (auguri).

Da Dicembre a Marzo il Salar de Uyuni invece si trasforma in un vero e proprio lago salato a causa delle piogge che lo rendono accessibile solo per pochi chilometri, ma lo rendono estremamente fotogenico e unico al mondo. Per gli appassionati di fotografia il periodo migliore.


Come arrivare nel Salar di Uyuni

Potete iniziare il tour nel Salar de Uyuni da 3 punti principali: Uyuni, un paesino anonimo dove arrivano la maggior parte delle linee di autobus da La Paz (si viaggia di notte e servono circa 10 ore), con molte agenzie a cui appoggiarsi. Tupiza: qui siamo al confine con l’Argentina, i tour in partenza per il deserto di sale durano un giorno in più (4 giorni), coprendo un’area che con il tour classico di 3 giorni non si percorre. San Pedro de Atacama: il tour nel Salar de Uyuni spesso viene fatto anche da chi si trova in Cile nel deserto di Atacama; i tour in partenza da qui sono più cari di quelli da Uyuni.

Se viaggiate in alta stagione, come ad agosto, l’unica raccomandazione di buon senso è di informarsi prima e mandate una mail con qualche settimana di anticipo per prenotare il tour.


Quanto costa un tour nel Salar de Uyuni

Veniamo ai costi: i prezzi di un tour classico di 3 giorni nel Salar de Uyuni oscillano tra i 650 BOB (€ 75 circa) e i 1300 Bob. I tour più costosi di solito hanno meno passeggeri sul 4×4 e offrono un autista e una guida che parla inglese, mentre gli altri hanno solo un autista che fa anche guida e parla spagnolo. Volendo ci sono anche i tour personalizzati con tappe “a richiesta”. Nel tour sono inclusi i pasti, le notti e il trasporto. Noleggio del sacco a pelo e acqua calda si pagano a parte (ma la seconda non è garantita) e poi sono escluse tre voci:

  1. 150 Bobper l’ingresso alla Reserva Natural de Fauna Andina Eduardo Avaroa – spesa inevitabile
  2. 30 Bobper l’ingresso all’Isola Incahuasi – spesa consigliata
  3. 6 Bobper fare il bagno nelle acque termali – spesa facoltativa

Equipaggiamento consigliato

Assolutamente protezione solare alta ed occhiali. Il sole è forte ed il bianco del Salar acceca. Per contro la notte c’è molto freddo, perciò è importante che vi portiate indumenti tecnici caldi, guanti, cappello, calze pesanti, tuta, pile e soprattutto giacca a vento da montagna. Aggiungete nel beauty fazzoletti di  in abbondanza, carta igienica e salviette detergenti (saranno utilissime!). In ultimo meglio avere tanta acqua dietro e bere spesso per aiutare l’acclimatamento.

L’agenzia fornisce i sacchi a pelo se non volete portarvi i vostri da casa, alla partenza vi vengono consegnati in sacconi neri e se viaggiate in estate sono indispensabili, le docce di rado hanno acqua calda e con -15° fuori sfido a farvela con l’acqua fredda. ovviamente scordatevi il wi-fi, sarete per tre giorni isolati da ogni connessione. Per gradire spesso la sveglia suona intorno alle 4 e si parte all’alba con un freddo polare. Serve quindi una buona dose di spirito d’adattamento per venire da queste parti.


Le tappe nel Salar de Uyuni

Queste sono standard, a meno che non prendiate un tour personalizzato, e prevedono:

  • cimitero dei treni
  • Colchani
  • ex hotel di sale – monumento Dakar
  • diverse fermate nel Salar per fare foto
  • Isla Incahuasi
  • fermata al tramonto
  • 1° pernottamento in rifugio

Poi si prosegue direzione lagune… ne parliamo nel prossimo articolo!


Qui l’itinerario completo di viaggio del Camino Real in Perù e Bolivia 🙂

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