Dopo i pensieri a caldo su cosa ho imparato sulle Ande , passo ora all’itinerario vero e proprio di viaggio. E’ un filo conduttore che segue l’ordine cronologico del mio viaggio a cui, a mano a mano, ricollegherò tutti i link degli articoli successivi dedicati alle singole tappe e uno strumento pratico per chi domani volesse farsi un’idea, partire e mi scriverà per avere consigli utili e ripercorrere lo stesso itinerario in Perù e Bolivia (dopo qualche anno di travel blogging qualcosa si impara).
Camino Real: sulle strade degli Inca
L’itinerario di 3 settimane ripercorre quello che fu l’antico Camino Real dell’impero Inca, esteso dall’Ecuador al nord dell’attuale Argentina. Il sistema stradale Inca nel Sudamerica precolombiano, fu il più esteso ed il più avanzato dell’epoca: 40 000 km di strade permettevano l’accesso ad oltre 3 milioni di chilometri quadrati di territorio, alcune di queste strade raggiungevano altitudini di oltre 5000 metri sul livello del mare. E la più importante strada inca era proprio il Camino Real (strada dei re), attraversava le Ande con i suoi 5200 km. Partiva da Quito, in Ecuador, ed attraversando Cuzco giungeva a Tucumàn in Argentina. El Camino de la Costa (tratta costiera) correva, invece, parallelo al mare con una lunghezza di 4000 km, ed era collegato al Camino Real tramite strade secondarie.
Ripercorrerlo passo dopo passo serve a capire quanto sia stata straordinaria la civiltà Inca e che livello elevatissimo, di sicuro non solo altimetrico, abbia raggiunto. E dopo 25 anni di viaggi, permettetemi di dire, è uno dei must per ogni viaggiatore che si rispetti.
Le tappe del Camino Real
Tutto ha inizio ovviamente all’aeroporto internazionale a Lima, ma per questioni logistiche e di onestà non la includo negli articoli perché ho visto solo della gran garùa (la nebbia che la avvolge in estate), la Plaza des Armas e un giro al volo del Centro Històrico, oltre a una visita serale al modernissimo quartiere Miraflores. Quindi non ho avuto tempo nè modo di farmi un’idea sufficiente per parlarne.
Anticipo qui, in sintesi, tutte le prossime tappe che piano piano andremo a scoprire, dalle più note a qualcuna meno conosciuta (le mie preferite), con racconti, fotografie, video basati sull’esperienza vissuta e un pizzico di ironia:
Perù: Riserva Nazionale di ParacasEcosistema marino protetto sull’oceano Pacifico, paradiso ecologico, paesaggio desertico, lunare, creato da formazioni di sabbia e roccia e dune di sale plasmate dal vento. Su una superficie di 335mila ettari, una parte insulare sull’oceano e una desertica interna. Link articolo | |
Perù: Isole BallestasLe piccole Galapagos peruviane, rocciose e abitate solo da animali: pinguini, otarie, leoni marini, sule, cormorani, gabbiani, avvoltoi e starne. Una specie di santuario della natura concentratissimo e visitabile solo in barca, vicino al geoglifo La Candelabra. Link articolo | |
Perù: Oasi di HuacachinaE’ una vera e propria oasi nel deserto, colline di sabbia bianca, laguna centrale con le palme, dune buggy adrenalinici e sandboarding per scivolare con la tavola sulla sabbia. Una delle poche oasi naturali rimaste in Sudamerica. Link articolo | |
Perù: Linee di NazcaIl deserto di Nazca è culla di misteri: le linee di Nazca sono 800 geroglifici stilizzati (condor, colibrì, scimmie, ragni, lucertole, pesci, balene) realizzati tra il 300 a.C. e il 500 d.C. Opera umana? Opera aliena? Le teorie sul mistero delle linee di Nazca restano ancora un grande punto di domanda. Link articolo | |
Perù: visita di ArequipaLa Ciudad Blanca patrimonio Unesco costruita col sillar, la pietra vulcanica, ai piedi del vulcano Misti. Si va nel monastero di Santa Catilina in stile Mudejar, nelle viuzze animate, nel mercato di San Camillo e a conoscere la mummia della piccola Juanita di 550 anni. Link articolo | |
Perù: Canyon del ColcaUna delle gole più profonde del mondo, a quatra cactus, cime innevate e terrazzamenti si costeggiano i miradores per ammirare loro, i veri signori di queste terre: i condor andini dalle immense aperture alari che alla mattina tra le 8.30 e le 9 sorvolano maestosi e puntuali il canyon. Link articolo | |
Perù: Chivay, La Calera e LagunillasTre tappe particolari: la piccola e vivacissima Chivay col suo mercato centrale, le terme di La Calera con le acque provenienti dal vulcano Cotalluni a 85°C, e a 4400 mt la Lagunillas con un blu a 180° da togliere il fiato. Link articolo | |
Perù: SillustaniSu un’altura circondata dalla laguna Umayo, il complesso archeologico di Sillustani è una finestra sacra agli Inca. Le chullpas, torrette circolari troncoconiche, contengono i resti funerari della civiltà preincaica e la necropoli evoca tradizioni e cultura millenarie. Link articolo | |
Perù: Lago Titicaca e Isole UrosIl lago navigabile più alto al mondo (3800 mt), freddo e blu intenso, ospita le Islas flotantes costruite con le canne di totora, abitate dalle tribù Uros. Imbarcazioni tradizionali, abiti coloratissimi, canzoni in quechua: il turismo solidale purtroppo è diventato solo commerciale. Link articolo | |
Perù: Lago Titicaca, Isole Amantani e TaquileDue isole accomunate dall’ospitalità, dove dormire in una casa particular, farsi cucinare una zuppa, sciogliere le barriere linguistiche, assistere ad una festa in costume che coinvolge tutti gli abitanti l’isola, perdersi tra le gonne multistrato e i tessuti incredibili che producono. Link articolo | |
Bolivia: La Paz, mercati El Alto e La HechiceriaCon la linea Roja del Teleférico (già di suo un’esperienza) si arriva al mercato popolare di El Alto, dove si trova dallo spillo al trattore tra cholite e trecce corvine. Poi La Hechiceria, mercato della stregoneria, tra feti di lama, armadilli e foglie di coca. La Paz numero uno. Link articolo | |
Bolivia: Chacaltaya e la Cordigliera RealDa La Paz si arriva al monte Chacaltaya (5435m) e si vede il panorama innevato sulla cordillera real, sull’Huyana Potosi (circa 6050m), è il cammino freddo in lingua aymara. Una breve camminata, un piccolo rifugio in quota, e tanti problemi di fiato. Ma un panorama top. Link articolo | |
Bolivia: Valle della LunaA dispetto del nome non è una valle, ma un labirinto di calanchi e pinnacoli nel canyon del Rio Choqueyapu, a 10 km da La Paz, causati dall’erosione della collina. La geologia a volte fa strani scherzi e qui sembra una micro-Cappadocia. Link articolo | |
Bolivia: Uyuni e il cimitero dei treniVecchie locomotive arrugginite, vagoni dismessi e interi treni abbandonati nel mezzo del nulla. A Uyuni le linee ferroviare britanniche arrivarono nel XIX sec e vennero utilizzate dalle compagnie minerarie. Negli anni ’40 la dismissione e oggi il cimitero dei treni. Link articolo | |
Bolivia: Salar de UyuniQui si entra in un altro pianeta, quello della più grande distesa di sale del pianeta, dell’orizzonte piatto, delle jeep che solcano gli specchi d’acqua, del bianco accecante, dei rifugi basici e… del delirio dei selfie 😀 Si entra nel surreale, nel gioco, nella meraviglia. Link articolo | |
Bolivia: Isola IncahuasiIn mezzo al Salar de Uyuni spunta Inchauasi, un’isola calcarea coperta di cactus giganti, piante erbacee centenarie e licheni. Nel mare bianco orizzontale del Salar una collina spinosa tutta verticale dove un sentiero permette di vedere uno scenario unico al mondo. Link articolo | |
Bolivia: le lagune in 4×4Siamo oltre i 4000 mt. E inizia un’infilata di lagune, una più bella dell’altra, raggiungibili solo in 4×4 con tonalità che spaziano dal rosa al verde ed all’azzurro. Pochissimi umani e centinaia di fenicotteri rosa e volatili che vivono sulle loro sponde. Pura magia, le levatacce e la carenza di servizi scompaiono di fronte al spettacolo naturale. Link articolo | |
Perù: CuzcoDicono (e lo confermo) la città più bella del Perù, l’ombelico del mondo, patrimonio Unesco e della Pachamama, carico di energia. L’ingegneria inca, la raffinatezza coloniale e l’imponenza della natura si uniscono qui a una cultura viva e fascino da vendere. Link articolo | |
Perù: Valle SagradaLa valle sacra degli Incas, El Valle Sagrado de los Incas. E basta poco per capirne il perchè: gole, terrazzamenti, incastri impossibili di pietra e rovine Inca raccontano il passato di Chichero, Pisac, Moray e Ollantaytambo. Link articolo | |
Perù: Salineras de MarasIl versante di una vallata intera cristallizzato nelle sue saline e il paesaggio surreale delle terrazze quadrate che si arrampicano sulla collina. Migliaia di pozze utilizzate in passato fin dal 200 d.C. come cave di sale. Link articolo | |
Perù: Vinicunca, la Rainbow MountainQui si va sulle cime più alte delle Ande, l’Apu Vinicunca è a 5200 mt e la terra assume cromie arcobaleno, strati di verde, rosso, grigio, giallo, viola. La chiamano infatti Rainbow Mountain, e si può salire a piedi o a cavallo. Link articolo | |
Perù: Macchu PicchuMacchu Picchu è la perla finale del viaggio, la “città perduta” degli Incas avvolta nel mistero tra storia, astrologia, architettura, studi astronomici e teorie ufologiche. Di certo la cittadella sembra un miracolo. Link articolo |
E ora, dopo l’itinerario “rete” (un dolmen da ricostruire), si comincia finalmente con le singole tappe 😀
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