Trenta minuti scarsi di navigazione dall’imbarcadero di Paracas, una sosta veloce per vedere dal mare El candelabro nella Riserva di Paracas, e si arriva alle Isole Ballestas. Un piccolo arcipelago, un santuario naturalistico oggi protetto e abitato solo da cormorani, sule, gabbiani, pellicani, albatros, leoni marini, otarie e pinguini di Humboldt… poi se siete fortunati potrete vedere persino i delfini. Uno stormo di cormorani ci volteggia intorno per darci il benvenuto, è tutto un tripudio di stridii, ali, e traiettorie aeree: nessun silenzio in questo mare, anzi forse qualche imbarcazione di troppo.
Passiamo sotto archi maestosi di roccia modellati dal mare e dal vento nel corso di migliaia di anni, opere meravigliose d’arte che mi confermano come la natura sia l’architetto migliore del mondo. Sembrano isole fuori dal mondo, un’enclave protetta, dove gli animali hanno scelto di fermarsi a riposare, lontano dai pericoli e dal caos, immersi in un mare primordiale, infastiditi solo da qualche motoscafo carico di esseri “anomali” coi salvagenti arancioni, cellulari e macchine fotografiche addosso.
Le Islas Ballestas rappresentano senz’altro qualcosa di unico nel loro genere: le isole, di per sé, sono molto brulle, ma popolatissime e la fauna è la vera sorpresa…
video credit: @civiltà antiche e antichi misteri
Il capitano spegne ogni tanto il motore per non infastidirli, è una forma di rispetto che mi piace. Disturbarli nel loro habitat sarebbe un sacrilegio. Ci spiega che non tutti gli animali visibili vivono stabilmente qui: alcuni fanno solo uno scalo tecnico prima di proseguire il loro lungo viaggio con destinazione Patagonia e mi piace pensare che anch’io, prima o poi, arriverò alla “fin del mundo”, sono quei luoghi simbolici che i viaggiatori adorano. Intanto davanti a noi una colonia di leoni marini sonnecchia pigramente e si mette in posa sulle rocce, è fantastico notare che non gli interessiamo proprio.
La lancia compie un giro intorno agli isolotti, certo non immaginatevi novelli Pieri Angela che sbarcano tra i pinguini e li fotografano da vicino perché qui scendere dalle imbarcazioni è vietatissimo, siate consapevoli che potrete solo ammirarli dal mare, dotatevi di un binocolo e se possibile di uno zoom potente, anche se gli sballottamenti continui dovuti alle onde non facilitano certo la missione fotografica. E soprattutto godetevi lo spettacolo della biodiversità.
Un vero e proprio tesoro naturalistico che, grazie alla corrente di Humboldt, è eccezionalmente ricco di plancton, favorisce la vita di diverse specie migratorie che periodicamente stazionano in questo luogo, oltre che a 36 specie di mammiferi e 216 di uccelli, ed una infinità di specie ittiche. Il pinguino di Humboldt (in estinzione), l’otaria orsina, il leone marino sudamericano, la sula dai piedi blu, i cormorani Guanay Guano e il pellicano Gavatin Zarcillo…conoscerete specie mai sentite. Qui poi fanno il nido ogni anno “solo” quattro milioni di uccelli migratori.
Se vedere le Galapagos è estremamente costoso, le Ballestas possono rappresentare una valida alternativa. Più piccola, più abbordabile, più veloce.
Passiamo sotto a una serie di ponti aperti sul vuoto e la spiegazione è semplice; servivano per caricare sulle navi il prezioso raccolto di queste isole, il guano. Un fertilizzante naturale potentissimo (30 volte superiore allo sterco di vacca, perdonate l’argomento) che viene raccolto, essiccato ed esportato per le coltivazioni biologiche in Nordamerica e in Europa. Ogni anno nelle 21 isole dell’arcipelago Ballestes vengono prodotte 20mila tonnellate di guano destinate all’esportazione negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Francia. I guardiani dell’isola, per 6 mesi all’anno, si occupano di raschiare e raccogliere il prezioso bottino azotato, tutto regolamentato dal Ministero dell’Agricoltura peruviano.
Infomazioni utili
Come arrivare alle Isole Ballestas: Sul molo di Paracas basta avvicinarsi ai porticcioli di imbarco e sentire le varie offerte delle agenzie di viaggio locali per contrattare un passaggio in motoscafo (unico mezzo a disposizione per raggiungere le isole, max 25 posti). Partono ogni giorno la mattina alle 8, l’orario migliore per vedere gli animali.
Info escursione alle isole: Ogni partecipante alle escursioni viene dotato di giubbotto salvagente. Il viaggio per raggiungerle dura circa 20 minuti via mare ed è una piccola avventura di spruzzi e sobbalzi sulle onde (copritevi perché c’è freddo, guanti inclusi). L’escursione dura in tutto 2 ore. Attenzione, la navigazione é sempre subordinata alle condizioni del mare del momento, se è particolarmente mosso l’escursione viene annullata e non rimborsata.
Costi della visita: Il prezzo per l’escursione alla riserva è di 35 soles (circa 10€) più 15 soles di tasse d’ingresso alle isole.
Qui l’itinerario completo di viaggio del Camino Real in Perù e Bolivia 🙂
Meraviglioso Perù, entusiasmanti le isole con la ricca fauna ottimo anche il pisco sauer, bellissime le Ande con i suoi favolosi paesaggi, i siti Incas, la gente cordiale i colori sgargianti i menù ottimi è per fortuna all’età di 82 anni non ho avuto problemi di altitudine.Felicissima di esserci stata
Vero Amalia, tutto verissimo, concordo con te e felice anch’io di esserci stata. Grazie del tuo commento e del tuo entusiasmo contagioso.
Confermo un paradiso avventuroso, indimenticabile escursione nel lontano agosto 1999…