Salineras de Maras: una valle cristallizzata e un quadro cubista

Mancano ancora 5 tappe per completare l’itinerario ciclopico di viaggio iniziato nel 2018 sul Camino Real tra Perù e Bolivia e questa tappa peruviana è stata una vera sorpresa, un quadro improvviso e immenso fatto di migliaia di terrazzamenti che sembrano acquerelli, tessuti, dipinti astratti. Il tutto in una gola a cui si arriva dall’alto con una serie di tornanti stretti e aperti sull’abisso. Salineras de Maras sono le saline più alte al mondo, nella provincia di Urabamba a 45 km dall’antica capitale Cuzco nella Valle Sacra agli Inca…. e sono uno spettacolo che incanta.

Migliaia di pozze (circa 3000) occupano il versante del Cerro di Qaqawiñay, creando una specie di cascata, il paesaggio è lunare, il bianco si accavalla col rosa, l’ocra, la terra e i riflessi cambiano a seconda della luce e del sole. Scendendo, curva dopo curva, il verde della valle lascia prima spazio agli arbusti e sterpaglie, poi al rosso mattone della terra brulla ed, infine, al bianco, da lontano potresti scambiarlo per ghiaccio vista l’altitudine, ma ghiaccio non è. E’ sale.

Certo siamo abituati ad associare la presenza delle saline alla presenza del mare e quassù (3380 mt sul livello del mare) non te lo aspetti di certo, invece nella montagna è contenuta una grande quantità di sale che si discioglie in un rivolo d’acqua e sgorga in cima alla valle. L’acqua salata scendendo si stanzia nelle vasche realizzate da secoli dall’uomo e il sole caldo dell’altitudine ne genera la cristallizzazione. Oggi le saline sono ancora in funzione: è l’arte millenaria dei salinari, portata avanti da circa quattrocento famiglie di Maras.

La schiena ricurva, i piedi immersi nell’acqua, il sale fa parte qui della vita quotidiana e dell’aria rarefatta, dove l’odore non è di sasedine. La gente di Maras mastica la coca e beve la chicha per sopportare la fatica. Le donne raschiano silenziose il fondo delle vasche, gli uomini caricano sulle splalle sacchi da 50 kg l’uno per poi metterli sui dorsi dei muli e scendere al mercato dove li venderanno a pochi pesos. Peruviani radicati al loro passato, alla loro terra, al vento incessante che accarezza le rughe profonde sui volti e le mani nodose come tronchi d’ulivo.

Gli Inca intorno al 200 d.C., mediante un’opera di ingegneria idraulica, erano riusciti a intercettare in questa vallata andina il flusso di acqua ricco di cloruro di sodio che sgorgava da un pozzo d’acqua denominato Qoripujio con una concentrazione salina 11% superiore a quella del Mar Morto e costruire con maestria ciò che ancora oggi ammiriamo, un patchwork di gradinate che si aggrappano al fianco ripido della montagna. La spettacolarità è data sia dalla posizione che dall’irregolarità delle dimensioni e dello sviluppo delle singole vasche. La produzione del sale rosa di Maras, privo di iodio e pregiato perchè ricco di minerali (calico, ferro, magnesio, zinco e rame) e povero di sodio avviene rigorosamente come una volta, lavorando a mano con pale e rastrelli per raccogliere e spostare il sale, riempire o svuotare le vasche.

Una tavolozza incredibile che si fino a Giugno 2019 si poteva visitare da vicino lungo precisi percorsi pedonali che zigzagavano tra le pozze, per visitarle autonomamente. L’ingresso alle Saline è di 10 soles. All’interno un percorso prestabilito segue il crinale sinistro delle saline e permette di arrivare quasi “dentro” le vasche. Durante la visita è facile incontrare lavori di raccolta del sale o modifica dei canali,  ogni vasca di circa 5 mq e profonda 30 cm è gestita da due tipi di lavoratori, il regadero e l’almacenedor; il primo si occupa della gestione del livello dell’acqua delle pozze mentre il secondo si incarica del trasporto e dello stoccaggio dei sacchi di sale. La produzione di sale avviene durante i mesi secchi, viene ripetuta ogni due giorni e da ogni pozza si possono ottenere dai 100 ai 150 chilogrammi di sale all’anno.

Il sale rosa di Maras ha svolto un ruolo basilare nell’economia dell’area, per questa comunità è un prodotto che rappresenta una fonte di ingresso economica non solo tramite la vendita ma anche come attrazione turistica. A causa dell’introduzione di sale industriale prodotto su larga scala e del progressivo spopolamento della zona, l’attività rischia di subire ora un ridimensionamento. E purtroppo anche l’incremento delle visite turistiche ha portato con sè problematiche di inquinamento tali da richiedere l’imposizione di limiti di accessibilità da Giugno 2019

Da giugno 2019 non è più consentito ai visitatori l’accesso alle saline di Maras. Sarà possibile solamente arrivare fino al belvedere sulla valle, ma non camminare fra le vasche.

 

I produttori di sale locali hanno esternato la loro preoccupazione riguardo il flusso di turisti con una dichiarazione rivolta alle aziende e alle istituzioni legate al settore turistico.

Per ragioni di salubrità e per evitare la contaminazione diretta del sale che producono e viene consumato a livello nazionale e internazionale come prodotto naturale e medicinale, a partire dal 15 giugno 2019 l’ingresso alle vasche di sale delle Saline di Maras sarà proibito. La visita a questa attrazione si concluderà in un punto panoramico e gli accessi saranno contrassegnati in modo appropriato per rendere più scorrevole il flusso di visitatori. La decisione è dovuta al fatto che sono stati trovati diversi contaminanti all’interno delle vasche, come: espettorato, capelli, carte, plastica e mozziconi di sigarette.


Informazioni utili

 

Dove sono le Salineras de Maras?

  • Le Salineras de Maras si trovano a 46 chilometri dalla città di Cusco nella Valle Sacra degli Incas.
  • Le miniere di sale di Maras si trovano a 10 chilometri dalla città di Maras, 26 km in auto dalla città di Chincheroe 16 km in auto dalla città di Urubamba.

Come raggiungere le Salineras de Maras?

  • Se utilizzate i mezzi pubblici per arrivare alle Salineras de Maras dalla città di Cusco devi prendere un autobus per Urubamba e fermarti a una deviazione che vi condurrà alle salinein taxi collettivo.
  • La maggior parte dei turisti sceglie di raggiungere le Salineras de Maras attraverso un tour organizzato da un’agenzia turistica. Questo servizio include il trasporto completoe oltre alle saline comprende i siti archeologici di Pisac, Chinchero, Moray e Ollantaytambo.
  • Per i più audaci le saline si possono raggiungere dal basso attraverso la mulattiera molto più faticosa ma diretta, che i muli carichi di sale percorrono ogni giorno in un andirivieni antico.

Cosa fare nelle Salineras de Maras?

  • Nelle Salineras de Maras è possibile acquistare nei negozi all’uscita delle saline il “rosa salato naturale”, colore derivato dai mieralidell’acqua tra cui: magnesio, calcio, potassio e silicio.
  • Se avete tempo, Maras ha una città coloniale famosa per le sue tradizionali case e feste tipiche.
  • A soli 10 chilometri dalle Salineras de Maras si trova il complesso archeologico di Moray, un’altra delle attrazioni turisticheda visitare della Valle Sacra.

Come visitare le Salineras de Maras?

  • Puoi entrare nelle Salineras de Maras pagando 10soles peruviani (2,71€ al cambio attuale).
  • Qui non potrete pagare con la carta di credito, dollari USA, euro o qualsiasi altra valuta. Solo soles peruviani.

 NB. Verificate prima di andare se sono state nuovamente modificate le condizioni di accessibilità pedonale alle saline.


Qui l’itinerario completo di viaggio del Camino Real in Perù e Bolivia 🙂

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