Preparatevi a una vera giornata “frullatore”, ma a La Paz troverete molte agenzie che propongono nell’arco della stessa giornata, per chi ha un tempo limitato e bisogno di ottimizzarlo per vederne i dintorni, due escursioni ai poli opposti della città: da una parte l’altissimo Cerro Chacaltaya e dall’altra le profondità bizzarre della Valle della Luna. Ovviamente per farlo, viste le strade improbabili che dovrete affrontare in alta montagna e le distanze notevoli in mezzo al traffico di una metropoli da 2 milioni di abitanti, è sconsigliatissimo il fai da te. Se volete farlo rispettando i tempi e uscendone vivi, affidatevi ai boliviani.

Due mete diversissime e vi spiego i motivi per cui mi sono piaciute entrambe:

Visitare il Cerro Chacaltaya

A soli 30 chilometri a nord della capitale boliviana e a 5394 metri d’altitudine, il monte Chacaltaya ha un nome molto appropriato, significa “cammino freddo” in lingua aymara. E quando sali e inizi a sentire i venti glaciali che soffiano, ne comprendi il perchè! Ma il vero bello è arrivarci lassù, perchè la strada che porta a Chacaltaya è asfaltata solamente fino al quartiere di El Alto…e poi? Poi vi troverete in balia di qualche vecchio autobus dondolante su un sentiero sempre più ripido e sempre più accidentato, a doppio senso e in molti punti a strapiombo senza protezioni sul fianco della montagna. Avere le quattro ruote motrici è indispensabile in molti punti e nei passaggi più stretti trovarsi un altro autobus o fuoristrada nel senso opposto diventa un gioco al centimetro.

La centrifuga dura un’oretta (davvero intensa) e si viene ripagati dello sforzo non appena davanti agli occhi si apre la splendida vista su tutto l’altipiano, il Cerro Chacaltaya è considerato il belvedere della Cordillera Real, un susseguirsi di cime dai 5000 a sopra i 6000 metri. Il panorama spazia dall’Illimani (6.462 mt.) al Mururata (5.775 mt.) fin oltre al Condoriri (5.696 mt.), ma la vista migliore è sul vicino Huayna Potosi (6.088 mt.), definito, da Reinhold Messner, una delle vette più belle del mondo. Ti senti nel Tibet del Sudamerica e ti pare impossibile essere a questa altezza.

Chacaltaya era la pista sciistica a più alta quota del pianeta, oggi è chiusa a causa del riscaldamento globale, ma l’ex-stazione sciistica continua tuttavia a far sognare un gran numero di viaggiatori e amanti dei trekking andini. Si perchè qui i poco allenati possono farsi lasciare in alto dove c’è l’ultimo parcheggio e con una breve camminata e un dislivello di 150 mt (ma occhio all’altitudine!) si raggiunge a piedi un piccolo rifugio alpino quasi sulla cima tra la neve e l’affanno della salita: è il rifugio del Club Andino Boliviano. Potrete dire, anche senza essere alpinisti e senza sforzi eccessivi, di aver superato i 5000 mt. Per quelli seri invece il discorso cambia (ma non è il mio caso, a me dopo 300 mt pareva di aver fatto 3 km a ostacoli) e si possono fare trekking  accompagnati da guide locali di due o tre giorni, arrampicate o percorsi i mountain-bike.

Certo serve un pizzico di fortuna, e bisogna però trovare una giornata con cielo sereno, altrimenti senza vedere il panorama il gioco non vale la candela. Quindi meglio recarsi a Chacaltaya durante il loro inverno (giugno-settembre per noi) quando il tempo è più clemente e consigliabile evitare la stagione delle piogge (novembre-febbraio) per il rischio di trovare la strada non transitabile e affrontare situazioni poco piacevoli.

Visitare la Valle della Luna

A circa 10 km a sud di La Paz, nel canyon del Rio Choqueyapu (direzione Mallasa) si trova invece la Valle della Luna. Scenderete da 5000 mt fino a 3400 mt e dal Tibet del Sudamerica arriverete diretti a una mini-Cappadocia, una valle curiosa di canyon labirintici creati dall’erosione delle rocce. E’ un capriccio geologico della natura, un paesaggio lunare, silenzioso e impervio. Sulle colline erose si creano composizioni colorate e illusioni ottiche in base all’inclinazione dei raggi solari.

Valley of the Moon sapete da dove arriva? Pare sia stato Neil Armstrong, il primo uomo ad andare sulla luna, che visitò il quartier generale del governo boliviano nell’ anno 1969. L’astronauta vide la somiglianza di queste formazioni rocciose con i paesaggi lunari a lui noti e da qui ecco il nome.

I percorsi su passerelle di legno in mezzo ai pinnacoli di sabbia pietrificata sono brevi, uno di durata 15 minuti per andare subito al Mirador e uno di 45 minuti che attraversa tutta la valle, porta al Devil’s Point e consente di vederla molto meglio. Di per sè è a mio parere un posto che merita una visita, il sito non è grande e fattibile senza sforzi fisici, l’erosione ha creato stalagmiti ribellandosi al suolo e i minerali sono stati modellati dal vento, dalla pioggia e dal tempo. Credo il momento migliore per visitarlo sia proprio nel tardo pomeriggio, quando la luce del tramonto mette in risalto le sfumature delle rocce e valorizza al massimo i percorsi.

C’è però un dettaglio da considerare, la speculazione edilizia non ha risparmiato i dintorni della Valle della Luna, purtroppo la bellezza di questi calanchi ha visto spuntare affianco un intero quartiere benestante di La Paz con ville residenziali, campi da golf e una fitta area commerciale, tutte costruzioni improbabili che si “scontrano” con il nostro immaginario di parco naturalistico e fiiscono per influenzare il giudizio complessivo del visitatore. Ma sono due binari d tenere separati.

---

In sintesi per vedere la Valle della Luna da sola sono sufficienti due ore,15 Bolivianos di ingresso e 3 di autobus, mentre le due escursioni in abbinata a Chacaltaya e Valle della Luna con agenzia locale possono costare sui 15-20$ circa.

Qui l’itinerario completo di viaggio del Camino Real in Perù e Bolivia 🙂