La Paz, o meglio Nuestra Señora de La Paz, è un colpo d’occhio sconfinato, una megalopoli dai 3.600 ai 4100 mt, un cono rovesciato con il centro storico nell’abisso della vallata e tutt’intorno i picchi innevati delle Ande e l’inconfondibile Nevado Illimani che raggiunge i 6.462 mt. Una città a pelle dall’animo brusco e dal cuore misterioso, ancora legato a tradizioni antiche e a usanze ancestrali. Descrivere la Paz, se come me l’avete vista di passaggio o per pochi giorni è una pretesa senza senso, viste le sue dimensioni e i suoi infiniti contrasti, quindi ho pensato di raccontarne in questo post solo due suoi highlights, che ogni viaggiatore in terra boliviana non dovrebbe perdersi.
Di fronte a questo “mare” di casupole, baracche, grattacieli, cantieri stradali, città satelliti, traffico disordinato, botteghe e viuzze dimenticate, saliscendi improbabili, ragnatele di cavi elettrici ovunque, spiccano i volti e i costumi della gente, che qui veste ancora i costumi tradizionali. Dicono la Bolivia sia il posto più autentico del Sud America, e la cosa più bella che si possa fare è curiosare nei mercati all’aperto. Preparatevi a inerpicarvi per salite che, a queste altitudini, tolgono il fiato e scoprire vie, piazze e interi quartieri dove si vende di tutto.
Le venditrici sono le cholitas, donne indigene vestite con abiti tradizionali, voluminose gonne coloratissime, le polleras, e la tipica bombetta nera inclinata se single, diritta se sposate. Tutte molto in carne, coperte di strati di maglie e scialli di lana, con l’ahuayo sulla schiena, una fascia a strisce coloratissime per trasportare di tutto, cibo, piante, merce o bimbi. E le immancabili trecce corvine decorate con un cordone di nappa ed extensions in lana colorata.
Mercato di El Alto
Dal 2014 a la Paz funziona My Teleférico, una cabinovia con più linee che collega i vari quartieri immensi della città e per ammirare lo skyline cittadino, evitando le ore di traffico stradale, non c’è metodo migliore. Prendete la panoramicissima linea rossa (roja) e dirigetevi fino a El Alto. E’ un distretto nuovo situato a nord-ovest del centro, sviluppatosi a seguito dell’apertura dell’aeroporto internazionale di La Paz, il centro della vita di El Alto è il mercato di strada che si svolge due volte la settimana, il Giovedì e la Domenica. Ma non aspettatevi il solito mercato, questo è il mercato più grande della Bolivia e qualunque cosa vi venga in mente qui potrete trovarla.
Volete fare acquisti? Avete bisogno di uno spillo, un letto nuovo, un tubo arrugginito, un libro di seconda mano o un’auto usata, un cerchione o un trattore, una stoffa o un vestito usato proveniente dagli Stati Uniti, un CD o un DVD masterizzato, magari una porta intagliata o una medicina naturale senza alcuna indicazione sulla data di scadenza? Siete nel posto giusto, a El Alto è molto probabile che possiate trovarli, in mezzo a una folla di gente e merci di ogni genere esposte nelle bancarelle a partire dalle 5 di mattina.
Sul mercato di El Alto hanno persino fatto studi sociologici sull’ordine/disordine con cui viene disposta la merce: in funzione di alcuni prodotti principali si crea una complementarietà, come ad esempio la vendita di veicoli a motore ha aperto spazi per accessori e componenti di ricambio, o la creazione di studi legali per il disbrigo di pratiche, con servizi come la vendita di birra per praticare la ch’alla, l’offerta propiziatoria alla Madre Terra per il buon esito della compravendita. Da un lato il mondo occidentale, e dall’altro l’espressione della cultura andina.
Di sicuro girare qua in mezzo è una full immersion nella realtà quotidiana boliviana.
Per un turista è consigliabile qualche accortezza, veniteci in compagnia e sprovvisti di oggetti di valore, io mi son fatta prendere dall’entusiasmo fotografico e ho girato da sola con tanto di reflex al collo (ecco non fatelo!), i furti sono frequenti.
Mercato della Stregoneria
El Mercado de Hechicerìa o della Stregoneria è un altro must to do a La Paz. Poco distante da Via Sagàrnaga c’è la zona del caotico Mercato Negro dove tra negozi, bancarelle e venditori ambulanti è possibile trovare una divisione per settori merceologici. C’è la via dei tessuti, quella delle scarpe, quella del materiale elettrico, dei parrucchieri, della frutta, dei jeans, e della hechicheria (stregoneria)! È il mercato delle streghe, dove a meno di un dollaro si trovano armadilli, gioielli, foglie di coca, cactus e pozioni per ogni esigenza: amore, salute, ricchezza, fortuna.
Non potrete non riconoscerla… amuleti, pozioni magiche, talismani, filtri d’amore, offerte per la Pachamama – la Madre Terra – feticci magici, statuette zoomorfe dai diversi poteri e infusi afrodisiaci. Il macabro segnale che siete arrivati saranno i feti di lama essiccati e appesi ovunque, uno degli oggetti di culto più richiesti in Bolivia, in pratica la superstizione locale lo considera un potentissimo rimedio contro le malattie, se bruciato nella casa dell’ammalato o da sotterrare nelle fondamenta delle case in costruzione. E perché ? La gente degli altopiani è da sempre legata alla madre terra e il lama è l’animale più utilizzato, più dell’uomo è a contatto con la madre terra ed è considerato come un intermediario tra l’uomo e la divinità. Per questo viene dato in offerta quando si vuole chiedere qualche grazia o attirarsi la buona sorte. Poi ci sono composizioni con dollari, ferri di cavallo e crocifissi portano soldi e salute. C’è pure l’immancabile sezione “magia nera” dove trovare abbastanza per far soffrire chiunque vi abbia fatto un torto: candele nere infilate dentro teschi o incastonate in bare intarsiate per lanciare maledizioni (contro l’amante del coniuge).
A due passi dalla chiesa simbolo della città, la iglesia de San Francisco, un mix tra cattolicesimo, animismo e magia nera vissuto in maniera del tutto naturale. Qui puoi essere cattolico e credere nella Pachamama. Tenere in camera da letto il crocifisso e in cucina un feto di lama essiccato. In Bolivia il 94% della popolazione è cristiana, per la maggior parte cattolica, ma almeno una volta a settimana tutti i credenti di La Paz fanno un salto al Mercado de Hechicería. Passeggiando tra calle Santa Cruz e calle Linares è tutto un labirinto di negozi e bancarelle piene di totem, talismani e pietre portafortuna.
NB. Occhio però alle facili ironie entrando: per i boliviani le statuette di cera a forma di amanti rinvigoriscono l’intesa sessuale, così come i ferri di cavallo e i feti essiccati di maiale sono un riferimento quando ci sono problemi economici. Loro si offendono quando vedono i turisti visitare il mercato solo per sorridere e scattare foto e, vi avverto, i boliviani non sono proprio tenerissimi! 😀
Qui l’itinerario completo di viaggio del Camino Real in Perù e Bolivia 🙂
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