Buongiorno Ceramica 2018 a Bassano del Grappa e Nove (VI)

Negli ultimi anni sono sempre più numerosi coloro che, in alternativa alle consuete proposte di weekend/vacanza anche in luoghi insoliti e meno battuti dal turismo di massa, scelgono invece di dedicare il proprio tempo libero alla ricerca delle loro passioni.  Per approfondirle, per ispirarsi, con un programma di viaggio finalizzato solo a scoprire quella specifica passione, stanandola nei luoghi giusti, negli eventi dedicati, individuandola nelle persone con una storia da raccontare a tema.

L’ultimo trend dei viaggiatori è proprio il turismo esperienziale, non “cosa mi offri”  ma “come mi fai sentire” dove al centro c’è la persona, il fattore umano, le proprie preferenze e passioni, la voglia di tornare a casa non soltanto con le foto ma con il ricordo e le emozioni di un’esperienza ed soprattutto un bagaglio culturale arricchito. Tra tour culturali, esperienze gastronomiche, attività naturalistiche o sportive, scoperta delle proprie radici e tradizioni, offerte differenziate, oggi si viaggia per apprendere, immergersi in momenti di vita quotidiana e partecipare ad attività pratiche, dove l’elemento emozionale si unisce a quello della sperimentazione.

In quest’ottica il 19 e 20 Maggio ho preso parte all’evento Buongiorno Ceramica 2018 , Festa della ceramica italiana ed estera,  organizzata in 40 città italiane dall’Associazione Italiana Città della Ceramica (AiCC). Dal primo mattino a notte fonda centinaia di eventi aperti al pubblico, come atelier, fornaci e laboratori: concerti, visite guidate, mostre, percorsi con degustazioni, opere live, laboratori, esibizioni. Ma anche aperitivi col maestro, incontri, dibattiti e come testimonial di questa marcia creativa maestri storici e makers più innovativi, giovani designer e artisti. Il tutto nei nostri centri storici legati tradizionalmente all’arte ceramica e alle sue maestranze.

L’evento nasce dalla volontà di fare conoscere al pubblico il mondo che ruota attorno alla produzione della ceramica artistica e artigianale in Italia: un universo affascinante ma purtroppo lontano dai riflettori, in cui quotidianamente l’argilla prende forma, viene lavorata da mani sapienti, viene decorata, smaltata, essiccata e infine cotta, con stili e tecniche differenti in ogni territorio, che partono da tradizioni secolari per contaminarsi con metodologie innovative. Un patrimonio prezioso che deve essere tutelato e mantenuto tramite le nuove generazioni, come dimostrano i pochi giovani designer, innovatori e artisti che portano avanti la tradizione rinnovandola.

Tra le 40 città dislocate lungo tutto lo stivale e coinvolte nell’evento, io sono stata invitata a  Bassano del Grappa e Nove, in provincia di Vicenza,  per due intense giornate alla scoperta di antiche tradizioni e nuove sensibilità su un elemento, la ceramica, identitario di questo territorio. E le sorprese non sono certo mancate.


BASSANO DEL GRAPPA (VI)

Museo della ceramica Giuseppe Roi – Palazzo Sturm

 Il bello a tavola: viaggio fra le ceramiche.  La visita guidata (grazie alla bravissima guida Serenella Zen) è un vero viaggio nella storia bassanese, perché anche modellare la terra e consolidarla con successivi processi di cottura è un fare che ci immerge nella storia del costume e nella storia dell’arte di un territorio. Questa materia così semplice e disponibile ha offerto da sempre uno strumento di espressività e il Museo della Ceramica Roi di Palazzo Sturm http://www.museibassano.it/collezione/museo-della-ceramica-g-roi è un viaggio negli oggetti di uso quotidiano e d’arredo, il gusto e le tradizioni che dal Cinquecento in avanti hanno arricchito tavole italiane, e segnato storia, arte e cultura del nostro “saper vivere”.

Forme semplici e complesse, dalla porcellana trasparente e preziosa alle maioliche da parata alle famiglie di vasi alle terraglie più funzionali, dai motivi ornamentali popolari a quelli più eclettici, con una collezione immensa di oltre 74000 pezzi raccolti dal marchese Roi, dai frammenti medievali, alle maioliche Mainardi (XVII sec) alla produzione Antonibon (XVIII sec) fino alle opere di artisti di fama internazionale contemporanei. Indubbiamente un excursus di valore nella location scenografica di Palazzo Sturm nel cuore storico di Bassano del Grappa, tra sale di rappresentanza affrescate e stuccate, una residenza padronale e una terrazza strategica (ora in restauro) sul fiume Brenta. 

Museo Civico – Chiostro ex convento di San Francesco

(De)coro di mani-artisti improbabili per Manimà. Nel laboratorio di decorazione ceramica per tutti si è passati dalla teoria alla pratica e i cittadini interessati, personalità del territorio invitate ed esperti ceramisti insieme hanno potuto sperimentare armati di matite, pennelli e colori e decorare un piatto, che verrà successivamente esposto e messo all’asta per sostenere la Città dei Ragazzi di Bassano (un coordinamento di enti, scuole, associazioni e cittadini volontari, per promuovere il diritto di ogni bambino ad essere cittadino a pieno titolo) e il Laboratorio stabile di creatività Manimà, della Fondazione Pirani Cremona che opera per la formazione alla creatività e all’intelligenza delle mani.

Museo Civico – Demo Ceramics

Paolo Demo si racconta. Un incontro davvero interessante e capace di aprire una finestra  diversa sull’evoluzione moderna di una tradizione antichissima, nel Palazzo Civico incontriamo un architetto, un designer, un artista, anche se Paolo Demo sembra soprattutto un innamorato del suo lavoro e ha presentato al pubblico i suoi lavori. Una persona che unisce la passione per il disegno a quella per le forme, i colori, il gioco, i significati al di là degli oggetti. Da qui nasce il suo progetto Demo Ceramics dove la tradizione ceramica si fonde con la ricerca e l’innovazione.

Ci racconta i procedimenti e le sue linee (Ekos, Toys e Factory), ma soprattutto le idee di fondo, le radici della sua arte, e la necessità di far tornare la ceramica all’interno delle case non come puro oggetto decorativo, ma come arte applicata alla vita quotidiana, con una sua funzione perché “nel bello si sta bene”, perché la ceramica “è un contenitore della memoria” e “interessa non l’oggetto ma cosa ci sta intorno” (quindi noi stessi). E ci racconta anche l’esigenza oggi per fare questo mestiere di sapersi rinnovare, fare comunicazione, strutturarsi e fare branding, diventare visibili attraverso tutti i canali, personalizzare e raccontare i prodotti, capire i competitors e raggiungere le case della gente.


Narrami, o macchina.
Investimi e amami (in tutta la mia umanità).
Solo questo da te.

Pull-lovers, Demo Ceramics 


NOVE (VI)

Il giorno successivo l’evento Buongiorno Ceramica si sposta di pochi chilometri per raggiungere quello che è considerata da 300 anni la Città della ceramica in territorio veneto. Le più antiche e illustri manifatture sono nate proprio qui a Nove, dove il fiume Brenta e i canali lungo il centro storico erano le condizioni ideali per la costruzione di mulini, fabbriche e forni e per lavorare gli impasti di carbonato di calcio, silice e quarzo necessari alle maestranze locali.

Museo civico della ceramica Giuseppe Fabris – Nove

Notte europea dei musei e Museo della Ceramica.  Il Museo della Ceramica di Nove, voluto dal mecenate e scultore De Fabris, nato all’interno della Regia Scuola d’Arte, conta una collezione di 700 opere con una panoramica sia sulla produzione locale (stili decori e materiali delle manifatture novesi e del territorio vicentino dal Seicento ai giorni nostri), sia sulle manifatture provenienti da altre regioni italiane e dall’estero. Dalle ceramiche di uso domestico a quelle da collezione destinati alle grandi corti europee: dai decori tipo Delft ai paesaggi tipo Rouen, dai bordi cinesi alla frutta barocca, dagli stemmi nobiliari alle grandi specchiere ottocentesche rococò, ai vasi per le Esposizioni Universali del XIX secolo dove i maestri ceramici di questo angolo di Veneto tenevano testa ai più grandi produttori inglesi, francesi e tedeschi.

A volte basta solo, oltre alla passione, la curiosità per scoprire tesori d’Italia inaspettati e incredibili, come la tradizione popolare dei “cuchi e arcichuchi, strumenti a fiato, sono fischietti di terracotta che hanno origini secolari e arrivano da ogni parte del mondo; qui a Nove ne esiste un’intera collezione all’interno del Museo della Ceramica, unica nel suo genere e significativa di memorie ritrovate. Vera sopravvivenza dell’artigianato capace di trasmettere la storia di oggetti umili, divertimento dei bambini e della gente semplice, ormai scomparsi e sostituiti dalla plastica.

Parco Oasi del Brenta – Nove

Laboratorio “Ciotole cuore di Nove”.  Per provare e imparare in prima persona i segreti del fare ceramica ci si sposta in una location meravigliosa. L’Oasi del Brenta, spazio naturalistico di recente restituito alla comunità, è il contesto ideale per le 999 Ciotole Cuore di Nove e per il laboratorio di decorazione, si impara a vivere la Ceramica da vicino e cimentarsi nella pittura di una serie limitata di pezzi certificati. C’è la comunità presente, c’è la banda, c’è la riappropriazione di una natura splendida per la socialità e c’è la ceramica per tutti. Si tratta di uno spazio di beneficienza con le ciotole dipinte che poi verranno vendute alla festa della ceramica “Portoni aperti” 2018 dal 7 al 9 Settembre a favore dell’Associazione Noi come Nemo per ragazzi con disabilita’. A contraddistinguere la manifestazione è proprio la capacità di trasmettere questo  articolo patrimonio alle nuove generazioni in modo partecipativo.

Palazzo Baccin – Nove

Biblioteca e spazio espositivo delle Terrecotte Cinesi (prossima apertura). L’ultima sorpresa relativa al mondo della ceramica e alla vocazione internazionale di quest’area, Nove la riserva nel restaurato Palazzo Baccin che presto diventerà sede della biblioteca comunale e al contempo spazio espositivo di una mostra sorprendente, già oggetto delle giornate FAI di Primavera 2018. Si tratta di un gruppo di terrecotte cinesi, una dozzina, realizzate per la 48 Biennale di Venezia del 1999 dall’artista cinese Cai Guo-Qiang: le statue rappresentano gli antichi mestieri contadini della Cina e furono portate a Nove dal ceramista Alessio Tasca che ne seguì la cottura e il recupero. L’intervento di palazzo Baccin ha l’obiettivo di coniugare la tecnologia moderna, l’architettura storica, l’arte ceramica, e riconsegnare alla collettività un edificio di valore.

E poi una chicca finale che vi consiglio di non perdere, proprio di fronte a Palazzo Baccin dall’altra parte della strada si trova l’edificio e il magazzino delle Ceramiche artistiche Antonio Zen, fondata a Nove nel 1885 e attualmente non più attiva. Ma il proprietario è un bignami di storia della ceramica e la sua collezione privata merita davvero una visita e un approfondimento.


Ringrazio l’assessore Cristina Busnelli del Comune di Bassano del Grappa e il sindaco Chiara Luisetto e gli assessori della sua giunta comunale per la grande ospitalità.

Ringrazio AITBL’Associazione Italiana Travel Blogger, di cui faccio parte, per l’opportunità.


INFORMAZIONI UTILI

Buongiorno Ceramica: 

email  info@buongiornoceramica.it;

sito www.buongiornoceramica.it.
Facebook www.facebook.com/buongiornoceramica
Twitter @italiaceramica
Instagram buongiornoceramica

Dove mangiare a Bassano del Grappa:

Ristorante “Birraria Ottone” 1870 – Fa parte dei Locali storici d’Italia ed è una vera chicca

Dove dormire tra Bassano del Grappa e Nove:

Hotel Due Mori a MarosticaUn piccolo boutique hotel nel cuore di Marostica, un’antica città murata, da non perdere se passate da queste parti


Post in collaborazione con Buongiorno Ceramica e AITB

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2 Comments

  1. Grazie, Monica! Felice di aver potuto accompagnarti a conoscere la mia città. Vediamo che sempre più persone ci apprezzano e desiderano tornare. A presto!Cristina Busnelli

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    • Grazie a voi, Bassano del Grappa è una città splendida, vivibile e viva, quindi tornare è sempre un piacere. Monica

      Reply

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