Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise in tre giorni: mini-guida e itinerario

Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise in tre giorni: mini-guida e itinerario

Dopo l’itinerario nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, e quello dedicato al Parco Nazionale Sirente-Velino e al Parco della Majella concludo il percorso abruzzese con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise . Sempre una mini-guida a tappe della durata di tre giorni, da abbinare agli altri due itinerari per scoprire e assaggiare questa regione bellissima. Anche se ogni parco meriterebbe una settimanella almeno per essere goduto appieno e in modo slow. Cosa vedere nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise Gole del Sagittario e lago di San Domenico Siete mai stati alle Gole del Verdon nel Sud della Francia (io tanti anni fa)? Ecco la riserva naturale delle Gole del Sagittario presenta un profondo canyon simile di rupi erose dal fiume, di acqua color smeraldo, e un sapore che i primi viaggiatori inglesi arrivati da queste parti definirono “pauroso e bello”. La strada di riferimento arriva da Anversa degli Abruzzi ed è la SS479, un serpentone tortuoso scavato nella roccia con delle micropiazzole di sosta… qui il parcheggio non esiste, impari a buttarti al volo dove trovi un buco impossibile, sbilenco e pendente. Insomma mica è facile gestire qui un afflusso turistico e nemmeno per chi arriva è facile destreggiarsi, inventandosi parcheggiatori selvaggi. Comunque il panorama del Lago di San Domenico ripaga di tutto: rupi calcaree, sfumature intense di verde smeraldo, le anse del Sagittario e poi lui il lago di San Domenico che sembra una lingua caraibica in un ambiente montano. Aggiungi un eremo e un vecchio ponte quasi sommerso e poi ricostruito… il risultato è fantastico. Scopro la storia di San Domenico,...
Parco Nazionale Sirente-Velino e Majella in tre giorni: mini-guida e itinerario

Parco Nazionale Sirente-Velino e Majella in tre giorni: mini-guida e itinerario

Dopo l’itinerario nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, proseguo l’abbraccio verde d’Abruzzo con un secondo post dedicato al Parco Nazionale Sirente-Velino e al Parco della Majella. Sempre una mini-guida a tappe della durata di tre giorni, da abbinare agli altri due itinerari per scoprire e assaggiare questa regione bellissima. Il Sirente-Velino non era nei miei programmi, ma spesso all’ultimo momento capita di cambiare percorso, così su suggerimento di un amico l’ho incluso. E’ selvaggio e poco inflazionato dai turisti, dal punto di vista naturalistico non ha nulla da invidiare ai parchi vicini, avrei voluto mettere anche la visita ad Alba Fucens, ma tutto non si può fare. La Majella mi ha confermato le sue potenzialità: un polmone fatto di montagne possenti, valli, cascate, eremi arroccati, borghi e dorsali calcaree. Crocevia di cammini, aree protette dalla Montagna Madre con vette che sfiorano i duemila metri, impervie e selvagge. Sa di richiamo alle proprie radici, di biodiversità e di silenzio rigenerante (anche se quest’ultimo non vale per i periodi estivi più affollati). Cosa vedere nel Parco nazionale Sirente-Velino e nel Paco della Majella Grotte di Stiffe: la profondità evocativa del pianeta @videocredit:Discover Abruzzo Prenotazione e presentazione obbligatoria 20 min prima dell’ingresso, mascherina, guanti, caschetto di sicurezza, scarpe comode e vestiario adeguato a una temperatura interna sui 10 gradi, gruppo contingentato, guida e via. Entri nel ventre della terra e lì scopri quello che non immagini (purtroppo le foto/riprese sono vietate e metto un video non mio). Le Grotte di Stiffe sono, tecnicamente parlando, una risorgenza, cioè il punto in cui un fiume torna alla luce dopo un...
Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga in tre giorni: mini-guida e itinerario

Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga in tre giorni: mini-guida e itinerario

Dell’Abruzzo conoscevo solo l’Aquila, purtroppo incrociata per lavoro circa 10 anni fa dopo il terremoto. Ferita, puntellata, svuotata, ma potente e con un patrimonio monumentale tutt’uno con il paesaggio agrario storicizzato intorno. Mi ero ripromessa di tornare nella regione d’Italia con il territorio più protetto, la cui parola d’ordine è salvaguardia delle bellezze naturali, ma anche tutela e valorizzazione di un patrimonio fatto di tradizioni centenarie. Ho deciso quindi, dieci anni dopo, di conoscere il suo grande “abbraccio verde” e i suoi 3 parchi nazionali: Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga Parco nazionale Velino Sirente e parco della Majella Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise Per ciascuno di questi parchi ho fatto un itinerario di 3 giorni (consapevole che ne servirebbero molti di più) insieme a mia figlia di 12 anni per un totale di 9 giorni in Abruzzo, quindi ogni meta è fattibilissima sia per adulti che con bambini/ragazzi. Inizio dal Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: 15.000 ettari di estensione, 11 distretti ambientali, una delle riserve naturali più grandi d’Italia. Montagne, foreste e boschi, paesaggi di lecci, querce, pioppi, faggi e betulle, camosci, cervi, lupi, gufi e falchi, campi aperti e coltivati, borgi medievali e un connubio uomo-natura inalterato nei secoli. Cosa vedere nel Parco nazionale del Gran Sasso Amiternum: una chicca sabina da non perdere Dai dintorni de L’Aquila Ovest punto a naso la vecchia “Strada Maestra” SS80 (amata dai motociclisti e dicono molto panoramica) e sulla statale dopo 10 min per primo mi imbatto nell’anfiteatro romano di Amiternum, fondato dai Sabini… li chiamano ruderi…. ma questo é un vero gioiellino...
Maremma outdoor: a piedi nel Parco dell’Uccellina

Maremma outdoor: a piedi nel Parco dell’Uccellina

Continuano gli itinerari toscani (per poi passare a quelli abruzzesi e riprenderli più avanti) e oggi si va insieme nel Parco della Maremma o Parco dell’Uccellina, in una delle aree naturalistiche più visitate della Toscana, area che ho avuto l’onore e la fortuna sfacciata di visitare fuori stagione in un momento di “selvaggia solitudine”, con la quasi totale assenza dell’uomo e la possibilità di godersela appieno. Ne ho un ricordo vivo, di spazi immensi abbracciati dagli occhi, verde ovunque e sfumature di azzurri senza limiti. Dopo mesi di lavoro e timori pandemici, di fermo e di pianura uggiosa era tanta la voglia di acqua, di sole, di sale, di sabbia e di respirare l’orizzonte. Questa terra mi ha regalato in pochi giorni tutto quello che desideravo. QUESTA TERRA  Questa terra porto di vento e di mare distese di girasoli e di pini approdo di gabbiani e di rondini. Questa terra sede di torri e di castelli regno di cinghiali e di cavalli bellezze di parchi e di paludi- Questa Maremma di odori e di sapori di colori e di sudori nacque con cuore. Carmelina Rotundo, Luglio 1983 Dopo questo breve e doveroso omaggio, veniamo al dunque. Siamo nella provincia di Grosseto, Il Parco Regionale della Maremma si estende da Principina a Mare fino al promontorio di Talamone lungo 25 km di costa. Comprende la piana alla foce dell’Ombrone, la Pineta Granducale e la dorsale calcarea dei Monti dell’Uccellina, un panorama di fitta macchia mediterranea e ulivi centenari, di pinete, lecci, ginestre, alloro, mirto, sughere, pini, campi coltivati, pascoli, cavalli e dei bovini di razza maremmana e all’improvviso candide spiagge...
Sentieri toscani di spiritualità: abbazia di Vallombrosa, eremo di Camaldoli, santuario de La Verna

Sentieri toscani di spiritualità: abbazia di Vallombrosa, eremo di Camaldoli, santuario de La Verna

Proseguo la serie di micro-itinerari toscani con destinazioni ideali per questo periodo pandemico, immersi nella natura, da vivere a piedi, riscoprendo antichi percorsi intrisi di cultura e spiritualità, nascosti nei boschi, sulle alture, cammini semplici all’ombra di una saggezza antica. Lontanissimi da etichette, selfie, condivisioni, ribalte e basati solo sulla concretezza, sul sacrificio, in questi preziosi rifugi di silenzio dal turismo di massa dove rilassarsi e stare con sé stessi. Siamo nel Casentino, descritto dai primi viaggiatori ottocenteschi come un’ “isola felice in cui sembra di essere assopiti nel valore del tempo”. Qui pellegrini, santi e monaci nelle foreste ritrovavano una sacralità fuori dal comune, che li invitava a rimanere e a costruire il loro spazio di meditazione. E in questi tempi incerti e turbolenti, fare un passo indietro e tornare all’autenticità è un vero toccasana. Ma veniamo alle tre tappe principali, poi starà a voi decidere come raggiungerle, a piedi, in bici, in moto o auto a seconda di quanti giorni avete a disposizione e dei vostri gusti. Io le ho suddivise in tre giornate estive per godermi a piedi con calma i dintorni di ogni tappa. Abbazia di Vallombrosa La prima è nella riserva naturale di Vallombrosa (Pratomagno), una foresta a una trentina di km da Firenze, un luogo di ritiro e preghiera immerso tra faggi e abeti bianchi; in un silenzio irreale si trova l’abbazia benedettina fondata nel 1036, tutt’ora abitata da monaci dell’Ordine Vallombrosano. Austera, elegante, imponente, Vallombrosa è un’oasi di pace. Era l’anno Mille: in un Medioevo saturo di violenza il cavaliere Giovanni Gualberto trova l’omicida di suo fratello, è sul punto di ammazzarlo...
La via dei Setteponti da Firenze ad Arezzo, uno dei percorsi più antichi della Toscana

La via dei Setteponti da Firenze ad Arezzo, uno dei percorsi più antichi della Toscana

Con la pandemia ci siamo riscoperti tutti armchair travellers forzati, viaggiatori da poltrona, in una realtà internazionale ferma a cui abituarsi e in un mondo di neologismi. L’unica via possibile per  ora è la staycation, unione delle parole stay (at home) + vacation, in estrema sintesi una vacanza a casa propria, all’interno dei confini regionali, al massimo nazionali. E’ stato così quasi l’intero 2020, sarà identico questo 2021, confidiamo nel 2022 (forse). Noi italiani abbiamo sicuramente un asso nella manica, possiamo contare su un Paese che si presta a tantissimi tipi di viaggi ed esperienze, ricchissimo di angoli da scoprire o riscoprire n volte all’insegna di qualsiasi tipo di passione: in ogni zona d’Italia ci sono micro-itinerari per una vacanza o un weekend tra borghi, mare, montagne e città, alla scoperta di reali meraviglie. Basta anche una sola gita di uno o pochissimi giorni per godersele. Oggi vi parlo di un piccolo itinerario toscano di grandissimo valore, percorso questa estate. Fioriscono un po’ ovunque i cammini legati a paesaggi e percorsi storici, alle antiche strade dei pellegrini. E questo è di sicuro un cammino da percorrere. La via dei Setteponti da Firenze ad Arezzo La storia di questa strada parte dal Medioevo, tracciata dagli Etruschi e ridisegnata dai Romani per farci passare l’antica Cassia Vetus, la via dei Setteponti è uno dei percorsi più antichi della Toscana. Unisce la piana di Arezzo con quella di Firenze attraverso uno spettacolare itinerario di collina sopra il Valdarno Superiore. Affascinata da questa premessa, ho cercato in rete qualche informazione e in un giorno d’estate in auto l’ho percorsa tutta, fermandomi nelle tappe...

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