Maremma outdoor: a piedi nel Parco dell’Uccellina

Continuano gli itinerari toscani (per poi passare a quelli abruzzesi e riprenderli più avanti) e oggi si va insieme nel Parco della Maremma o Parco dell’Uccellina, in una delle aree naturalistiche più visitate della Toscana, area che ho avuto l’onore e la fortuna sfacciata di visitare fuori stagione in un momento di “selvaggia solitudine”, con la quasi totale assenza dell’uomo e la possibilità di godersela appieno. Ne ho un ricordo vivo, di spazi immensi abbracciati dagli occhi, verde ovunque e sfumature di azzurri senza limiti. Dopo mesi di lavoro e timori pandemici, di fermo e di pianura uggiosa era tanta la voglia di acqua, di sole, di sale, di sabbia e di respirare l’orizzonte. Questa terra mi ha regalato in pochi giorni tutto quello che desideravo.

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QUESTA TERRA 

Questa terra
porto di vento e di mare
distese di girasoli e di pini
approdo di gabbiani e di rondini.

Questa terra sede di torri e di castelli
regno di cinghiali e di cavalli
bellezze di parchi e di paludi-

Questa Maremma
di odori e di sapori
di colori e di sudori
nacque con cuore.

Carmelina Rotundo, Luglio 1983

Dopo questo breve e doveroso omaggio, veniamo al dunque. Siamo nella provincia di Grosseto, Il Parco Regionale della Maremma si estende da Principina a Mare fino al promontorio di Talamone lungo 25 km di costa. Comprende la piana alla foce dell’Ombrone, la Pineta Granducale e la dorsale calcarea dei Monti dell’Uccellina, un panorama di fitta macchia mediterranea e ulivi centenari, di pinete, lecci, ginestre, alloro, mirto, sughere, pini, campi coltivati, pascoli, cavalli e dei bovini di razza maremmana e all’improvviso candide spiagge selvagge, chilometriche. La Maremma ha un lato dolce e allo stesso tempo selvaggio, un contrasto forte di elementi che risveglia il piacere di sentirsi in un paradiso ritrovato. E’ stata per me una vera sorpresa.

In questo Eden di biodiversità non esiste alcun insediamento umano, oltre le torri di avvistamento che furono poste sui punti più elevati dei Monti dell’Uccellina per far fronte alla incursioni dei pirati saraceni. Fortificazioni costruite tra l’XI e XII sec., formavano un sofisticato sistema di segnalazione collegato alle rocche di Castiglione della Pescaia e Talamone. Ed è proprio alla ricerca delle pochissime tracce storiche, tutte situate in punti ultra-panoramici del parco, che partiamo da Alberese.

Primo giorno: Itinerario A1 – Abbazia di San Rabano e Torre Uccellina

Dal Centro Visite Alberese, si arriva alla fine della strada che porta al cimitero. Un cancello indica l’accesso al primo itinerario. Si guadagna quota sul crinale dei Monti dell’Uccellina in un’oasi naturale, la salita è lunga ma costante e non troppo faticosa, arriva diretta e sinuosa all’abbazia: il campanile del il Monastero benedettino di S. Rabano del XI secolo si staglia verso l’alto con l’eleganza dei suoi quattro ordini, i ruderi medioevali del complesso abbaziale (l’abbazia, il monastero, con i locali dell’ospedale, la biblioteca, il refettorio e ben tre cucine) sono stati oggetto di un restauro conservativo. Vicino sorge l’alta Torre dell’Uccellina, eretta nel 1321 e rialzata nel XVI secolo per “comunicare” con le altre sentinelle saracene disposte lungo la costa.

Non fermatevi all’abbazia, proseguite in direzione A2 (volendo si possono unire i due percorsi) e dopo un breve tratto di sentiero troverete affacci panoramici sul mare e sulla spiaggia di Cala di Forno a dir poco fantastici!


Località di partenza e arrivo Loc. Cimitero di Alberese / Tempo di percorrenza 4 h / Difficoltà EE / Dislivello 250 metri circa / Lunghezza 16 km

Secondo giorno: Itinerario A2 – Il Sentiero delle Torri

Dal Centro Visite Alberese, si va verso la Marina di Alberese e si arriva in località Pinottolai dove si lascia l’auto. Si attraversa a piedi la pineta litoranea che nel Settecento, a seguito delle opere di bonifica, soppiantò le paludi che si estendevano dalla foce dell’Ombrone ai Monti dell’Uccellina. Dopo un chilometro e mezzo, presso il Ponte delle tartarughe, un cartello del Parco indica la traccia da seguire. La direzione con una salita fattibile di mezz’ora è la Torre di Castel Marino, del XII secolo, che mostra un’ottima visibilità sul mare e la Pineta Granducale. La tappa successiva è la Torre di Collelungo del XVI secolo, passando attraverso il meraviglioso Oliveto di Collelungo. Dei saraceni non si vede più l’ombra, però da queste torri di avvistamento il panorama sul mare e le isole dell’Arcipelago Toscano è veramente indimenticabile!

Di ritorno fermatevi nella spiaggia di Collelungo, incredibilmente pulita e intatta, con le sue dune e alle spalle grotte e anfratti. Le 8 torri del Parco dell’Uccellina furono costruite o restaurate per creare una linea continua di punti di avvistamento, le sentinelle abitavano in queste torri con l’unico incarico di avvistare in anticipo le nere vele turche e avvertire i villaggi dell’entroterra e gli eserciti per fronteggiarli. Il poderoso sistema di difesa fu voluto da Cosimo I de Medici, signore di Firenze e Granduca di Toscana. 

La vista lassù spazia dalla pianura al mare aperto e l’isola del Giglio sembra proprio lì, a poche bracciate dalla Maremma. Sentiero panoramicissimo!


Località di partenza e arrivo Loc. Pinottolai / Tempo di percorrenza 4 h / Difficoltà T / Dislivello 150 metri circa / Lunghezza 14,2 km

Terzo giorno: Itinerario A4 – Cala di Forno

Nell’immaginario comune la Maremma è soprattutto una lunga distesa di sabbia chiara e fine costeggiata da infinite pinete. Aspettative confermate da questo itinerario che conduce verso la baia di Cala di Forno, isolata con le sue dune ricche di vegetazione pioniera e ginepreti.

Dal ponte di legno, cardine della principale rete sentieristica del Parco, si segue il segnavia A4 camminando per un’ora fino alla baia dove in passato veniva depositato il carbone vegetale in attesa di essere trasportato via mare verso i porti di Talamone e Castiglione della Pescaia.

A questo punto non resta che alzare gli occhi in cerca del falco pellegrino, cercare la presenza del daino e quella della volpe. Vi siete ricordati costume da bagno e asciugamano vero?


Località di partenza e arrivo Loc. Pinottolai / Tempo di percorrenza 6-7 h / Difficoltà EE / Dislivello 240 metri circa / Lunghezza 18 km

Informazioni utili


Da metà Giugno a metà Settembre il Parco dell’Uccellina è interdetto ai visitatori: si può entrare solo partecipando (e prenotandosi per tempo) agli eventi organizzati dalle guide che operano nel parco che vengono resi noti nel sito ufficiale. Ogni anno viene emessa un’ordinanza regionale con retrizioni nei mesi estivi con pericolo d’incendio.

In tutti gli altri periodi dell’anno i sentieri sono fruibili a tutti sia in bicicletta che a piedi, a cavallo, in canoa, in notturna ed escursioni storiche e culturali alla scoperta di edifici religiosi e torri del passato… Prima di entrare dovrete acquistare online, scaricandolo sullo smartphone/stampandolo o alle biglietterie il ticket d’ingresso giornaliero: il prezzo del biglietto di ingresso è di 10 euro a persona .

I sentieri del parco dell’Uccellina hanno tre sigle: gli itinerari che partono da Alberese hanno la sigla A, da Talamone troverai percorsi T, da Collecchio saranno nominati C. La scelta degli itinerari è molto vasta. Si possono seguire i percorsi a piedi, fare birdwatching fra prati e palustri dove le colonie di uccelli hanno trovato il loro habitat naturale; si può scivolare sugli specchi d’acqua con le canoe, o andare in mountain bike o a cavallo o in carrozza. Inoltre c’è anche l’opportunità di visitare il parco di notte, sotto le stelle e fra i rumori notturni.

Si può uscire dal parco dell’Uccellina un’ora prima del tramonto nelle zone interne, mentre dalle aree vicino al paese di Alberese potrai fermarti fino ad un’ora dopo il tramonto.

Per ogni altra informazione fate riferimento al sito ufficiale del Parco!

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