Visitare Procida in un giorno: 4 km quadrati di pura bellezza

Visitare Procida in un giorno: 4 km quadrati di pura bellezza

Un piccolo post dove non troverete di sicuro la batteria omnicomprensiva di cosa fare, cosa vedere, come arrivare, dove mangiare, dove dormire a Procida perché proprio non ne sono capace. Mi piace raccontare il profumo dei luoghi, le sensazioni che ti trasmettono a pelle, i dettagli e le peculiarità che te ne fanno innamorare subito o ti fanno scappare. Mi piace giocare con immagini e parole per raccontare il perché lì dovresti veramente andarci. Senza veli, senza pretese di esaustività, ma con un pizzico di poesia dentro, perché di elenchi della spesa e di informazioni copia-incolla siamo pieni ovunque e ho sempre pensato che ultimamente preferisco scrivere 10 post in meno (con buona pace di Analytics), ma mettere in rete qualcosa di sentito. E Procida, appena scendi dal traghetto, è l’isola ideale in questo senso. Un’isola cinematografica di soli 4 km quadrati, una tavolozza di colori esplosi, un borgo di marinai e pescatori rimasto fermo nel tempo, dove tutto è ripido, labirintico, intriso di storia e di vita, un dedalo di passaggi e scorci bellissimi. Un’isola per chi vuole apprezzare cose semplici e meravigliose: la cornice del mare, il vento che si incanala nei vicoli, le reti aggrovigliate sui moli, l’atmosfera che fa dimenticare la fretta, il profumo dei limoni, il piacere della lentezza. Un’isola verace dove andare alla scoperta di uno scrigno da visitare a piedi. Che nulla ha da invidiare alle sorelle più famose Capri e Ischia. Tele, libri, pellicole hanno provato a fermarla nella sua bellezza e particolarità: dal Postino di Troisi, girato nel ’94 in parte a Procida ed in parte a Salina, ad altri 26 film che hanno avuto il...
Giardini La Mortella a Ischia: non solo eden botanico, ma canto di lode alla natura

Giardini La Mortella a Ischia: non solo eden botanico, ma canto di lode alla natura

Tempi duri per i viaggiatori questi, si prospetta una Fase 3 post-Covid19 con un turismo mascherato, distanziato, igienizzato, sanificato, in sicurezza (parola chiave che riecheggia ormai ovunque) e soprattutto da reinventare completamente in ogni minimo dettaglio. In questo balletto quotidiano di dati della Protezione Civile, di piccole aperture e restrizioni pesanti, di differenziazioni tra regioni italiane, di voli cancellati, lockdown e DPCM, di attività improvvisamente resettate e ora in timida ripresa, di fantomatici bonus che sembrano corse ad ostacoli più che aiuti reali, nell’indecisione sul futuro prossimo e sui mesi a venire (io temo di dover restare in Lombardia)… ho pensato di tornare dopo 3 mesi di doverosa riflessione, all’origine di questo blog. Un angolo al servizio dei viaggiatori, dove trovare racconti di viaggio, perché credo ci sia bisogno di ricominciare a guardare avanti, passioni incluse. Anche se ci vorrà del tempo e del criterio per rimettersi in carreggiata e superare le difficoltà. Visto che il mood della nostra estate sarà, per forza di cose, la riscoperta del nostro paese #ripartodallItalia con un giardino incantato, di una bellezza e di una potenza tale da farci dimenticare per un attimo le ombre che stiamo attraversando. Sono i Giardini La Mortella a Ischia, un orto mediterraneo e insieme un angolo di foresta tropicale, un giardino di ispirazione orientale intrecciato a piante inusuali ed esemplari unici in Europa. Ma soprattutto un luogo pieno di fascino, dove lasciarsi entusiasmare dalle geometrie fluide della natura e dalle sue incredibili bizzarrie. Un luogo dove tornare bambini, lasciarsi prendere dallo stupore, dall’entusiasmo, dall’armonia tutta intorno. Un’eccellenza nostrana. La genesi dei giardini, William Walton e Susana Gil Già...
Viaggiatori post Covid19: incertezze e prospettive dopo l’emergenza

Viaggiatori post Covid19: incertezze e prospettive dopo l’emergenza

Mi ero fatta un piano editoriale 2020, nel mio piccolo erano parecchi i post programmati sui luoghi visitati di cui avrei voluto raccontare come sempre con parole e immagini: dalle isole campane, a Malta al Lago di Costanza, alle ultime tappe del Camino Real a qualche chicca su Cuba. Questo prima dello tsunami sanitario che ha coinvolto il nostro paese e il mondo intero, momento in cui siamo diventati all’improvviso viaggiatori in una stanza e la frontiera è diventata la porta di casa. Ma ora, superato il momento di reset iniziale e accettata la situazione con il massimo spirito di adattamento, ci apprestiamo a voltare pagina e forse chiudere proprio il libro precedente. Quale cambiamento avverrà? Come saremo noi viaggiatori post-Covid19? Le ipotesi sul tavolo degli addetti ai lavori Ogni giorno leggo articoli nuovi sul futuro del turismo per cercare dagli esperti del settore punti di riferimento, lumi, tentare di capire quali sono le variabili in gioco, le direzioni possibili, come cambierà il nostro modo di agire e scegliere i nostri spostamenti in funzione dell’epidemia, dei numeri, dei paesi in cui si svilupperà e in cui si attenuerà fino a zero contagi, in funzione di una futura cura e vaccino che influiranno sulla libera circolazione di tutti noi. Si incrociano problematiche sanitarie, scientifiche, economiche, politiche e sociali, e l’insieme – non nascondiamoci dietro un filo d’erba – è complesso e molto destabilizzante. L’aspetto psicologico Il contributo più interessante letto finora mi è arrivato sulla mail del blog attraverso un comunicato stampa a cura di Open Mind Consulting e riporta, al di là di tutti gli scenari possibili, il parere del dott. M. Felletti, psicanalista...
Coronavirus e viaggi: quando l’unica frontiera possibile è la porta di casa

Coronavirus e viaggi: quando l’unica frontiera possibile è la porta di casa

Siamo bombardati di notizie pesanti, devono darle le persone competenti , allora qui senza pretese vi racconto una semplice storia per viaggiatori disorientati. Ti alzi una mattina, ti informi come sempre, una notizia che pareva lontanissima e simile a un film di fantascienza ti piomba proprio dietro casa. Si, io abito in Lombardia da qualche anno, gli intrecci imprevedibili della vita mi hanno portato qui, i perchè per voi sono poco interessanti. Da Wuhan a noi, dalla Cina all’Italia, 8000 km in un batter di ciglia. E poi la pandemia velocissima, un incalzare incessante, l’incapacità di crederci, la necessità di adattarsi immediatamente alle regole per venirne fuori, la vita di tutti che cambia in pochi giorni come mai avremmo potuto immaginare nel 2020. Ci siamo in mezzo. E si sa, quando il mare è in tempesta, è fondamentale non abbandonare la nave, capitano in primis ed equipaggiamento. “È durante la tempesta che conosciamo il navigatore” Lucio Anneo Seneca Quel mondo che hai sempre amato e che fin da ragazzina hai cercato e voluto ed esplorato ogni volta che hai potuto, neanche fossi la pronipote di Amelia Earthart (pioniera dell’aviazione americana e prima donna avventurosa ad attraversare l’Atlantico), all’improvviso si allontana, sempre di più, l’emergenza sanitaria piomba e travolge, come un uragano scardina tutto, blocca, distanzia, anestizza e inquieta. Devi riprogrammarti, individuare solo poche priorità, le persone che contano e sperare di essere risparmiati. Manca quasi il fiato, metaforicamente come in questa malattia. C’era una volta la libertà e le differenze, e scioccamente le davamo per scontate. Avevi due soldi in tasca e la voglia di partire, aprivi l’atlante del mondo...
Il Sentiero dei Ducati: per ricordare bisogna camminare, l’evoluzione da sentiero a cammino

Il Sentiero dei Ducati: per ricordare bisogna camminare, l’evoluzione da sentiero a cammino

Durante il weekend del 27-29 Settembre 2019 ho partecipato a IT.A.CÀ – Festival italiano del Turismo responsabile, nella tappa di Reggio Emilia (una delle tante previste da Aprile a Novembre, verificate nel programma quali sono le prossime). E’ un invito a scoprire luoghi e culture attraverso itinerari a piedi e a pedali, workshop, seminari, laboratori, mostre, concerti, documentari, libri e degustazioni per lanciare un’idea di turismo etico e rispettoso dell’ambiente e di chi ci vive.     Il viaggio responsabile, infatti, parte da casa e arriva a casa, una qualsiasi casa, una qualsiasi Itaca da raggiungere, dove più che la meta conta il percorso e il modo in cui ci si mette in cammino. Il tema cardine di questa edizione 2019 è la “Restanza” intesa come nuova modalità di riscoperta e convivialità sul territorio. Tra le iniziative previste una in particolare ha attirato la mia attenzione, un trekking organizzato in collaborazione con il CAI – Sezione Reggio Emilia  e questo post lo voglio dedicare alle persone che hanno camminato con me durante l’intera giornata, ringraziandoli dal primo all’ultimo, perchè mi hanno permesso di capire il valore di questo progetto. Il Sentiero dei Ducati oggi Il Sentiero dei Ducati è oggi uno splendido itinerario transappenninico a tappe e collega la Pianura padana alla costa tirrenica, con due tratte: una tratta nella provincia di Reggio Emilia che risale la valle del fiume Enza da Quattro Castella fino al passo del Lagastrello (circa 100 km fattibili in 7 tappe), e una tratta toscana che scende lungo la valle del Magra e arriva fino a Luni (altre 4 tappe). Percorrerlo è l’opportunità di fare un cammino attraverso vari...
GoOpti: network di collegamenti da e per gli aeroporti del Nord Italia

GoOpti: network di collegamenti da e per gli aeroporti del Nord Italia

Ogni partenza per un viaggio che implichi un volo, significa trovarsi davanti alla necessità di organizzare il transfer da casa all’aeroporto. Se siete fortunati avete un aeroporto vicino, altrimenti bisogna ingegnarsi, incastrare soluzioni, orari, mezzi, parcheggi e certe volte pure l’hotel la notte prima se il volo parte all’alba. Io, ad esempio, abito a circa due ore dagli aeroporti che hanno la maggior parte dei voli internazionali e ogni volta devo calcolare bene non solo i tempi di trasferimento, ma anche i costi necessari (soprattutto in caso di viaggi di lunga durata dove l’auto va lasciata in un parcheggio custodito). Poco tempo fa, su consiglio di un’altra viaggiatrice, ho provato il servizio di GoOpti. E data l’esperienza per me positiva, ho deciso di condividerla anche qui. Ma cos’è di preciso GoOpti? Un network di collegamenti da e per gli aeroporti del Nord Italia su una rete di 21 città italiane (Trieste, Udine, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza, Brescia, Bergamo, Mantova, Milano, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini e Pesaro). Utilissimo per chi necessita di raggiungere piccole città difficilmente collegate dai mezzi pubblici. La piattaforma online è attiva 24 ore su 24/7 giorni su 7, permette di prenotare il proprio transfer low cost, condiviso o privato, con autisti professionali su navette da 8-10 posti. GoOpti offre la possibilità di avere un servizio personalizzato poiché ti viene a prendere e riaccompagna direttamente a casa (e quando hai un borsone da 20 kg non dispiace!), risparmiando sui costi di benzina, parcheggio e pedaggio dell’autostrada. Oltre a ciò, prenotando in anticipo, si possono trovare delle tariffe vantaggiose grazie ad...

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