Sicilia Orientale: Caltagirone, la città della ceramica

Il verde, il giallo, l’azzurro. I pistacchi, il sole, il cielo. Questi i colori forti e solari di Caltagirone, che fanno da sfondo a un patrimonio di chiese e palazzi inestimabile. L’itinerario in Sicilia Orientale prosegue con una tappa appartata, nel cuore rurale dell’isola, lontano dalla costa. Cattagiruni (come la chiamano i suoi abitanti), più di quaranta chiese,  campanili sparsi, un museo a  cielo aperto, facciate maestose,  volute e putti cesellati, chiostri solenni, case basse e antiche che pian piano si arrampicano l’una sull’altra su questa collina dei Monti Erei, un grande mosaico architettonico. C’è una caratteristica che da subito mi ricorda casa mia: nel centro storico ci sono i carruggi. Sì, proprio i vicoli stretti come nei borghi liguri, un sali e scendi di carruggi tortuosi fondati dai Genovesi attorno al 1040, al primo sbarco in Sicilia, e in seguito utilizzati dagli abitanti per nascondersi dai nemici e disorientarli. Il mondo è veramente piccolo.

pic credit: photopis.blogspot

Non esiste Caltagirone senza la ceramica. Questo luogo è, in ogni suo angolo, un tripudio di ceramica: dalle botteghe d’arte dei ceramisti alle indicazioni  stradali, ai nomi delle vie, ai numeri delle case, alle scalinate colorate, alle decorazioni architettoniche dei palazzi fino alle transenne (altrove anonime, qui decorate con disegni su ceramiche). Difficile dire cosa e dove guardare, è tutto un incontro tra tradizione ed eccellenza, un dettaglio prezioso, un  simbolo del made in Italy. Conoscerne la storia e le origini diventa indispensabile e aiuta a dare il giusto valore alle cose del presente.

“L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è.”

Paul Klee

I maestri dell’argilla realizzano piatti, lucerne e teste di moro, albarelli, bottiglie decorate, candelieri, vasi antropomorfi, lucerne, calamai, altari, balconate, rivestimenti per prospetti, acquasantiere, edicole sacre, formelle, e sono solo alcuni degli esempi di come si sia sbizzarrita la capacità creativa degli artigiani di Caltagirone. E tutto rigorosamente dipinto a mano. Dalla fornace ai pennelli che dipingono disegni antichi, colori intensi, policromie che affondano le loro radici nella preistoria. Qal’at al Ghiran, Rocca dei Vasi: la vocazione della città alla ceramica in fondo è già iscritta nel suo stesso nome millenario, di origine araba.

E allora vediamo tre tappe imperdibili da queste parti per rimanere in tema 🙂

Scoprire la Scalinata di Santa Maria del Monte

Lasciata l’automobile, si entra nel cuore di Caltagirone, l’ideale è lasciare da parte la mappa e chiedere informazioni a qualche calatino doc, e lasciarsi accompagnare fino alla scalinata. La scalinata all’improvviso è lì, imponente, colorata, suggestiva come poche. 142 scalini rivestiti di ceramica smaltata sono diventati l’emblema di questa bellissima città del Sud Italia. Più di ogni altro luogo, qui c’è la vita della città stessa. Infatti qui si fanno quattro chiacchiere con gli altri passanti, si scattano da sempre fotografie, si incontrano gli artigiani al lavoro sulle ceramiche, e qui a Maggio si svolge l’infiorata, per oltre un mese la scalinata viene addobbata di vasi di fiori a formare un decoro particolare, come segno di devozione alla Madonna di Conadomini, patrona della città.

Su ogni alzata dei gradini di pietra lavica, una fila di mattonelle di ceramica policroma, ognuna con motivi isolani che vanno dal decimo al ventesimo secolo, creando un colpo d’occhio davvero scenografico. Idealmente è divisa in dieci settori, uno per ogni secolo, ciascuno composto da quattordici gradini, dove si alternano elementi geometrici, figurativi, floreali che racchiudono diversi stili: da quello arabo al normanno, dall’angioino aragonese allo svevo, dallo spagnolo al chiaramontano, dal rinascimentale al barocco, all’ottocentesco contemporaneo. In pratica salire la scalinata è un ripercorrere la storia dell’arte di questa terra.

Si inizia a salire gradino dopo gradino, alla scoperta di ogni dettaglio, puntando alla cima e alla Chiesa della Matrice, e soprattutto alla conquista della vista panoramica su questo Patrimonio barocco dell’Umanità. Ogni tanto mi volto un attimo, il paesaggio si allarga, frammenti di Caltagirone spuntano a completare quel puzzle immenso di un colore caldo, simile a un giallo ocra bruciato dalla storia. Fino a raggiungere la Chiesa Madre in alto. Sarete stanchi ma fate un ultimo sforzo, entrateci e salite sul campanile, la vista una volta sbucati lassù sotto la campana è stupenda.

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Eventi sulla scalinata:

Periodo : Maggio – Giugno

“La Scala Infiorata” omaggio alla Madonna di Conadomini, patrona della Città. La chiesa Ex-Matrice , a Lei dedicata ,é posta in cima alla scalinata .Vengono disposti sui gradini migliaia di vasi con piante e fiori dalle diverse tonalità di colore, formando un unico grandioso disegno é il risultato si puo’ ammirare da Piazza Municipio e dalla Via Principe Amedeo.

Periodo Luglio – Agosto

“La Scala illuminata” offre uno spettacolo unico al mondo le sere del 24 e 25 luglio, in occasione della festa del Santo Patrono S.Giacomo e le sere del 14 e 15 agosto in onore a Maria SS. del Ponte. Migliaia di coppi, preparati e colorati rigorosamente a mano, vengono posti lungo tutti i gradini per formare un unico meraviglioso disegno. In fondo al coppo, è posta una lumera viene riempita di olio di oliva. Dopo l’accensione una luce fiammeggiante illumina i coppi ed offre uno spettacolo di un fascino indescrivibile, fino allo spegnimento naturale ad esaurimento dell’olio.

Periodo pasquale – Domenica delle Palme

“La Passione di Cristo”
Si tiene la sacra rappresentazione della via Crucis che, utilizzando il suggestivo scenario architettonico di piazza Municipio e dell’adiacente maestosa scalinata, con l’ interpretazione di decine di giovani, dà vita agli ultimi momenti della vita terrena del Cristo, dal processo dinanzi a Pilato alla morte sul Golgota.

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Visitare il Museo della ceramica di Caltagirone

Dopo la visita del centro storico, puntate dritti verso i Giardini Pubblici lungo via Roma e visitate il Museo Regionale della Ceramica. Non aspettatevi organizzazione e allestimenti di ultima generazione, non ci sono guide né audioguide, non c’è un video che illustri qualcosa, non c’è nessuno che spieghi qualcosa, non c’è un’adeguata illuminazione, dovrete leggervi da soli le targhette minuscole per ogni pezzo, gli ambienti sono spartani e parecchio datati… però ragazzi questo museo per niente valorizzato (a breve verrà infatti spostato in altra sede) è una miniera di reperti bellissimi con ceramiche antiche provenienti da tutta la Sicilia. Una vera sorpresa, un excursus nella storia della ceramica di Caltagirone dal neolitico, al periodo greco, alle magnifiche ceramiche del periodo tra 1600 e 1900, per arrivare agli artisti contemporanei. Attraverso i secoli la città ha continuato ad essere uno dei principali riferimenti dell’arte ceramica in Italia e questo museo ne è la testimonianza.

Le sezioni in cui il museo è suddiviso sono:
1) sala didattica: permette di scoprire dettagli inerenti la lavorazione della ceramica dalla preistoria ai nostri giorni
2) sezione dedicata alla ceramica preistorica, protostorica, greca, siceliota e bizantina
3) patio riservato ai modellini di fornaci medievali, con reperti di forni in dimensioni reali
4) ceramica medievale (X – XV secolo), post-medievale e moderna
5) ceramica rinascimentale
6) ceramica barocca
7) panoramica della maiolica siciliana dal XVII al XIX secolo

Se la ceramica vi interessa, mettete da parte “l’involucro esterno” che lascia decisamente a desiderare e concentratevi solo sui pezzi favolosi presenti: vasi, lucerne antropomorfe e maioliche, pavimenti, scaldamani, maioliche per la mensa o per la conservazione dei cibi,  coppe e ciotole con motivi vegetali e floreali, acquasantiere,  mattonelle smaltate, ceramiche d’autore e mille oggetti decorati in modo stupendo dagli artisti dell’epoca. Anche se non siete degli intenditori ne resterete affascinati, la bellezza e l’arte raccontano a chiunque al di là delle competenze.

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Informazioni utili:

Orario: 9:30 am – 18:30 pm

Indirizzo: Via Giardino Vittorio Emanuele

Mail di riferimento: museo.ceramica@regione.sicilia.it

Telefono di riferimento: 093358418

Biglietto ingresso: 4€

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Entrare in una bottega d’arte

Fatte le due tappe fondamentali precedenti (Scalinata di Santa Maria del Monte e Museo della Ceramica) resta solo un ultimo appuntamento, decisamente più easy e coinvolgente. Sono tanti a Caltagirone gli artigiani che, nonostante si viva in un’epoca caratterizzata dalla possibilità di utilizzare le macchine per fare tutto o quasi, con amore e passione per il proprio lavoro si dedicano alla realizzazione di  manufatti tipici della tradizione, tutti lavorati a mano con smalti e forme di propria produzione. Una storia di successo che resiste al trascorrere del tempo e all’avvento della tecnologia.

Quindi entrate in una delle mille botteghe d’arte, visitatene i laboratori di ceramica e aprite gli occhi (prima di fare shopping): l’arte del modellare la creta è rimasta genuinamente ed esclusivamente legata  alla capacità manuale, allo spirito creativo dei  maestri ceramisti e delle loro botteghe, che sono  diventati, il vero volano dell’economia di questa  parte della Sicilia.

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