Caorle: la laguna di Hemingway

“Sono un ragazzo del basso Piave…
Ed è qui che lascerò il mio cuore.”
(Ernest Hemingway)

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E’ incredibile quanta densità e varietà di panorami, paesaggi, storia, architettura, cultura, enogastronomia e molto altro contenga questo nostro piccolo paese, più lo giro e più me ne rendo conto, basta un pizzico di curiosità e muoversi di pochi chilometri e hai la possibilità di veder cambiare tutto. Anche in tempi economicamente difficili come questi spesso basta fare un po’ di strada in macchina o in treno per vedere, senza grosse spese, un’altra Italia. Un’Italia bellissima. Un intero ecosistema da proteggere.

Domenica sono riuscita a far un giro in barca nella laguna di fronte a Caorle, nei luoghi amati da Hemingway, dal 5 all’8 Luglio si è svolta l’iniziativa “4 Giorni con Hemingway” tra Caorle, Fossalta di Piave e Noventa di Piave. Quattro giornate per ricordare e rivivere gli angoli di natura selvaggia da cui lui trovava ispirazione, i luoghi amati dal celebre scrittore americano, attraverso bike tour, nordic walking, escursioni in laguna, visite guidate, storytelling e degustazioni.

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Scopro così, sulla motonave Arcobaleno, che la laguna di Caorle è un’oasi naturalistica, un intreccio di valli da pesca, ma in primis un paradiso per cigni, gabbiani, aironi, gru, ed è qui che si trovano ancora i “cason”, le tipiche abitazioni dei pescatori, case poverissime fatte di legname e canna, le uniche risorse in questa laguna di paludi e canneti. Edifici grezzi, a base rettangolare, un unico locale e tetto in canne essiccate posate su graticci di legno. I pescatori, con le loro famiglie, vivevano qui per due-tre mesi all’anno, durante i periodi di migrazione delle anguille. Al centro il focolare, tutt’attorno poco mobilio: la cucina, il tavolo, e lungo le pareti i letti.

Un luogo di silenzi interrotti solo dal passaggio delle imbarcazioni:

“I silenzi sono dolcissimi. I rumori sono quelli di un cefalo che qua e là guizza a mezz’aria e ricade nell’acqua, del fruscio delle foglie appena mosse dal vento, del richiamo degli uccelli migratori che arrivano dopo un lungo viaggio dai Paesi dell’Est e scendono con larghe volute sulla laguna di Caorle rimasta antica nei suoi umori e nel sapore della vita.” 

Ernest Hemingway, “Di là dal fiume e tra gli alberi “, 1948 

Qui una mia gallery fotografica di questa semplice domenica di pace:

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