La Basilica di Sant’Andrea a Mantova e il Sacro Graal

E’ tempo di riprendere in mano la sezione del blog Mantua Local, nata da poco dopo il mio trasferimento a Mantova, per far conoscere anche ai “lettori veloci” del web e ai viaggiatori che amano le voci insiders la grandezza di questa città. Calma e sangue freddo, lo so che in rete vanno di brutto i post brevi e un oggetto architettonico, seppur meraviglioso, non è un tema semplice da affrontare. Tantomeno se si parla di un caposaldo del Rinascimento. Ma tranquilli, non ho nessuna intenzione di farvi un panegirico sulla storia dell’architettura. Già mi è bastato l’esame del primo anno di università 🙂

Quindi bando ai timpani, ai transetti, alle lesene e ai lacunari, vi prometto di essere meno tecnica possibile, anche se la tentazione è forte e qualche strumento ce l’avrei. Fate finta di essere da questi parti, in centro storico, e di avvicinarvi a piazza Mantegna. Ecco siete di fronte a un piccolo dizionario dell’arte rinascimentale, perché i Gonzaga non scherzavano affatto e anche ora che Mantova sembra una sonnacchiosa cittadina di provincia, le testimonianze che conserva la dicono lunga sul suo passato.

S.Andrea_ingresso

Si sa, Mantova insieme a Ferrara nel 400 fu una città-corte, un crocevia vivace di artisti, di gente illuminata, di cultura e individualità. Leon Battista Alberti presenta a Ludovico II Gonzaga un progetto piu’ capace piu’ eterno, piu’ degno e piu’ lieto che indusse il marchese a far iniziare i lavori, anche se subito dopo l’Alberti morì, e i lavori andarono avanti senza di lui. Comunque era chiaro da quelle carte quanto la piccola Mantova avrebbe poi influenzato molte altre chiese a livello mondiale.

Iniziate dalla facciata, a causa del terremoto 2012 per qualche anno ė stata coperta dalle impalcature ma ora è finalmente visibile. I rapporti sono regolati da un sistema geometrico modulare, il cerchio e il quadrato trionfano, ogni spazio è multiplo dell’altro, secondo un principio di razionalità e perfezione….sembra tutto così semplice eppure così studiato. Ma questo incrocio tra un arco di trionfo e il frontone di un tempio classico è solo la “porta”, il vero spettacolo è ben nascosto all’interno. Si varca la soglia e non si crede che proprio qui a Mantova possa esserci qualcosa di simile. La sorpresa è assicurata, ma va vista con i propri occhi 🙂

S.Andrea_2

Una sola grande navata, un’unica immensa volta a botte di proporzioni monumentali, anche i meno esperti non fanno fatica a credere di essere di fronte a un capolavoro. Qui lo spazio sacro diventa modello, mi rivedo d’un botto davanti il Pantheon e l’antica Roma, il senso del trionfo, la Basilica di Massenzio e le Terme di Diocleziano, l’Arco di Giano e chi più ne ha più ne metta. Io la trovo molto evocativa. Per tutta la descrizione dettagliata (quella seria) della basilica potete leggere qui.

Giratevela tutta con calma e col naso all’insù fino agli 80 metri alla sommità della cupola, e le dovute soste nelle singole cappelle laterali, dove grandi nomi della pittura come Mantegna, Correggio, Giulio Romano hanno lasciato il segno. C’è voluto un restauro durato 6 anni per cambiare volto agli interni, io l’avevo vista più volte prima e l’ho vista ora, dopo le puliture, i consolidamenti, le stuccature e qualche integrazione. Il restauro conservativo ha restituito le cromie e l’impatto scenografico, la luminosità che si era persa nel tempo. E vi garantisco che ha cambiato volto 😀

S.Andrea_cupola

E poi c’è la leggenda che si mischia alla fede, all’esoterismo, all’alchimia. Voi lo sapevate che nella cripta di S. Andrea da oltre 500 anni c’è uno dei Sacri Graal? Sono i Sacri Vasi col Sangue di Cristo raccolti da un soldato romano che trafisse con la lancia il costato di Gesù in croce, e portò con sé nei suoi pellegrinaggi fino a Mantova questo sangue. Reliquia perduta e ritrovata 700 anni dopo grazie alle indicazioni fornite da S.Andrea a un fedele in sogno. Nel 1500 venne inserita in 2 reliquiari d’oro per mostrarla al continuo afflusso di Papi e Imperatori che venivano a renderle omaggio nei secoli. Se siete degli appassionati del genere qui trovate la storia completa del Graal, ancora visibile il Venerdì Santo durante l’ostensione.

Io la visito di domenica (controllate gli orari ) quando dei volontari appassionati  ti accompagnano e raccontano il particolarissimo cerimoniale che permette l’apertura della cassaforte e l’ostensione dei Sacri Vasi. Le chiavi sono custodite durante l’anno dalle massime autorità religiose e civili della città, e solo in occasione dell’apertura sono riunite nello stesso luogo. La bellezza di 12 chiavi, 12 serrature e 12 persone diverse. Alla presenza di tutti si può aprire l’altare al centro della cripta con le preziosissime ampolle O_O. Altro che le trame alla Dan Brown!

Sacri Vasi

Ma la basilica di S.Andrea, un classico mantovano, è solo una delle “chicche” della città che in quanto a storia e offerta turistica è uno scrigno sorprendente. Piano piano nella sezione Mantua Local vi racconterò anche il resto 🙂 Intanto ci tengo a ricordarvi Mantova Meraviglia, una bellissima iniziativa di promozione collettiva della città senza fini di lucro, nata di recente come forma di “volontariato digitale” per far conoscere le potenzialità del luogo in cui viviamo. Secondo voi, da neo-mantovana, potevo esimermi dal dare un piccolo contributo??? 😀 mi raccomando, fateci un salto (e anche a Mantova)!

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6 Comments

  1. Bellissimo il S.Andrea, ci sono stato ormai parecchi anni fa e già mi colpì, chissà come deve essere impressionante adesso dopo il restauro. Il tuo articolo mi ha fatto venire voglia di tornarci!

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    • Ciao Luigi, io non amo affatto la definizione “tornato all’antico splendore” perchè dopo centinaia di anni, rimaneggiamenti, manutenzioni e restauri quello che si ha di fronte è sempre altro rispetto all’originale e come tale va rispettato. Però di sicuro quest’ultimo restauro ha restituito colori, luci e ombre corrette a un impianto scenografico veramente stupendo. Torna, torna 🙂

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  2. Da come lo descrivi e dale foto (sempre bellissime le foto di questo blog) sembra davvero una meraviglia del Rinascimento. Di quelle da non perdere. Io sono un pò distante da Mantova, ma provo a metterla in agenda, grazie della dritta.

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    • ciao Raffi, lo è e mica lo dico io, basta aprire un qualsiasi libro di storia dell’arte/architettura che il S.Andrea c’è 🙂 mi sa che devo chiedere un fee all’ente del turismo mantovano…ahhahaha, scherzo va là, e grazie a te dei complimenti.

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  3. Ringrazio di cuore per come ha recensito questo capolavoro che è la cattedrale di S. Andrea a Mantova, con spirito, entusismo conoscitvo e sapienza. Mi riprometto di visitare con i miei più cari amici la Cattedrale appena il mio stato di salute lo permetterà. Ancora grazie.-

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    • Grazie a lei Americo, S. Andrea a Mantova impressiona e fa capire davvero cosa doveva essere questa città cinquecento anni fa.

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