Mantova insolita: il Parco dell’Arte

Come molti di voi sapranno Mantova è la Capitale Italiana della Cultura 2016 . Se intendete visitare la città dei Gonzaga in questa occasione, e se volete uscire dai classici itinerari del centro storico, a due passi dal centro storico c’è una Mantova insolita, naturalistica, artistica, ecologica e paesaggistica, che vi consiglio vivamente di esplorare. Da più di un anno abito qui e ho inserito nel blog una sezione dedicata al mio luogo di residenza attuale, che ho chiamato Mantua Local. Solo da pochi giorni ho scoperto una magnifica galleria en plein air dedicata alla scultura contemporanea, un angolo di natura da non perdere e da godersi a piedi o in bicicletta. Sto parlando del Parco dell’Arte, creato nel 2013 sulla sponda nord-est del Lago di Mezzo per iniziativa di Mantova Creativa, in collaborazione con l’Ente Parco del Mincio, il Comune di Mantova e la società Tea spa.

 

Parco dell'Arte_Mantova skyline

Cos’è il Parco dell’Arte?

Il Parco dell’Arte è un’esposizione di sculture all’aperto che si trova a due passi dal centro storico di Mantova. È un progetto di valorizzazione dell’arte contemporanea che usa un concetto nuovo: è un percorso creato nel rispetto dei vincoli ambientali all’interno di un’area naturalistica a nord del lago di Mezzo, caratterizzata da sentieri, radure e vegetazione lacustre. L’arte non è chiusa all’interno di un museo ma è libera, a disposizione di tutti, in mezzo alla natura. Con 23 opere di artisti di fama internazionale ( ma ne saranno installate altre 5) si cerca di far capire, attraverso l’arte, il valore della natura in modo sostenibile. Come afferma un esponente giapponese della Land Art:

“Un’opera d’arte assomiglia ad una lente di ingrandimento, è qualcosa che ti permette di vedere quello che non avevi mai visto: la storia inscritta nel terreno, l’apparire di nuove immagini, il rapporto tra gli uomini e la natura.”
(Ichi Ikeda)

E in questo contesto, su una delle sponde del Parco del Mincio, ci sono riusciti perfettamente.

Come arrivare al Parco dell’Arte

Il modo migliore per vedere Mantova è su due ruote. Questa città è rimasta nei secoli a misura d’uomo, e la bicicletta consente di muoversi scoprendo luoghi altrimenti inaccessibili. La bici valorizza i suoi percorsi, e soprattutto ora che è in arrivo la primavera è il miglior mezzo per apprezzarne i tesori e muoversi in modo ecologico ed attivo. Quindi portatevi la vostra o dotatevi di una bicicletta da un qualsiasi noleggiatore e pedalate, spalle al Castello di San Giorgio, sul ponte lungo la ciclabile (SP10 via Legnago) direzione Rocca di Sparafucile. Alla fine del ponte, sulla destra seguite il percorso che vi porta dritti dritti all’inizio del Parco dell’Arte.

 

Parco dell'Arte_fioriture2

Le sculture-installazioni

Le opere sono progettate con particolare attenzione alla natura dell’ambiente che le accoglie. Materiali di basso costo, spesso riciclati o naturali, adatti a resistere in esterni e a eventi atmosferici importanti, a durare nel tempo. Ora vi presento le sculture-installazioni che mi hanno colpito maggiormente, ma ve ne sono molte altre, ognuna con la sua personalità e il suo preciso messaggio al visitatore.

 

NUVOLA DI LUCE di Valeria Ambi (Trash Art)

Nuvola di Luce è una installazione pensata per la salvaguardia dell’ambiente. E’ stata realizzata con 3579 bottiglie di plastica colorata di recupero. E’ una indicazione critica alla società dei consumi ed al bisogno globale di riciclare; è anche un invito a riciclare se stessi: le proprie idee e convinzioni. Le bottiglie in PET sono preziose, perché sono un materiale costoso, che “buttiamo” nei rifiuti, in quanto non ne vediamo la possibilità di riutilizzo e incapaci di vederne il loro potenziale estetico. Leggerissime e resistenti, trasparenti e colorate. Azzurre, verdi, gialle, in tantissime tonalità chiare e scure, poi rosse e blu. La plastica trasparente colorata (come il vetro) interagisce e gioca con la luce. Le bottiglie diventano trasparenze leggere, esperienza d’aria e di luce colorata.

 

I CERCHI NEL BOSCO di Atelier del Paesaggio (Garden Design)

I Cerchi nel bosco è realizzata con 15 elementi di forma circolare e colore rosso, posizionati tra le piante e fissati tra i rami: un intreccio di cerchi colorati che richiama la “rete sotterranea” del bosco e la dinamicità dell’acqua. «Abbiamo voluto focalizzare l’attenzione sugli alberi – hanno spiegato gli autori – pensando al variare delle stagioni, alle foglie che cadono, alla neve. Sono come oblò sulla natura». Un intervento per rendere visibile quella ‘rete sotterranea’ che gli alberi del bosco sviluppano con le loro radici, creando un network naturale. L’istallazione con i suoi cerchi concentrici realizza dei limiti leggeri che permettono un affaccio virtuale sul bosco, ponendosi come oblò, ‘soglie visive’ per osservare la vegetazione intorno.

 

HOME di Michela Fiorentino Capoferri e Niccolo’ Spinelli

Quest’opera è un abitato composto da casette per uccellini che evoca a distanza quello della città. Trae ispirazione dalla poesia di Leopardi “Il passero solitario”, l’opera riflette sul tema della casa e cerca di dare forma al nesso che lega vicende umane e natura. Il sentimento dell’uomo si traduce nell’immagine del passerotto che si rivolge alla campagna. In quest’opera si è tentato di dare voce a quel legame attraverso la forma “casa” che tuttavia non ha per destinatari gli umani, ma gli uccelli. Il mondo umano e la natura s’intrecciano in un modo diverso da quello che determina il nostro tempo, assoggettato da una logica di sfruttamento della natura. Al contrario: l’uomo fornisce riparo ai passerotti. L’uomo dà alla natura una casa.

Parco dell'Arte_Home2

 

NINFEA di Leonardo Nava

L’opera presenta, nella sua essenzialità, una ricchezza di significato sia nell’ispirazione a un elemento tipico dell’ambiente lacustre di Mantova, la ninfea, sia per l’utilizzo di materiali assolutamente naturali come i rami di nocciolo, seguendo un rapporto con la natura di assoluta sostenibilità ambientale. E’ stato molto apprezzato questo lavoro, perché realizzato manualmente sul posto, con un intreccio di rami a formare una sorta di grande contenitore, la cui base, permette attraverso l’acqua di riflettere il cielo e unire gli degli elementi naturali. Di sicuro tra i più suggestivi.

Parco dell'Arte_NinfeA

 

TREE FREE BIKE di Francesca Sibona Masi

Un oggetto spesso abbandonato nelle città suggerisce un recupero creativo fondato sul riciclo. Ogni cosa, ogni materiale può e dovrebbe essere riutilizzato, non soltanto per contribuire alla causa di un mondo più sostenibile, ma anche perchè il riciclo creativo può dare risultati davvero sorprendenti. L’artista, come succede in questo caso, si considera una re-maker; infatti le sue bellissime opere sono realizzate esclusivamente con materiali riciclati, senza aggiunta di colori: oggetti di varie forme, dimensioni e colori vengono raccolti e assemblati così come sono. Qui si tratta di vecchie biciclette abbandonate che l’artista ripropone con un richiamo alla natura circostante. Le bici assemblate diventano un albero tra i tanti. Semplicemente geniale.

 

Le opere esposte al Parco dell’Arte sono tante, una più curiosa e interessante dell’altra. Mi raccomando, se passate da queste parti non perdetevi questo unicum nel panorama artistico italiano.

 

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2 Comments

  1. Dopo che mi è stato suggerito questo articolo, ho deciso di venire un weekend per visitare questo Parco. Spero che non rimarrò delusa 😀

    Reply
    • ciao Francesca, io da qualche anno abito a Mantova e ogni tanto mi piace raccontarne anche i posti inusuali, comunque al di là di questo parco Mantova offre molto ai visitatori e in questo periodo primaverile i laghi iniziano a dare spettacolo. Fammi sapere poi come è andata 🙂

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  1. Ma a Mantova che c’è? – It's a good day! - […] Già tempo fa avevo fatto un piccolo referendum sulla pagina facebook Quelli che scrivono un blog di viaggi per scoprire…

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