Ok, ok, il Carnevale è finito e siamo decisamente fuori tempo massimo… però c’è un appuntamento carino da segnare sull’agenda per l’anno prossimo, soprattutto per gli amanti dello sci, delle Dolomiti, e delle tradizioni locali, un’occasione unica per festeggiare un Carnevale diverso sulla neve. E’ il Carnevale ladino in Val di Fassa, una festa dalle origini antiche capace di rievocare la magia della tradizione dei riti stagionali sulle Dolomiti, che si svolge a partire dal 17 Gennaio, giorno di festa dedicato a S.Antonio Abate, fino al Martedì grasso, che quest’anno cadeva il 12 Febbraio.
Un Carnevale verace, sentito, poco costruito in cui tutta la valle, da Alba di Canazei a Penia a Vigo di Fassa a Moena, è convolta nel fermento delle sfilate e dei carri allegorici: una festa di piazza in cui l’aria si riempie di voci, di giovani, di musica e lo spettacolo coinvolge abitanti e viaggiatori. Ed ecco arrivare le protagoniste, le Facères, tipiche maschere in legno in cirmolo realizzate dagli artigiani della zona: il Bufòn, con il suo grande naso e il cappello a cono, è un abile narratore di scherzi e storielle ed è uno dei protagonisti principali del Carnevale Ladino insieme al Laché, che apre il corteo vestito di colori sgargianti, mentre i Marascòns agitano le cinture cariche di campanacci in bronzo, simbolo del legame degli abitanti della Val di fassa con i loro animali domestici, e annunciano il loro arrivo.
Le Mascherèdes, pezzi teatrali di genere burlesco, muovono il sipario della giornata aprendolo a tutte le persone vestite, ai gruppi a tema, alla marea di bimbi in costume, ai carri improvvisati, alla goliardia della giornata… che va avanti a oltranza tra musica, presentazione delle maschere locali, gara e premiazione dei vincitori, fino a notte tra i brindisi delle osterie.
“Il Carnevale Ladino celebra il positivo e il negativo della vita in una danza dell’esistenza capace di accendere la notte e intrecciare alba e stelle, inverno e primavera, Bene e Male. E nel frattempo gli inquietanti Lonc, i cui teli candidi nascondono gli uomini resi altissimi dai trampolini, appaiono all’imbrunire, quando i bambini corrono verso il tramonto e a casa il fuoco del camino attende le famiglie in fuga dalla notte invernale.”
(Maddalena Bernardi – Latitudes Life)
Per noi è stata una scoperta, semplice, interessante e ideale da abbinare a qualche giornata sugli sci, magari mentre tua figlia si cimenta nelle sue prime discese e lezioni col maestro. Tra schiamazzi, vitalità e colori, il carnevale in valle celebra la fine dell’inverno aspettando l’arrivo delle gemme primaverili… ogni paese della valle ha le sue peculiarità e figure caratteristiche, noi eravamo a Moena e abbiamo visto gli Arlèchins col cappello a punta, campanacci, volto coperto, che rincorrono i bambini spaventandoli con un frustino, e i Lonc, altissime maschere sui trampoli coperti da un lenzuolo bianco che si fanno vedere all’imbrunire, spaventando la gente. Non è il solito carnevale imponente, ve lo garantisco, ma è un Carnevale ancora capace di raccontare qualcosa.
Vi allego come sempre qualche foto scattata 🙂