Dettagli di Malta: vicoli, gallarijas, portoni e maniglie

E’ inverno, durante le festività natalizie (2019). Di giorno il silenzio, di notte l’oscurità. E una commistione unica tra cultura inglese, araba e mediterranea. Sembra di essere per un momento tra le strade di una cittadina inglese, poi in una kasbah marocchina, poi in Sicilia perchè ovunque a Malta c’è un po’ di Italia. Un mix affascinante, penso che questa piccola isola abbia grande personalità, un concentrato di attrattive non comune.

Per intuirla bastano 5-6 giorni (ma ne meriterebbe decisamente di più) e un itinerario, in qualunque periodo dell’anno, che permetta di scoprire le vecchie città con le mura originali, i sali-scendi tra scale e vicoli sinuosi stretti e pedonali, le carrozze trainate dai cavalli, le terrazze che si aprono sui panorami marini o interni verdissimi.

  • La Valletta: una città fortezza patrimonio Unesco dall’aura immutabile, costruita sulle rocce a picco sul mare dove antichi palazzi, case e pavimentazioni sono realizzati con la caratteristica pietra gialla maltese.
  • Vittoriosa, Cospicua e Senglea: tre gemelle sorte su strisce di terra bagnate dai moli che offrono un panorama unico al mondo, fatto di fortificazioni e palazzi intatti dai tempi dei Cavalieri di Malta.
  • Rabat: in arabo Rabat significa sobborgo, da sobborgo di Mdina è diventata città di valore e il meglio si trova proprio sotto terra dove si possono visitare le catacombe e la grotta dove S.Paolo ha vissuto a Malta.
  • Mdina: “la città del silenzio” è un museo a cielo aperto, l’ex capitale di Malta medievale è fortificata e pedonale, racchiude dentro le mura le residenze storiche della nobiltà maltese. Mdina si gira in un paio d’ore e ha un fascino particolare di grande suggestione.

Le gallarijas colorate, simbolo di Malta

Il dettaglio più noto, instagrammato e diventato ormai una costante della tradizione edilizia maltese sono le gallarijas delle facciate, verande lignee pensili dai vivacissimi colori.

Sono delle specie di bow-windows che aggettano dalle pareti dei palazzi e ne tinteggiano il profilo con i colori sgargianti. E’ molto probabile che derivino dalla più anticha muxarbija, una finestra sporgente tutta coperta di origine nordafricana e ispano-moresche.

Le gallarijias maltesi si sporgono per estendere lo spazio abitativo interno e poter comunicare con l’esterno proteggendosi allo stesso tempo dal forte sole tipico del sud mediterraneo. Questa tipologia di balconi arabeggianti si possono ritrovare in Turchia, in Egitto, in India ed in tutti i luoghi influenzati dalla cultura araba, come Granada e in luoghi colonizzati dalla Spagna come Lima in Perù. Anche in Italia la loro presenza è testimoniata a partire dagli affreschi ritrovati a Pompei.

Malta però ne è letteralmente piena, come un marchio identitario.

Ma qual è la loro funzione? La prima gallarija di Malta, quella del palazzo del Gran Maestro, era una lunga galleria in legno che collegava le varie stanze del palazzo e permetteva al Gran Maestro di passeggiare e tener d’occhio quello che succedeva “sotto di lui”. Il Gran Maestro nel ‘600 ha lanciato una moda? I vecchi balconi aperti vennero chiusi, e forse tutti in città hanno poi voluto la loro gallarija personale per poter osservare l’andirivieni nelle strade senza essere visti da fuori. Ma si pensa anche servissero a spiare l’operato dei passanti e vigilare sulla loro moralità o forse alle donne che, schermate da un vetro, osservavano la vita scorrere vicina senza poterla vivere davvero.

La scelta dei colori, infatti, rispecchia la popolazione che abita una determinata area. Ad esempio, in villaggi situati nellazona centrale di Malta, come Mosta o Naxxar, si usano spesso sfumature di Blu, legato al culto di Maria Vergine. Nel paese di Qormi, predomina il rosso cardinale, associato al culto di San Giorgio. Nella capitale, La Valletta, tradizionalmente predominava il verde scuro, il colore messo a disposizione degli abitanti da parte dei Cavalieri di San Giovanni che qui risiedevano.

La scelta del design è un altro aspetto da considerare. Infatti, le forme dei balconi coperti possono variare dalla semplice struttura rettangolare, con quattro finestre sul fronte e pannelli decorati con forme geometriche fino a forme più complesse. Vi sono balconi semicircolari, con base ondulata, con copertura lobata, con inserti metallici e le più svariatemodanature. A seconda della grandezza del balconee dello status quo della famiglia che abitava all’interno dell’edificio. Anche gli schemi decorativi della gallarija variano a seconda del periodo architettonico a cui appartengono: Gallarija Barocca, Neoclassica o Art Nouveau/ Deco.

I portoni con i battiporta (door knockers)

Passeggiando per Rabat, Medina, Valletta e le Le tre città gemelle (in particolare Vittoriosa) ci si perde in mezzo a portoncini colorati, adornati con la massima cura e finestre che sembrano raccontare tante storie diverse di chi vive in quella casa. Anzi molte case hanno proprio un nome scritto sul muro esterno, di fianco alla porta. Alcune sono intitolate ai santi e alcune hanno un nome proprio formato dall’unione dei due nomi della coppia che ci abita.

La parte ancora più bella, però, sono i battiporta (door knockers): di ogni forma e foggia, a forma di croce, di animale, di fiore, di oggetti di vita quotidiana, di pesci, di miti e di soggetti religiosi. Avevano la funzione di proteggere l’abitazione con tutta la loro unicità e per chi ama le curiosità da fotografare sono un dettaglio imperdibile.

Quando furono finalmente adottati i battiporta, in bronzo, ferro, o ottone, si aggiunsero alla già lunga lista di parametri che definivano la ricchezza e la bellezza di una casa: più grandi e originali erano, più benestanti erano gli abitanti della casa. Infatti, ancora oggi le figure rappresentate da questi oggetti spesso richiamano simboli di prosperità, potere e ricchezza.

Tra le immagini più popolari si usano quelle che rimandano a figure legate al mare che rappresentano ancore, delfini, pesci o cavallucci marini, ma anche molti altri animali come leoni o cavalli, così come la croce maltese o parti umane come teste e mani sia di uomini che di donne. Questi ornamenti fanno talmente parte della tradizione maltese e vengono utilizzati anche per dare informazioni ai passanti, come quella di un avvenuto lutto all’interno della casa, comunicato togliendo il battente e sprangando la porta.


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1 Commento

  1. Complimenti! Non ho mai letto un post così interessante!

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