Isole della Thailandia: le tre anime di Koh Samui, Koh Phangan, Koh Tao

Tre isole della Thailandia sulla costa est, tre anime nettamente diverse, e tre amiche ai tempi dell’università alle prese con un lungo viaggio nella terra del Siam. Thai significa libero e la parola libertà credo sia la sintesi migliore per un on the road in questa terra. La nostra esperienza prevedeva sulla carta di puntare verso Nord, ma ogni viaggio è fatto anche di imprevisti e spirito di adattamento, i nostri programmi erano cambiati per “cause di forza maggiore”, due ragazzi americani ci convinsero a dirottare sul Sud e andare verso le isole. Oggi vi parlo di  quelle presenti sulla costa Est: Koh Samui, Koh Phangan, Koh Tao.

Isole della Thailandia che negli ultimi decenni sono cambiate, non immaginatevi solo paradisi terrestri, sabbia borotalco, quattro capanne sulla spiaggia e una manciata di pescatori. Oggi la realtà è ben diversa: sono mete splendide ma turistiche, location bellissime ma occidentalizzate e questo significa servizi di ogni genere.

Anche se poi basta noleggiare un motorino, andare su strade meno battute, visitare qualche tempio, fermarsi a parlare con i locali per trovare lo spirito autentico di un paese tra i più affascinanti del Sud Est asiatico. In fondo è questo il segreto del successo di ogni angolo del Regno di Thailandia, ovunque voi andiate il segreto è solo uno: perdersi senza timori e vivere il più possibile a contatto con la popolazione del luogo, condividere anche se per poco l’essenza di un paese.

Per pianificare il viaggio, potrete consultare le diverse guide on-line. Vi consiglio a questo proposito il Magazine di Club Med dove ho trovato una guida ricca di spunti pratici e articoli che spiegano come organizzare un viaggio in Thailandia.

Vi racconto un pò della mia esperienza e delle impressioni che ciascuna isola mi ha lasciato e cerchiamo di capire in cosa si differenziano tra loro le isole, qual è il loro stile, la loro anima.

Koh Samui Lamai

1. KOH SAMUI

Arriviamo al porto e contrattiamo il passaggio su un pick-up che ci carica coi nostri zainoni dietro, open air. Il nostro punto base sarà su una delle due spiagge migliori dell’isola, Chaweng.

L’anima di Koh Samui è più “Formentera style”, ci sono grandi resort, mare di giorno e aperitivi sulla spiaggia, baretti, tanta gente, uno sproposito di negozietti, mercatini, struscio serale. In una parola tanta movida. Ma non fermatevi qui, sarebbe un vero delitto. Alla guida di due motorini Honda con marce a pedale, pezzi d’annata, scopriamo in poco tempo un paesaggio collinare, stradine sterrate, giungla fitta, la cascata Nam Tok Na Muang proprio al centro dell’isola, un villaggio di pescatori e il tempio del Big Buddha coi suoi elefanti. Almeno 5 giorni servono tutti per scoprire l’isola.

Questa Samui più autentica ci piace molto di più…peccato solo per un dettaglio, si decide che la mia amica debba imparare a guidare il motorino proprio quel giorno lì e dopo poca strada non aveva ancora ben presente come frenare, va dritta dritta nel vialetto d’ingresso di una discoteca, e si stampa su una delle statue che arredano il viale. Niente di grave per fortuna. Dai cespugli è uscito un thai sorridente (tutto dire sulla loro natura) con un mattone per raddrizzare la scocca anteriore! Motorino riconsegnato al buio la sera per camuffare il danno e fuga a gambe levate per paura che scoprissero che era tutto storto. Roba da ragazzi dai 🙂

La sera il momento migliore, per cena tutti i resort apparecchiano direttamente sulla spiaggia, tavolini e pesce fresco in bella mostra da scegliersi personalmente e far cucinare. Atmosfera rilassata, palmeti sulla testa, lanterne soft e sabbia nei piedi, fantastico. Il mare lo chiamano “mare di giada”, a parte alcune spiagge a Chaweng Noi, tra i massi granitici di Lamai, e nella piccola baia di Tongtakian, è un pò diverso dal classico immaginario caraibico…ha un colore verdastro dovuto alle microalghe e alle correnti perchè il reef intorno all’isola non è corallino, però molto calmo e senza onde.

Link utili: http://www.isoladikohsamui.it/

Koh Phangan

2. KOH PHANGAN

La nostra tappa successiva è stata Koh Phangan: isola dall’anima Hippy, vita giovane e easy…ogni notte di luna piena si tiene sulla spiaggia di Haad Rin Nok un Full Moon Party, 20 anni che la tradizione va avanti e raduna persone da tutti i paesi, si ritrovano qui a ballare sulla spiaggia, bere e “fare baldoria” (un eufemismo) sulla Haad Rin beach. Partiamo da qui, musica a palla sempre Abba, Simon & Garfunkel, tutto molto Flower Power … avete capito il genere, no? L’intera isola è bellissima, molto meno contaminata, più vicina all’idea di paradiso tropicale intatto, poche baie con piccoli resort appartati e tranquilli, acqua limipida e sfumature di azzurro, sabbia fine e solo ultimamente pare che siano comparsi resort più attrezzati. Ricoperta da una fitta foresta e puntellata di cascate. In realtà avrebbero meritato una visita anche il Wat Phu Kao Noi e altri tempi antichi, per non parlare del parco nazionale marino di Ang Thong lì vicino, ma per noi si avvicinava la fine del nostro on the road thailandese e abbiamo preferito un po’ di sano relax.

Koh Phangan va scoperta nella sua varietà da una zona all’altra: puoi passare, grazie ai taxi collettivi (pick-up attrezzati di panche e tettoia) o noleggiando uno scooter dal sacro al profano alla natura incontaminata, dai trekking nella giungla interna all’università dello yoga, dalle feste scatenate a base di coktail e musica techno , agli energici massaggi tradizionali thailandesi, ai canti sacri o angoli olistici a lume di candela, dai ristorantini alle spiagge paradisiache. Altrimenti scopritela lentamente con una long-tail boat, non ve ne dimenticherete. 

Link utili: http://www.kohphangan.it/

Koh Tao panorama

3. KOH TAO

Chiudiamo in bellezza con la mia preferita, la più piccola delle tre isole della Thailandia orientale, l’isola tartaruga (un tempo Koh Tao era la meta prediletta per le testuggini marine che vi depositavano le uova) fa parte del Parco Marino Mu Ko Ang Thong . Anima tranquilla, zero festaiola, e natura stupenda. Più esclusività e tante baie solitarie, ottima cucina locale, cuscini per guardare il tramonto in santa pace e l’ideale per lo sport. Qui conta solo il mare e il suo azzurro, i coralli e i pesci, lo snorkeling e le immersioni, qui regna la pace. Siamo lontani dal caos, in mezzo a spiagge candide, massi lisci granitici e acqua trasparente. Più adatta alle famiglie con bambini e a chi non cerca diversivi. E’ il paradiso dei divers, intorno White Rock, Shark island e al Pinnacolo di Chumpon chi ama le immersioni può sbizzarrirsi tra cernie, pesci pappagallo, pesci angelo, razze e spesso i pacifici squali balena.

Il periodo migliore per visitare Koh Tao è in Agosto, zona migliore per godere del mare thailandese durante la nostra estate, mentre la nostra estate è il momento peggiore per il mare delle Andamane (costa ovest thailandese), soggetto maggiormente alle intemperie. Si raggiunge in giornata con due ore di traghetto, ma sicuramente vale lo sforzo. Si arriva col traghetto al villaggio di Ban Mae Hat sul lato ovest dell’isola, punto di approdo delle imbarcazioni, e poi poche strade, spesso sconnesse e simili a una vera trincea, mare e cielo cobalto, enormi massi scuri e un fogliame verdissimo, natura allo stato puro. L’ultima giornata del viaggio prima del ritorno passatela qui, sulla lunga spiaggia di Sairee… guadate la foto e capirete che qualunque commento in fondo è superfluo 🙂

Link utili: http://www.ko-tao.it/


Articolo pubblicato in collaborazione con Magazine Club Med

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2 Comments

  1. Bello e molto interessante. Un saluto Anna della 1b di Piubega

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