Già vedere il profilo di Stromboli dal mare è stata per me un’esperienza, non è affatto un’isola come le altre, è un vulcano in mezzo al mare. Gli isolani lo chiamano “Iddu”, occupa quasi tutta l’isola per 900 mt ed è sempre presente, perché è attivo. E’ impossibile ignorarlo, il vulcano respira, con pennacchi di fumo, crateri, bocche di fuoco, lapilli, sabbia lavica e odore di zolfo. Benvenuti a Stromboli. Il vulcano non vi permetterà mai, per tutto il tempo che resterete, di dimenticarvi di lui.
Niente a che vedere con la vicina e mondana Panarea, niente passerelle, lettini e sofà, resort ben frequentati e mondanità, qui la semplicità è d’obbligo, è un’isola primitiva e riservata, non è un luogo comodo, si cammina a piedi o in bici, alla sera le stradine sono buie, la natura è padrona all’ombra di Iddu. Un paesaggio aspro e gentile al tempo con oleandri bianchi e rosa che si mischiano a ginestre, mirti, palme e fichi d’India.
Approdiamo al porto con l’aliscafo, sentiamo nell’aria un profumo di mare e fiori che si mescola all’odore della lava e saliamo su una delle Api che possono circolare sull’isola perchè le vie sono strette e impraticabili. E arriviamo alla nostra casetta, un cubo bianco tipico eoliano che si sviluppa in orizzontale con un grande patio esterno e un ottimo traliccio di canne sotto cui oziare. Dopo la nostra casa solo il vulcano… inutile negare una certa inquietudine 🙂
I modi per vivere il vulcano sono molti e diversi: lo si può osservare più da lontano o da vicino, in barca o camminando e persino cenando al ristorante. Ma guardare le esplosioni da sotto, ammirare la sciara del fuoco o salire ai crateri sono tutte esperienze diverse e complementari, che non si escludono una con l’altra. Anzi.
In primis ci sono le spiagge: di sabbia, sassose, scogliose, lunghe o calette ma solitamente nere. Nere di lava pietrificata o nere di sabbia luccicante. Nero anche sotto il mare, che prende un insolito color cobalto. Da ogni spiaggia si vede il vulcano. Prendete la barca e girate attorno all’isola. Dal mare, a distanza di sicurezza, potrete vedere la sciara del fuoco, ovvero il versante dove il vulcano riversa le colate laviche. Anche fino al mare.
Noi avevamo voglia invece di avvicinarci di più. C’è un percorso che porta a 400 mt circa di altezza e che nell’ultimo tratto costeggia la sciara. Oltre non si può più salire, per motivi di sicurezza. Il percorso si può prendere dal paesino di Stromboli camminando verso Piscità e da lì verso l’Osservatorio lungo una mulattiera, da cui poi si sale alla Sciara. Se invece siete appassionati di trekking c’è l’escursione più estrema: la salita ai crateri. Si fa solo accompagnati da guide autorizzate.
Noi siamo saliti con uno di questi, ci vogliono 3-4 ore di salita e 2-3 per scendere, non serve essere campioni di free-climbing. La salita è più facile ma faticosa. Meglio essere abbastanza allenati, non soffrire di vertigini, attrezzarsi (c’è la possibilità del noleggio). Si sale con pause cadenzate nelle zone dove non è pericoloso sostare prima attraverso un classico percorso di montagna a gradoni, poi si cammina in orizzontale lungo un versante sabbioso, sprofondando nella sabbia fin oltre la caviglia. La sabbia nera entra dappertutto e forse vi servirà anche la mascherina per non respirare troppa polvere e di sicuro la torcia per vedere dove mettete i piedi
Cosa vedrete o sentirete in cima? Sbuffi di gas, piccole nuvole bianche, intervallate eruzioni, colate, fumo, rombi, zolfo che irrita la gola. Un po’ di timore, è inevitabile. Portatevi molta acqua, energia, cibo e una giacca per la cima dove fa abbastanza freddo. Questi siamo noi in una foto di repertorio, sfatti, sulla cima.
E dopo gli sforzi….a Stromboli la mondanità va in scena nelle piazze, sulle terrazze, nelle case, e l’unico diversivo la sera, a parte perdersi a guardare il mare,le stelle, la luna (bellissimi per altro)…è il ristorante!!! E allora ci ritempriamo al Canneto, un must per la cucina tradizionale eoliana, evvai di spaghetti stromboliani con peperoncino, capperi, acciughe e olive salate, cuori di cernia e involtini di pesce spada …oddio svengo al solo pensiero! E poi una granita da Ingrid sulla piazza principale del paese, o al massimo vedersi un film nel giardino della Libreria sull’Isola una casa del 1930, piena di libri e di gatti, con un pianoforte che suona di tanto in tanto, un computer per chi deve collegarsi col mondo (è l’unico Internet Point) e un patio-giardino arredato come un salotto d’altri tempi.
Questo sìììì che è relax, dovete venire a Stromboli senza fretta e lasciar scorrere il tempo tra una portata e l’altra, tra un cannolo ripieno e il nettare della Malvasia 🙂