Marostica: i ciliegi in fiore e l’arte dei bonsai

Ve lo dico, è un post off topic, ma parecchio (anche se all’inizio non sembra) 🙂

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Questa domenica ero a Marostica, dall’amica Monica di Viaggi e Baci, ed è stata l’occasione per un’immersione giapponese di tutto rispetto. E che c’entra il Giappone poi? c’entra, c’entra!! Per due motivi: in primis perchè in questo periodo dalle parti di Marostica fioriscono migliaia di alberi di ciliegio…qui la “regina rossa” è la ciliegia IGP e ogni anno il suo arrivo è anticipato da uno spettacolo naturale che dura poco ma è di tutto rispetto. Il gemellaggio ideale col Giappone e le sue fioriture è un attimo!

E poi le mura medievali del centro storico di Marostica ospitano le arti giapponesi… eh sì perché qui di arte si tratta. Una rassegna dedicata alla cultura japan e orientale organizzata dall’Unione Bonsaisti italiani: conferenze a tema, incontri, workshop, laboratori di origami e ikebana per gli appassionati di Sol Levante e letture in lingua in biblioteca anche per bambini e pure un concerto di campane tibetane…la città degli Scacchi è diventata, per un weekend, con gli occhi a mandorla 🙂

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Sopra ogni cosa sono i bonsai ad attirare la mia attenzione. Il bonsai richiede cure e attenzioni speciali, mantenere un bonsai in buona salute comporta tecnica appropriata per ogni specie, e pure una certa tranquillità e serenità nel rapporto con la natura e con se stessi (e qui casca l’asino…almeno il mio). Non si tratta dunque di una coltivazione fine a se stessa, ma è legata alla filosofia che gli orientali chiamano seishi, ossia l’arte di dare forma, di coltivare, e nello stesso tempo di ricercare l’armonia che coesiste tra l’uomo e la natura.

Non so se vi è mai capitato, ma osservare un bonsai apre un sacco di finestre: sono alberi in miniatura mantenuti nani anche per molti anni attraverso la continua potatura e modellandone la forma con fili metallici. Gli stili cambiano a seconda della forma che gli viene conferita, di solito traendo ispirazione dalle forme di alberi contorti dalle avversità. Il bonsai va letto secondo una chiave precisa: la storia della vita dell’albero simboleggia i pensieri e le emozioni vissute dall’uomo. L’obiettivo e’ di raggiungere l’equilibrio interiore. Ecco questo è i punto: la vita non è affatto lineare, un po’ come i bonsai.

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Il Bonsai è l’essenza dell’albero e non ha riscontri con nessuna forma d’arte, perchè è “arte vivente”, non può mai essere considerato finito mentre un quadro o una scultura. Per comprenderlo si entra nella natura attraverso le cose più semplici, ammirare l’acqua limpida dei torrenti e sentirne il suono. Guardare le cime delle montagne che s’innalzano nel cielo, e posare lo sguardo sulle colline, le valli, le cascate, e inoltrarsi nella luce soffusa del bosco, o sostare sotto l’ombra dei vecchi alberi, e percepire il fluire delle stagioni.

Creare bonsai è un po’ come comporre musica, presuppone infinite variazioni. C’è tecnica perchè altrimenti è impossibile miniaturizzare e far vivere per secoli piante che in natura sono alte anche decine di metri. C’è scienza perchè bisogna conoscere la fisiologia delle piante e un po’ di botanica, c’è senza dubbio l’arte con creatività ed espressività. Sempre nel rispetto della natura con i suoi ritmi, lenti, lentissimi ed è per questo che il bonsai richiede anche pazienza, amore e passione per potere esprimere un’opera originale unica di cui non esiste copia.

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Esattamente come la vita, anche se poi questa spesso prende pieghe tutte sue, strane, che non ti spieghi, tu hai provato a dargli una forma, una bellezza, ti sei impegnata ma quella linearità che avresti voluto non ce la fai proprio ad ottenerla. Ti sfugge. L’oro non luccica più, qualche ingranaggio si deve essere rotto e non sai dove. E l’equilibrio, come un bonsai che deve essere alimentato continuamente da cure, ultimamente fa cilecca e la tua pazienza ha grossi limiti e a dirla tutta manderesti a ramengo tutta la pianta che hai cresciuto forse nell’illusione per molti anni.

Ecco, in questo momento mi servirebbe l’arte dei bonsai o una filosofia Zen, perché le parole che vedete sotto non riesco più tanto a metterle in pratica….

“Il bonsai non è il risultato: quello verrà dopo. L’importante è il godimento di ciò che si fa adesso.”
(Johan Naka – Maestro Bonsai)

E quando non ne quadra una, il “godimento di ciò che si fa adesso” è un vero miraggio 🙁 Mi consolo con la bellezza delle fioriture và, che per fortuna non serve andare tanto lontano per ammirarle. Basta raggiungere Marostica!

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2 Comments

  1. Che belle parole, monica! E quanta veritá in ognuna di esse, anche se a volte molto dolorosa…
    Ti abbraccio forte e spero di poterlo fare di nuovo presto di persona <3

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    • Abbraccio ricambiato e magari la prossima volta spero più leggero <3

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