Il mio viaggio nel Nord Est del Brasile: pensieri a caldo

Il mio viaggio nel Nord Est del Brasile: pensieri a caldo

Si torna a casa dopo un viaggio, serve sempre tempo per metabolizzare e prendere le distanze necessarie, ma intanto quello che hai vissuto, percorso, amato sta già lavorando dentro, come un bagaglio virtuale che ogni esperienza forte ci fa guadagnare. Di quelli che non pesano, ma arricchiscono e basta. Sono tornata dal Nord-Est del Brasile, da un itinerario di sabbia e acqua da Fortaleza nello stato del Ceará a São Luís nello Stato del Maranhão. Niente di studiato, come un libro che all’improvviso puoi sfogliare e immergerti. E sì, la strada, mai come questa volta “wild” perché quasi tutta off road, su piste di sabbia, mi ha insegnato qualcosa. Prima di parlarvi di tutte le esperienze fuori dal comune che si possono vivere in questo angolo di mondo, faccio un passo indietro e riscrivo qui i pensieri a caldo che ho annotato lungo il viaggio. Hanno un loro perchè. Lezione nr.1: il vento sempre Qui nel Ceara’ la prima lezione che impari e’ una, sei tu e il vento. Costante, onnipresente, fortissimo. Il vento viene prima, entra ovunque, ti denuda, ti libera, spazza le tue energie, ti fa tornare all’essenziale. Il viaggio off road da Fortaleza a Jeri in 4×4 e’ iniziato lungo le autostrade su sabbia della costa. Km e km di spiagge deserte da percorrere, dove la bassa marea compatta la sabbia e il vento la tira su creando un effetto di polvere in movimento. Incrociamo km di oceano, di nulla, qualche buggy e villaggi di pescatori, poco altro. Curviamo quando arriva l’onda, saliamo sulle dune per evitare ostacoli, oltre il vento solo sabbia, oceano, cielo. L’orizzonte e la...
In partenza per il Nord-Est del Brasile: Ceará, Piauí, Maranhão

In partenza per il Nord-Est del Brasile: Ceará, Piauí, Maranhão

Finalmente si riparte, questa volta senza tanti proclami: un solo post prima della partenza, giusto per dirvi dove andrò a finire. Questa volta la bussola punta verso il Sudamerica e in particolare verso il Nord-Est del Brasile, per un itinerario di sabbia e acqua che mi porterà da Fortaleza nello stato del Ceará a São Luís nello stato del Maranhão. Un itinerario on the road, anzi meglio dire off road lungo la costa carioca attraverso tre stati (Ceará, Piauí, Maranhão), intenso e articolato come piace a me. Quest’anno faccio un’esperienza di viaggio che, dopo tanti anni di viaggi in autonomia, è una piccola rivoluzione copernicana nel suo genere. E vi spiego il perché (ma tranquilli, è solo una parentesi e un esperimento). Purtroppo non ho avuto modo né tempo a Luglio di organizzare niente, totalmente assorbita su altri fronti. Tanta stima per chi pianifica i viaggi mesi e mesi prima, compra i voli per tempo riuscendo a risparmiare sul serio, io per un motivo o per l’altro non ci riesco mai. E quando capita, come quest’anno, l’impegno improrogabile, decidere in 48 ore il da farsi è un’arte. Soprattutto se i prezzi dei voli sono ormai inaccessibili e il fai da te è troppo tardi per farlo, senza una minima preparazione alle spalle sulla destinazione. Stavolta non viaggerò con la mia famiglia, ma neppure sola: ho deciso di unirmi a un piccolo gruppo di viaggiatori perché, alla fine della fiera, se devi decidere in corner dove andare e i voli per la destinazione che ti piacerebbe sono alle stelle, l’unica soluzione è aggregarsi alle proposte di un tour operator che opziona i voli sulle tratte...
Brasile: Guarani Kaiowa, evoluzioni e grido di resistenza

Brasile: Guarani Kaiowa, evoluzioni e grido di resistenza

Accolgo volentieri l’appello degli amici attivisti per i diritti degli indios brasiliani e torno a parlarvi ( qui e qui trovate i due post precedenti sul tema che vi invito ad approfondire) delle prolematiche in generale degli indios e nello specifico delle popolazioni autoctone. Ecco i Guarani-Kaiowa sono una di queste e purtroppo le cose non stanno procedendo affatto bene per loro. E in questo momento la prima cosa che possiamo fare per dare una piccola mano, anche da qui, è non lasciar dimenticare, ma far rimbalzare le notizie in un tam tam mediatico virale. Anche perchè no attraverso questo blog 🙂 Profondamente colpiti dalla perdita quasi totale delle loro terre, i Guaraní Kaiowá del Mato Grosso do Sul, il secondo gruppo indigeno più grande del Brasile, con una popolazione di 43.000 persone, sono vittime costanti di attacchi e di un’ondata di suicidi. Questi a grandi linee gli eventi che hanno segnato il trascorso 2014: Fatti negativi mediamente ogni mese sono morti ca. 25 indios Guarani-Kaiowa (fonte Aty Guasu, la Grande Assemblea del Popolo Guarani Kaiowa), investiti da automezzi sulle le strade provinciali lungo le quali sono accampati, uccisioni e suicidi. Julia Venezuela Almeida, non ancora diciottenne, uccisa a colpi di arma da fuoco e il cui corpo è stato sequestrato dai suoi stessi assassini. Deuci Lopes, 17 anni, uccisa  da auto pirata lungo il bordo della strada provinciale. Jocikelle Martins, 17 anni, nipote della guida spirituale Xurite Lopes assassinata nel 2009, investita da auto pirata lungo il bordo della strada provinciale. Ismael Mariano de Lima, 14 anni, ucciso da auto pirata lungo il bordo della strada provinciale. accerchiamento di un villaggio...
Brasile e diritti umani: somos todos Guarani-Kaiowa

Brasile e diritti umani: somos todos Guarani-Kaiowa

Vi ricordate quando tempo fa quando un amico, GM, ci parlò di Amazzonia, di Belo Monte e i diritti degli Indios Brasiliani? Il suo impegno sul campo e insieme a lui quello di tantissime altre persone attive per la difesa dell’ultima NOSTRA grande foresta e dei suoi abitanti continua, sempre. E questo blog nel suo piccolo vuole continuare a supportare la causa ospitando un altro post, questa volta dedicato agli Indios Guaranì-Kaiowa. Lascio a la parola a loro: GUARANI-KAIOWA MATO GROSSO DO SUL (BRASIL) Migliaia di indios Guarani-Kaiowa sono relegati in riserve affollate e insufficienti per praticare le attività di sussistenza tradizionali: caccia, pesca e agricoltura. Perché nelle riserve? Perché in passato i coloni sono arrivati nel Mato Grosso do Sul ed hanno occupato o comprato terra che non potevano occupare o comprare. Oggi i coloni, i fazenderos, producono in quelle terre: canna da zucchero per il mercato dei biocombustibili e allevamenti di bestiame per carne da macello. Non sono disposti a cedere parte delle terre agli indios che ne rivendicano il diritto. Con vigilantes e pistoleros senza scrupoli, offendono attaccano, mutilano, uccidono Immaginate delle camionette che entrano di notte nel villaggio, il vostro, con i fari, la polvere, il rumore, il buio, gli spari. Le donne e i bambini fuggono terrorizzati. Il capo villaggio, il cacique, viene circondato, sequestrato e ucciso. Non servono le poche vetture di polizia che girano tra gli accampamenti e le fazendas,  fattorie  vaste come intere regioni, per difendere i villaggi fatti di baracche accampati ai margini dei grandi latifondi. Si spara da quelle parti e sono gli indios che muoiono. Soprattutto i leaders delle...
Brasile: Belo Monte e i diritti degli Indios in Amazzonia

Brasile: Belo Monte e i diritti degli Indios in Amazzonia

Oggi questo blog affronta un tema differente, perché il viaggio non sia solo un passare attraverso ma aprire gli occhi su realtà che ci circondano, e non sempre realtà positive. Leggevo in questi giorni questa frase: “Fili invisibili, potenti come catene, legano gli abitanti di un punto cardinale a quelli di un altro. E spesso li trascinano non verso l’alto, ma verso il fondo. La conoscenza della realtà può aiutarci a spezzarle e a salvarci tutti. Ecco perché interessarci gli uni agli altri. Un dovere, oltre che un godimento dello spirito e degli occhi.” (Poliscritture). E allora partiamo da qui. Con grande piacere ospito sul blog GM, un caro amico, la sua storia e la sua intervista che ci porta dritti dritti in Amazzonia. Leggetela tutta se potete, è fatta col cuore da chi ci crede e si adopera giorno dopo giorno per il riconoscimento dei diritti di un popolo e la salvaguardia di un intero eco-sistema. Grazie a GM fin d’ora! Come è iniziato il tuo coinvolgimento nella causa per i diritti degli indios brasiliani? Tutto è iniziato nel 2007, per caso, come molte cose nella vita. Vivevo a Sao Paulo  in Brasile e al tempo giravo sempre con la camera digitale e uno dei miei scatti è finito in un concorso fotografico, vincendo un premio in denaro. Ai vincitori veniva offerta l’opzione di donare la vincita a varie associazioni e organizzazioni senza scopo di lucro. Scelsi un’associazione a caso che si occupava delle popolazioni indigene in Amazonas. Dopo qualche tempo, ricevetti un invito a visitare una tribù indigena di etnia Dessana, nei pressi di Manaus, Amazonas. Dopo...

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