Brasile: vedere gli ibis scarlatti sul Delta do Parnaíba al tramonto

C’è un’esperienza nel Nord-Est del Brasile che non si può perdere e potete viverla sul Delta del Parnaiba. Nel prossimo post parlerò di come/quando/cosa visitare nel Delta, ma prima mi fermo un attimo e dedico un post all’esperienza secondo me più commovente.  Avete presente quando una sola esperienza, una sola immagine, un solo ricordo si associa immediatamente a un luogo? Ecco il Delta del Parnaiba, dopo questo viaggio, lo associo subito a loro, gli ibis rossi o scarlatti.

Per raggiungerli non è facilissimo. Dalla cittadina di Parnaiba si continua il viaggio caricando la jeep su una zattera, si attraversano radure e angoli di giungla e finalmente si arriva al Delta del Rio Parnaiba, incastonato fra i due stati del Piauì e del Maranhão, l’unico nelle due Americhe a sfociare in mare aperto, il terzo delta oceanico più grande del pianeta. Cinque bracci, un’ottantina di isole fluviali, boschi e boschi di mangrovie dalle radici scoperte, migliaia di palme, iguane all’ombra dei cespugli, scimmie, qualche caimano: un vero labirinto di fiumi e canali che percorriamo su una lancia, sopra la testa un cielo interrotto solo dalle ali degli uccelli, dei caracara dal becco arancione, dei martin pescatori, degli urubù e pappagallini verdi.

Un intrico di isole e canali il Delta del Rio Parnaiba.

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È mattina presto. Mentre dondolo sull’amaca fuori dalla mia stanza nella pousada, ascolto i suoni di questo luogo e mi preparo alla partenza. Si va in motoscafo alla scoperta del Rio Parnaiba, è simile a una mano aperta, le cui dita, cinque grandi isole contornate da almeno altre 70 più piccole, rappresentano una sorta di santuario ecologico . La lancia corre veloce sull’acqua, così come le ore alla scoperta di questo equilibrio pre-amazzonico. Fino all’ora del tramonto, quanto tutto si ferma.

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Isla do Cajù, gettiamo l’ancora di fronte a un isolotto verde in mezzo ai canali. Ore 17, inizia l’attesa dei Guarà, li chiamano così qui gli ibis scarlatti, nel loro idioma significa “rosso“. Uccelli spettacolari, dal becco lungo e sottile ricurvo, vivono in piccoli gruppi, appollaiati sugli alberi delle mangrovie durante l’alta marea, aspettando che scenda per cacciare, prima che il sole cali, i piccoli granchi e i gamberetti che sono il loro cibo e gli danno il colore caratteristico. Un colore fluo e un piumaggio rosso infuocato.

Iniziano ad arrivare puntuali, per tornarsene a casa, al sicuro. Da tutte le direzioni, senza regole precise, l’unica loro regola è la puntualità svizzera. Per il resto ognuno arriva a modo suo, in piccoli gruppi, in coppia, in formazioni più o meno grandi e geometriche, eleganti nei loro voli altissimi o in fila raso acqua quasi a giocare. In questo mix di sale e di acqua dolce centinaia di uccelli trovano rifugio tra il fogliame, l’isoletta da verde diventa mano a mano sempre più rossa.

E noi col naso all’insù, di fronte a tanta bellezza con inevitabili entusiasmi ad ogni nuovo arrivo, trascorriamo un’ora fantastica, seguendo le traiettorie delle loro ali. Le ombre della sera si allungano, i colori si scaldano, i rumori degli animali tacciono, resta solo il fruscio ritmato dell’acqua e la nostra lancia che la attraversa. La tranquillità della sera avvolge tutto, le barche dei pescatori di granchi rientrano e le parole lasciano spazi ai silenzi. Si resta semplicemente incantati.

“E poi, il nulla. Forse solo… il rumore del silenzio, come quello che sentono gli uccelli quando volano in alto sopra la terra, respirando l’aria pura e fresca della libertà.”
(Fannie Flagg)

video credit: @MoraisBrito (guardate dal minuto 1:30)

(Guest photos by Massimo Tonioli)

P.S. Il Delta è bellissimo, ma credetemi il valore aggiunto è andarci al tramonto e farsi portare a vedere il ritorno degli ibis scarlatti…. uno spettacolo della natura che si può ammirare qua e in pochi altri luoghi al mondo. Il periodo migliore per avvistarli è nei mesi da Luglio a Dicembre.

P.P.S. Se avete un teleobiettivo degno di questo nome è il momento di portarvelo dietro per fotografarli al meglio….io non ce l’avevo e non averlo portato è stato un errore (ma per fortuna un compagno di viaggio mi ha gentilmente prestato le sue foto per il post, grazie Massimo).

 

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5 Comments

  1. Maraviglia!!!
    Una domanda Monica… questi Guarà sono ibis normali che si colorano per via dell’alimentazione o sono una specie o una sottospecie diversa?

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    • Ciao, sono appena tornato da un paio d’ore da questa esperienza fantastica, la guida ci ha spiegato che gli uccelli nascono bianchi e mano a mano che mangiano questi crostacei assumono prima un colore grigio per poi diventare completamente rossi. Questo procedimento dura un anno, mentre la vita del guará è in media di 12 anni

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  2. Ciao,dopo l’avvistamento Degli ibis,sei tornato indietro con la lancia di notte o ti sei fermato sull’isola? E quanto dura il viaggio?

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    • no, no, sull’isoletta non si dorme, non c’è nulla, abbiamo fatto un’oretta di navigazione e raggiunto una struttura tipo b&b lì vicino sul delta. Il viaggio sul denta da Parnaiba dura 2 giorni con 1 notte in loco.

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  1. Delta do Parnaíba: tra caranguejos e jacarès | Alla Ricerca Di Shambala - […] l’anticipazione dell’esperienza con gli ibis scarlatti torno al Delta del fiume Parnaiba, dove Parnaíba città è la sua porta…

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