Santo Amaro: il Brasile del Nord-Est che non ti aspetti

Il principe del Maranhão, il Parco nazionale dei Lençóis Maranhenses, lo trovate nell’ultimo post, invece questa volta punto dritto verso l’inusuale, il poco battuto, il poco considerato… eppure un luogo che a me è piaciuto tantissimo. Siamo sempre da quelle parti, ogni spostamento è fatto su camionette 4×4 su sabbia, quindi richiede tempo. A Nord-Ovest del Rio Preguicas, c’è Santo Amaro. Vista la difficoltà di raggiungerlo viene snobbato dai grossi tour operator e di conseguenza i turisti affluiscono a Barreirinhas, questa in realtà è una vera fortuna per i viaggiatori che cercano luoghi autentici e sono disposti a spendere più tempo per arrivarci. E non posso che consigliare di andarci!

Per entrare nel mood giusto e prima di raccontarvi l’atmosfera che si può vivere a Santo Amaro, lascio spazio alla musica di Caetano Veloso, il grande artista brasiliano. Questa è Alegria-Alegria e a mio parere potrebbe essere un’ottima colonna sonora di questo luogo rimasto intatto e un po’ fuori dal tempo, di una delicatezza che ti conquista.

Immaginate un paese di origine coloniale autentico e molto semplice, con la sua grande piazza centrale, la scuola piena di bambini in grembiule che alle 17 inforcano la bicicletta (quei pochi che hanno la fortuna di averla) o a piedi si incamminano verso casa, un’ospedale e un correiro (le poste), qualche negozietto di alimentari, le bouganville nei cortili, i tavoli sulla strada coi 4 vecchietti a vedere chi passa, le pousade spartane. Facciate colorate, piccole costruzioni basiche, due o tre strade asfaltate e poi ovunque solo sabbia e palme, qualcuno col cappello a cavallo.

La vera anima del paese però è sul Rio Alegre, dove appena passa la calura e prima del tramonto il lungofiume si anima, le donne portano i bambini a lavarsi nell’acqua del fiume e le ceste dai panni da strizzare con forza, i ragazzini che arrivano con due U di legno a spalla, le conficcano nella sabbia per creare due porte e il campo di calcio immaginario è pronto…non serve mica tanto. Chi chiacchera, chi fa amicizia, chi fa “toilette”, chi gioca a un biliardo sulla sabbia, sotto qualche baracchino trasformato in bar. E sullo sfondo… un tramonto sul fiume da non credere, tra l’acqua placida e il profilo delle dune all’orizzonte.

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In ogni viaggio ci sono attimi in cui ti senti fuori luogo e attimi in cui sei in pace coll’universo, ecco di fronte a questo tramonto e a questa semplicità mi sono proprio sentita così, in pace.  Poi certo chi arriva qui non lo fa solo per il paese in sé, ma per le escursioni alle lagune che si possono raggiungere con un tratto (min 40 min) di 4×4. Le più conosciute sono:

Lagoa da Gaivota

E’ un po’ la cartolina postale del Maranhao, la lagoa da Gaivota (il lago del gabbiano) é un must to do. Il lago che é uno dei più belli del parco, é uno specchio d’ acqua dolce e rimane pieno quasi tutto l’anno. Questa da Santo Amaro é l’escursione più rapida In 4×4 si arriva in 20-30 minuti), l’ideale per chi ha poco tempo, ma vuole puntare dritto al cuore dei Lençois Maranhenses.

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Queimada dos Britos

Io non l’ho raggiunta perchè l’escursione richiede molto tempo, ma visitare una comunità isolata in mezzo al parco mi affascinava moltissimo come idea (le ho foto le ho fatte in un villaggio sulla strada). E’ un’isola contornata dalle dune dove vivono circa 200 persone, tutte imparentate fra loro. Si tratta della famiglia Brito che, allo stesso tempo, appartiene al luogo e ne é la padrona, vive di pesca e di allevamento (gli animali vivono liberi fra le dune). Non c’é energia elettrica, solo lumi a petrolio i cui fuochi illuminano la notte. Attualmente è proibito raggiungere Queimada dos Britos via 4×4, solamente chi fa trekking ci puó passare, a Santo Amaro esiste anche chi lo propone, ma é illegale perché le 4×4 non possono passare in mezzo al parco. Lo si può invece raggiungere con un trekking (se siete resistenti al sole e con una discreta preparazione fisica), sono circa 7 h di cammino, e serviranno 2-3 gg complessivi.

Lagoa Betania

Qui il paesaggio cambia, unisce vegetazione, fiume e dune, sembra quasi a tratti di essere catapultati nella savana africana. Farsi il bagno nel fiume  o nelle lagune, salire in alto su dune immense e non vedere anima a 360 gradi ti allarga letteralmente gli orizzonti. Si raggiunge in 15 km di sballottamenti Espigão e dintorni e poi un tratto in canoa, partendo da Santo Amaro considerate un giorno intero di escursione su piste di sabbia, alberi di cajù, case (pochissime) coi tetti in paglia e di fianco il Rio Alegre, che qui é molto più profondo rispetto a Santo Amaro. L’ultimo tratto si fa su imbarcazioni pagando un ticket al barcaiolo di pochi real.

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7 Comments

  1. Tutto meraviglioso. E quel lago? *-*

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    • lago-laguna-deserto-miraggio-luogo dell’anima…certi luoghi non si possono definire a parole, ma quando ci sei, anche per poco, puoi solo ringraziare 🙂 ciao Vale

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  2. Una meta meravigliosa del quale me ne mancano molti pezzi: me li hai raccontati tu e presto forse riuscirò a vederli con i miei occhi. Per il momento li ho visti con i tuoi!

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    • Era la mia primissima volta in Brasile e sono certa che tornerò, anzi ho già un’altra parte del paese in testa da tempo 😛 grazie

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  3. Io sono stato spesso a Barreirinhas,avendo avuto una pousada con mio fratello,però a Santo Amaro non ci son mai stato anche se me ne hanno parlato spesso. Spero questa volta di colmare la lacuna,pur se la stagione mi farà trovare le lagune asciutte…

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    • Santo Amaro devo dire mi ha colpito parecchio, altrimenti non avrei scritto un post su di lui. Tra l’altro ho notato che in rete non si trovano moltissime informazioni, è veramente un pò out da tutti i giri turistici anche se ha un’atmosfera e una posizione invidiabili. Ti auguro di farci un salto presto 😛

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  4. Santo Amaro, Queimada Dos Britos, Atins…Mi ritrovai per caso a 22 anni ad attraversare a piedi questi luoghi magici e sconosciuti. Son passati 15 anni ed ho ancora la pelle d’oca e spesso sento ancora il desiderio di parlarne con qualcuno…E’ raro incontrare qualcuno che ha camminato in quei luoghi, io feci un trekking a piedi di 5 notti alloggiando in abitazioni di queste minuscole e isolate comunità all’interno del parco. Partimmo sicuramente da Atins e credo arrivammo a Queimada dos Britos. Cmq 5 giorni a camminare del deserto con la guida che al 4 giorno dice a me e alla mia compagna di viaggio “ci siamo persi vado a cercare aiuto voi restate qui”. Sotto il sole cocente troviamo rifugio sotto uno albero e dopo un paio di ore vediamo tornare la guida accompagnato da un bambino e due asini. Saltiamo in groppa e ci avviamo lentamente verso casa… Mi emoziona ancora l’amore tra il bambino ei suoi asini, e piano piano dal deserto ci ritrovammo in una distesa lussureggiante di cavalli selvaggi immobili che bevono intorno a pozze d’acqua. Il riflesso scintillante e inebriante del sole riflesso sull’acqua e la sensazione di essere capitati in paradiso. Poi le notti intorno al fuoco, le notti sull’amaca e il bagno al fiume con i bambini che ti saltano addosso. La sera con grande stupore dei bimbi si mangia carne, e poi con grande stupore degli ospiti si alzano gli occhi al cielo e si guardano le Stelle.

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