Venezia: San Lazzaro degli Armeni

Venezia: San Lazzaro degli Armeni

Il bello di Venezia è tornarci e non stancarsi mai. Molte volte ho avuto modo di incrociarla, per qualche anno ho abitato nei dintorni, e la realtà di Venezia è duplice, tanto stabile e non soggetta a mutamenti, fedele a sé stessa e alla sua identità, quanto impossibile da possedere, mai la capirete del tutto, ci sarà sempre modo di perdervi passeggiando per le vie della città senza una meta precisa, nel suo intrico di calli, sottoportici, ponti, canali e isole lagunari, solo per il gusto di lasciarsi sorprendere. Come un piacere centellinato, un labirinto di storia, una caccia continua ai tesori nascosti. Oggi vi parlo proprio di uno di questi, l’isola di San Lazzaro degli Armeni. Ci sono luoghi che, per quanto meravigliosi, non contano per come sono fatti, ma per quello che rappresentano. E nella laguna veneziana, a 15 minuti di battello da riva degli Schiavoni, ce n’è uno di questi, un avamposto armeno in Italia. Un’isola completamente fuori dalle rotte turistiche, un luogo marginale di cui la storia sembra disinteressarsi per secoli, un angolo d’Oriente finito nelle mani dei  Padri Armeni Mechitaristi, che han deciso di salvarlo dall’erosione della salsedine e dal disinteresse, per farne uno dei più importanti centri di riferimento culturale e religioso al mondo per il popolo armeno. Non è affatto un luogo di clausura, anzi! I padri accolgono ogni giorno i visitatori (visita al monastero intorno alle ore 15.00). L’isola si annuncia da lontano col suo profilo piatto verde e il campanile a bulbo orientaleggiante. Usciti dall’imbarcadero ci accoglie un melograno, albero nazionale armeno, e il khatchkar in basalto (la tipica croce armena in...
Settimana bianca coi bambini: la prima sciata non si scorda mai!

Settimana bianca coi bambini: la prima sciata non si scorda mai!

L’inverno è iniziato e la stagione sciistica pure, magari quest’anno i vostri bambini devono imparare a sciare o devono riprendere. Così quest’anno si prende una decisione diversa, visti anche i vincoli scolastici e i prezzi folli dei viaggi a cavallo di capodanno si rinuncia (almeno per ora) ad un viaggetto a lungo raggio e si prende in affitto una casa in montagna per la settimana bianca sulle Alpi . Da genitori le priorità cambiano e nonostante le idee strampalate della sottoscritta e la valigia sempre pronta, stavolta le necessità della piccola di casa hanno la meglio. Per imparare a sciare serve un minimo di continuità e una volta tanto proviamo a dargliela. Optiamo per la Val di Fassa con un comprensorio di 9 skiarea, 80 impianti di risalita, un sistema di innevamento programmato a copertura completa. Oltre 200 km di piste collegano il comprensorio di Fassa alle aree sciistiche delle valli attorno al gruppo del Sella e ai 500 km tutti del DolomitiSuperski. Due skipass permettono di sciare ovunque: il Val di Fassa/Carezza è valido su tutti gli impianti di risalita da Canazei al Passo di Costalunga e il Trevalli nella zona di Moena – Val di Fiemme. Un comprensorio di media quota immerso principalmente nei boschi, adattissimo per le famiglie. Oltre ad essere vicino a molte delle più famose stazioni dolomitiche ovvero Val Gardena, Alta Badia, Canazei, Arabba e Malga Ciapela, tutte unite dall’itinerario Sellaronda. In realtà le prime sciate le ha fatte a 4 anni, sporadiche, tre weekend e basta. E come dimenticarsele??? Impossibile. I primissimi tentativi si va di campetto: nana vestita di tutto punto, salopette rigosomente rosa (volere suo se no faceva una crisi), moffola e noleggio micro-attrezzatura per...
Festival della Fotografia Etica 2017 a Lodi: quando la fotografia parla alle coscienze

Festival della Fotografia Etica 2017 a Lodi: quando la fotografia parla alle coscienze

Le prime volte non sai mai bene cosa aspettarti. Grazie al gruppo mantovano di Frammenti di Fotografia  sono andata a Lodi a vedere il Festival della Fotografia Etica 2017, in punta di piedi, da curiosa, da amatore, da chi senza particolari competenze tecniche riconosce però alla fotografia di essere un potente mezzo per l’arte, per l’espressività, per arrivare diretta alla sostanza nonostante il filtro dell’immagine. L’obiettivo dichiarato sulla carta dagli organizzatori è di voler “creare un circuito virtuoso in grado di permettere alla fotografia di arrivare al pubblico e parlare alle coscienze”. Si tratta di 34 mostre, 20 i fotografi da tutto il mondo che intervengono direttamente al festival e oltre 50 incontri. La mostra è dislocata in varie location della cittadina: chiese, spazi espositivi storici ed ex-novo, saloni affrescati e ambienti affacciati su cortili interni. Colpisce il silenzio. L’assenza di rumore introduce i temi affrontati e la drammaticità delle immagini. Immagini di guerra, di violenza, di degrado, di malattia e sopravvivenza. Racconti visivi spesso di diritti negati e violati. Reportage di denuncia sociale, dove quell’informazione che spesso ci era arrivata attraverso le parole di un giornale o magari non conoscevamo affatto, emerge attraverso la fotografia e racconta diretta come un pugno allo stomaco realtà dimenticate e contesti lontani, ai margini, destinati a rimanere nell’ombra. L’immagine ti catapulta dentro quelle realtà. Le immagini feriscono, spesso prevale il Bianco e Nero, i colori lividi e cupi, ma un conto è leggerle su un giornale o sentirle velocemente a un tg, un conto è entrarci dentro e vedere le immagini di come ciò avviene,  la foto di una madre che piange sulla tomba...
Capri panoramica: le esperienze da non perdere

Capri panoramica: le esperienze da non perdere

Dopo la Capri low cost  passo ora a raccontarvi la Capri più panoramica e i suoi belvedere. Ci sono dei luoghi geografici che diventano nell’immaginario simboli e rimangono, a dispetto delle parole, impressi per sempre nella memoria fotografica. E’ il caso, per esempio, delle tre sorelle della Monument Valley  , il simbolo di tutto il West USA. Anche Capri vanta un luogo simile e anche questa volta sono tre le formazioni rocciose che dominano il paesaggio: si tratta dei Faraglioni, ovvero tre isolotti appuntiti che emergono dal mare e che sono considerati i custodi di Capri. Alti circa un centinaio di metri, il primo è Stella, poi c’è il Faraglione di mezzo (il più piccolo per dimensione e caratterizzata da una cavità al centro) e Scopolo, o Faraglione di Fuori. Sono 3+2 le esperienze da fare se capitate in questo piccolo paradiso verticale, le prime tre imperdibili e le altre due  fattibili solo se avete gambe allenate e anche un pizzico di tempo in più per avere un quadro completo dei punti più panoramici dell’isola: Giardini di Augusto e via Krupp Una tappa obbligata, breve ma molto significativa, sono i Giardini di Augusto costituiti da una serie di terrazze fiorite affacciate da un lato sui Faraglioni di Capri e dall’altro sulla Baia di Marina Piccola. Intorno la Valle della Certosa, il Monte Tuoro, il Monte Tiberio e il Monte San Michele. La vista è di quelle che non si dimenticano facilmente, lo strapiombo sotto e l’infinito davanti, l’incanto assume due soli colori: il verde e il blu, e raggiunge le curve mozzafiato di Via Krupp, opera d’arte di ingegneria civile scavata nella roccia. Nei primi anni...
Foliage sul Lago d’Iseo: la Riserva Naturale Torbiere del Sebino

Foliage sul Lago d’Iseo: la Riserva Naturale Torbiere del Sebino

Il richiamo dei colori autunnali e del foliage ogni anno in questo periodo arriva puntualissimo, l’anno scorso vi avevo raccontato dei Giardini di Castel Trauttmansdorf a Merano , mentre quest’anno il primo timido foliage me l’ha regalato il Lago d’Iseo e una domenica nella Riserva Naturale Torbiere del Sebino tra canneti, passerelle sull’acqua, atmosfera rarefatta e i primi gialli-aranci-rossi in Franciacorta.  E’ una riserva nata dalla mano dell’uomo, ex cave da cui si ricavava la torba, il combustibile naturale per le ferriere bresciane. Oggi l’escavazione della torba, finita negli anni Cinquanta, è stata ricolonizzata dalla natura, gli specchi d’acqua sono intervallati da sottili argini di terra, dalla vegetazione palustre e da passerelle pensili di legno realizzate per i visitatori. Oggi questo è l’habitat ideale per uccelli acquatici, pesci e ninfee, la torba ha lasciato il passo alla biodiversità, all’educazione ambientale e a un luogo perfetto per le famiglie. I sentieri sono tracciati e abbastanza brevi (due ore a percorso), il mio consiglio se volete godervi il foliage appieno è di andare tra fine Ottobre e Novembre, non prima delle 16 perché i colori caldi verso il tramonto si accendono, e partire dal Monastero San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo che è una vera chicca romanica, fondato nel 1083 dai monaci cluniacensi. Visitatelo, è piccolo ma in posizione strategica su un rialzo roccioso che domina tutta la zona sud del lago dove si trovano le torbiere, e ricoperto di pitture parietali e affreschi. Dalla suggestione millenaria del monastero iniziate il percorso che si snoda in due anelli, fattibilissimi anche con i bambini, quello Sud percorribile in un’ora e mezza e...
La provincia di Piacenza: romanticismo d’autunno tra vigne e castelli

La provincia di Piacenza: romanticismo d’autunno tra vigne e castelli

Dite la verità: con l’arrivo dell’autunno cominciate già a vedervi sul divano con il vostro lui o la vostra lei, mentre sorseggiate qualcosa di caldo davanti alla TV con tanto di coperta addosso, sognando la primavera e l’estate del prossimo anno. Poltrire è sicuramente piacevole, ma anche questa stagione che prelude all’inverno è perfetta per programmare viaggi (oppure eventi molto importanti…) assieme alla vostra dolce metà, magari andando alla scoperta di angoli d’Italia fuori dai soliti schemi turistici. Troppo spesso l’autunno è considerato una stagione triste, quando in realtà regala un romantico tripudio di colori, profumi e sapori. E in questo senso la provincia di Piacenza non ha nulla da invidiare ad altre destinazioni più blasonate, sie nella nostra penisola che all’estero: vogliamo scoprirla insieme? Sognate di sposarvi in autunno e in un luogo da favola? Nei Colli Piacentini castelli, tenute e vigne non rappresentano solo la cornice consigliata per un weekend autunnale, ma sono anche il posto giusto dove sposarsi. In questo territorio infatti sono tante le location perfette per un matrimonio e alcune di queste sono letteralmente luoghi da favola. Il Castello di Rivalta, per esempio, è stato per tanti anni la dimora di vacanza della principessa Margaret d’Inghilterra, ovvero la sorella della regina Elisabetta II. Anche nel Castello di Castelnovo Val Tidone hanno soggiornato famosi membri di varie famiglie aristocratiche e reali, ma un impenetrabile velo di segretezza impedisce di svelarne i nomi… Il Castello di Sarmato possiede magnifici arredi d’epoca e grandi scaloni, dove le novelle consorti potranno sentirsi come raggianti Cenerentole del terzo millennio. La Tenuta di Santa Giustina e l’Azienda Agricola Torre Fornello addirittura...

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