I Sassi di Matera: una finestra di Basilicata unica al mondo

Scrivere dei Sassi di Matera non è immediato, così come non lo è visitarla e comprenderla a fondo. A Matera ho avuto l’onore di partecipare all’Unesco Festival Experience, evento per la valorizzazione dei Siti Unesco del Sud Italia, e per la prima volta  (ebbene sì, lo ammetto) sono stata in Basilicata …. a Matera davvero mi si è aperta una finestra spettacolare!  Per cui vi consiglio di mettervi comodi e leggere, giuro di evitare o ridurre al minimo tutte le informazioni da guida turistica, più o meno dettagliate, presenti in rete e di raccontarvela “a modo mio”, sperando di riuscire a trasmettervi una parte di quel sano entusiasmo che ti prende quando arrivi nei mitici Sassi materani, dove vi troverete davanti un mix millenario di Italia, Palestina, Turchia, Grecia.

Un video per introdurla, La Felicità di Fabrizio Moro, l’ho scelto per due motivi: il video ufficiale, secondo me bellissimo, è stato girato nel Parco della Murgia materana e offre uno sguardo d’insieme di grande impatto sui Sassi, e poi perché La felicità – titolo della canzone – credo sia proprio la parola giusta per esprimere il percorso fatto da questo nostro tesoro italiano, da realtà secolare in perfetto equilibrio tra uomo e natura, a una situazione di pesante degrado fino ad essere definita negli anni ’50 vergogna nazionale, al suo recupero progressivo fino a diventare nel 1993 patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO e il prossimo anno nel 2019 Capitale Europea della Cultura. Come se un cerchio si fosse chiuso.

Parliamo di lei e soprattutto di come approcciarla, perché Matera è incredibile, a-temporale, labirintica, stratificata, impegnativa anche fisicamente da girare e quello che vedrete è in fondo solo un 25-30% di quello che c’è realmente scavato nella roccia. I Sassi sono sicuramente il primo posto che tutti decidono di visitare, ma il mio consiglio per capire fino in fondo questa città è, almeno all’inizio, di lasciar perdere il fai da te e affidarsi a una guida competente, a chi ci è nato,  cresciuto e ti sa spiegare realmente le storie, i modi di vivere qui dentro, i dettagli dei vicoli, i saliscendi, le grotte costruite su decine di livelli, le tante chiese rupestri millenarie, le strutture dei vicinati, i cortili, le cisterne, i percorsi per i muli, il sistema di controllo delle acque, i cimiteri costruiti addirittura sopra le chiese … ogni dettaglio  a Matera non era lasciato al caso ed era studiato per la sopravvivenza.

È proprio  qui che si nasconde il vero genio dei materani, precursori della sostenibilità, e girando da soli è impossibile comprenderne le sfumature.

Le abitazioni del Sasso Barisano, Sasso Caveoso e Civita

Si scoprono così storie vere, di abitazioni povere scavate nella roccia calcarenitica di origine marina (le conchiglie e capesante fossilizzate nei muri lo testimoniano) prive di fogne, di acqua corrente e di riscaldamento, dove vivevano migliaia di persone, condividendo spesso gli spazi con gli animali domestici e da fattoria, dove i tetti delle case degli uni erano i pavimenti delle abitazioni di altri, dove la socialità e l’aiuto reciproco erano essenziali. Strutture edificate si alternano a labirinti sotterranei e a meandri cavernosi, creando un unicum paesaggistico, mentre una fitta rete di vicoli dà l’impressione di camminare attraverso un presepe di pietra.

Un tempo cuore della civiltà contadina, oggi, ristrutturati, i Sassi rivivono e lasciano senza fiato soprattutto di sera quando si accendono le luci di monumenti, residenze, botteghe. Fa impressione camminare qui in mezzo e pensare che Matera è tra le più antiche città al mondo, i primi insediamenti risalgono tra il paleolitico e neolitico e molte delle case sono state vissute senza interruzione dall’età del bronzo.

I Sassi sono un paesaggio culturale, sono stati il primo sito iscritto dell’Italia meridionale perchè rappresentano un ecosistema urbano straordinario, capace di perpetuare dal più lontano passato preistorico i modi di abitare nelle caverne fino alla modernità. I Sassi di Matera costituiscono un esempio unico di utilizzazione delle risorse della natura: acqua, suolo, energia. A Matera si percepisce la forza degli elementi.

L’abbandono imposto nel 1952

Era una civiltà contadina con precarie condizioni igienico-sanitarie, e nel secondo dopoguerra con una percentuale altissima di mortalità infantile. Tanto che si aprì la  questione dei Sassi, simbolo nazionale dell’arretratezza e il sottosviluppo del meridione e nel 1952 fu imposto l’abbandono delle case ai due terzi degli abitanti della città, circa 17mila persone, e il trasferimento in nuovi rioni popolari. Molti Sassi furono addirittura murati per impedire ai vecchi abitanti di farvi ritorno, la gente non si rassegnava. Le chiese rupestri, le masserie fortificate, i mulini, le case furono ceduti  all’abbandono, mentre la moderna Matera si sviluppava al di sopra del dirupo che ospita i Sassi.

Si perse quasi memoria di quelle grotte se non fosse stato per il cinema, La Lupa” di Alberto Lattuada (1953) a Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini (1964) ai più moderni “The Passion” di Mel Gibson (2004), Matera fu individuata come un set naturale perfetto per riprodurre una Gerusalemme e storie riportate nei testi sacri. Al tempo stesso la letteratura ha risvegliato le coscienze col “Cristo si è fermato a Eboli” dove Carlo Levi racconta la realtà del Mezzogiorno e anche di Matera…

“Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza”

Carlo Levi

E poi Pier Paolo Pasolini si schierò totalmente dalla parte dei cittadini materani, dichiarando “Ma che state facendo con i sassi? State distruggendo la civiltà contadina“ e ancora definì la Lucania “Cenerentola del Meridione popolare”, e dopo di lui Giuseppe Colangelo nella sua Creta Rossa racconta la “civiltà diversa” dei contadini di queste terre, custodi di una sapienza antichissima, di senso della comunità, della solidarietà, del dolore e della morte.

La lenta risalita da vergogna nazionale a vanto nazionale

 Certo che di strada ne ha fatta Matera! Ripartendo da qui i Sassi iniziano una strada di riscatto, si è deciso di fermare l’abbandono recuperando con una cooperazione fra pubblico e privato. La quasi totalità dei Sassi è oggi demaniale e lo spartiacque è stata la legge n. 771 del 1986 “Conservazione e recupero dei rioni Sassi di Matera”. Una parte dei Sassi è stata trasformata in sistema museale: Museo della civiltà contadina, Museo demo-antropologico, Circuito delle chiese rupestri, Mostre d’arte etc. Una seconda parte ha natura commerciale, con pizzerie, ristoranti, alberghi, società, negozi di artigianato tipico. Una terza parte è di natura residenziale. I Sassi sono tornati ad essere quindi una parte viva della città.

Il capovolgimento dell’immagine dei Sassi rispetto alla visione di miseria e di vergogna si realizza con l’iscrizione nella lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO del 1993. L’avvenimento è di enorme portata. A quel tempo in Italia erano iscritti alla lista solo cinque luoghi. Matera è il primo inserimento del Sud d’Italia e l’unico basato sul riconoscimento di valori popolari relativi alla costruzione del paesaggio culturale. Le motivazioni dell’iscrizione Unesco riconoscono nei Sassi un sistema urbano geniale prodottosi nel corso dei millenni grazie alla capacità di utilizzare in modo armonioso le rare risorse locali: l’acqua, la pietra, la luce.

Consigli utili e qualche dritta per visitare Matera 

E finalmente eccoci ai consigli utili per chi decide di esplorare il Sasso Barisano, orientato verso nord-ovest prende il nome dalla città di Bari, il Sasso Caveoso, rivolto invece a sud si chiama così perché è disposto proprio come la cavea di un teatro, con le case-grotte che scendono a gradoni. A dividere le due valli sorge infine la ripidissima rupe della Civita, con la maestosa Cattedrale romanica. Secondo me di base, a parte la curiosità e le gambe che dovete metterci, sono poche le dritte da segnalare.

Attenzione ai vicinati

I vicinati, un insieme di abitazioni che affacciano su uno stesso spiazzo, spesso con il pozzo al centro, erano il modello della vita sociale, della solidarietà e della collaborazione dei Sassi. Il pozzo comune dove si lavavano i panni, il forno dove si impastava il pane facevano del vicinato la cellula fondamentale dell’organizzazione comunitaria. Nelle case, la luce arriva dall’alto e la temperatura è costante a 15 gradi, con la massa termica della pietra che funziona da climatizzatore. Se i raggi del sole d’estate, perpendicolari e roventi, rimangono fuori, d’inverno, obliqui, scivolano sul fondo delle grotte. Questo degradare e sovrapporsi di case e casette, è solo apparentemente caotico, perché poi risulta costruito con molti accorgimenti. Ma la discesa nei Sassi è una sorpresa continua. 

Percorrete Via Muro (mi raccomando in discesa!)

Si raggiunge la Civita, la parte più antica della Città, e proprio sotto la Cattedrale medioevale che domina la vallata, è possibile percorrere Via Muro, lunga scalinata in cui è stata girata la scena della Via Crucis e della Passione, curiosamente stesso luogo in cui girò la stessa scena Pasolini nel suo Vangelo Secondo Matteo nel 1964. Proseguendo si raggiunge il Sasso Caveoso, dove, lungo Vico Solitario davanti al complesso rupestre di Santa Lucia alle Malve, sono state girate le scene del Mercato e delle abitazioni di Gerusalemme.

“Alcune parti della città sono antiche di 2000 anni, e l’architettura, i blocchi di pietra, le zone circostanti e il terreno roccioso aggiungevano una prospettiva ed uno sfondo che noi abbiamo usato per creare i nostri imponenti set di Gerusalemme. Abbiamo fatto molto affidamento sulla vista che c’era li’. In effetti la prima volta che l’ho vista, ho perso la testa, perche’ era semplicemente perfetta.”

Mel Gibson

Entrate in una Casa-grotta

La casa grotta è la tipica abitazione dei materani, quelle case sono il simbolo del passato e una volta a Matera entrarci è obbligatorio perché i Sassi hanno una corazza impermeabile al trascorrere del tempo, ne conservano i segni, custodiscono la loro anima. Per coglierla bisogna visitarli anche all’interno dove la luce scarseggia, dove si ha la sensazione netta che la casa sia un rifugio. Un rifugio per tutta la famiglia e un rifugio per gli animali che sono parte della famiglia, perchè costituiscono l’unica risorsa di vita insieme a quello che produce la terra. La vita nei Sassi si svolge in realtà fuori dall’abitazione. Dentro si sta solo per mangiare, per dormire, per scaldarsi attorno al braciere d’inverno o per ripararsi dal sole caldo dell’estate.

Stiamo parlando, ad esempio, della Casa Grotta di Vico Solitario, che è ancora arredata come un tempo e che, quindi, fa capire proprio come si svolgeva la vita di chi l’abitava. Si tratta, dunque, di un vero e proprio museo che gode del patrocinio del Comune di Matera e che è aperto e visitabile tutto l’anno. Un’altra casa grotta visitabile è quella del Casalnuovo, o la Casa Cava. Molte case-grotta, una volta ristrutturate, sono state adibite oggi a b&b o appartamenti turistici.

Visitate la Madonna dell’Idris

Tra viottoli e gradini si arriva in formidabili complessi monastici scavati nella roccia, cenobi benedettini e laure bizantine, in cui le celle di monaci si stringono intorno a una chiesa sotterranea. A Matera ci sono ben 156 chiese rupestri! Nei due rioni dei Sassi, Caveoso e Barisano, è possibile visitarne molte , ognuna con le sue peculiarità, dall’imponente San Pietro Barisano usata spesso per concerti musicali, al Complesso del Convicinio di Sant’Antonio che racchiude 4 chiese, a Santa Lucia alle Malve ricca di iconografia all’interno (tra le meglio conservate).

Ma di sicuro la più scenografica, interamente scavata in uno sperone roccioso, semplicissima all’interno, ricca di affreschi interni e con un nome simbolico, dedicato proprio all’Acqua che da sempre per i materani era il problema numero uno, è Santa Maria de Idris. Di sicuro se avete poco tempo a disposizione è un’ottima sintesi dei luoghi di culto rupestri presenti e non potete perdervela.

Scoprite il Palombaro Lungo

 Siamo nella Matera Sotterranea e Il Palombaro Lungo, la grande cisterna di raccolta di acqua piovana che scorre sotto la piazza principale della città, spiega più di mille parole questa secolare necessità. La Murgia era un ambiente carsico, la scarsità d’acqua veniva risolta grazie a un’opera di ingegneria idraulica: un sistema si vasche di sedimentazione collegate, canaline e ambienti ipogei faceva confluire acque piovane e di falda all’interno di questa cisterna pubblica da 5000 mc di acqua. Le sue pareti hanno sfumature di verde che testimoniano il trascorrere dei secoli attraverso le tracce del livello dell’acqua. Il tempo torna visibile e ti intimorisce, ti fa sentire piccolo. Si scende con passerelle, la visita guidata dura mezz’ora, il cocciopesto impermeabile avvolge tutto e rende l’atmosfera ovattata. Un luogo di importanza vitale per la città, e di sicuro da vedere.

Assaggiate la cucina materana

La cucina lucana e materana sono l’eredità di una cucina povera di tradizione contadina, essenziale, fatta di ingredienti semplici; raccolti che diventavano piatti in grado di sfamare le numerose famiglie che vivevano nei Sassi. Formaggi, carni, pasta fatta in casa, dolci e tanti piatti a base di verdure: il tipico peperone rusco, le rape, i funghi cardoncelli, fiori ed erbe che nascono spontaneamente in questa zona. E soprattutto il pane di Matera IGP, fatto con semola rimacinata di grano duro, è l’architettura portante di tutta la struttura gastronomica materana. Anche in questo caso un must to do da provare.

Perdetevi tra i sassi

Quando avrete assolto tutti i vostro “doveri”… inizia il bello ragazzi , la cosa migliore a Matera è perdersi, lasciarsi andare, lasciarsi sorprendere dagli scorci, dai dettagli, dalle curiosità che vi aspettano ovunque. Evitate se potete Luglio e Agosto per la calura, meglio primavera e autunno come periodi per trovare clima umano e meno affollamento; a Matera potete arrivare dall’aeroporto di Bari con 1 ora di pulmann, c’è pieno oggi di B&B e appartamenti a prezzi abbordabili, certo poi se volete dormire in hotel di charme o alberghi di lusso all’interno dei sassi il discorso va a salire; con 3€ si entra nelle delle chiese rupestri o case grotte a pagamento. Ora non avete più scuse, Matera 2019 vi aspetta 😀


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Guide Turistiche

Potete rivolgervi a Visite guidate Martulli Viaggi (se è disponibile chiedete la guida dell’archeologo Francesco Rondinone, davvero bravissimo!)


Un ringraziamento finale ad AITB – Associazione Italiana Travel Blogger  , alle Invasioni Digitali  per la visita del centro storico, ad Unesco Italia per l’organizzazione del Seminario presso l’Aula Sassu dell’Università della Basilicata di Matera titolo “I Presidi UNESCO: quali fattori di sviluppo turistico e culturale” e dello spettacolo teatrale a Palazzo Lanfranchi  “Storia d’acqua, di fuoco e di sangue”, la nascita dell’uomo narrata da Sebastiano Somma, ma soprattutto per questo progetto RETE SITI UNESCO che coinvolge 14 siti Unesco del Sud Italia per la loro promozione integrata.


Post scritto in collaborazione con UnescoNet

 

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