E proseguiamo il post di ieri con la seconda parte di consigli:
Le guide: Lonely Planet e Routard
Prima di partire un amico ha definito la guida cartacea ormai come l’ ”ansiolitico del viaggiatore moderno” e in effetti sono d’accordo con lui…sta diventando quasi più una questione affettiva! Per questo viaggio nel West USA ho preso due guide, una più generica sugli Stati Uniti Occidentali (EDT – 28€), la classica Lonely Planet che va ad aggiungersi alla mia piccola biblioteca LP, e una guida più specifica sui Parchi Nazionali dell’Ovest della Routard (Il Viaggiatore – 25€).Ok, partiamo dalle attenuanti. La prima comprende un sacco di Stati americani e per forza di cosa su ognuno può fornire meno informazioni. La seconda è centrata su una destinazione specifica e quindi circoscritta. Ma il confronto non ha retto. Routard batte Lonely Planet, in questo caso, 10 a 3. La Lonely Planet, indubbiamente più accattivante nel layout, pecca di contenuto (parere personale), di sostanza, ha mappe o troppo grandi o troppo dettagliate dentro, ha informazioni non complete, non ha itinerari consigliati o pochissimi, non inquadra gran che del paese e si rivela poco utile. La Routard lo fa eccome, all’inizio mi piace poco perché senza un’immagine e sempre-solo testo o mappa, più easy, senza fronzoli, ma dopo un po’ mi rendo conto che è praticissima, che dice veramente tutto, che ha una prima sezione Informazioni Utili e poi una seconda Uomini, Cultura, Ambiente fatte da Dio, che è esaustiva, affidabile, e a fine viaggio mi rendo conto che è stato un ottimo acquisto. Ve la consiglio 😀
Il clima estivo
Il clima cambia parecchio a seconda dei punti, che siate sulla costa, nella Death Valley/Las Vegas, nei parchi più montanari o in quelli dello Utah/Arizona, a San Diego e sulla costa californiana. In linea di massima l’unico punto in cui estrarrete la felpa, la giacca a vento e le calze è uno solo, San Francisco. Sì, sì, proprio d’estate, quella su cui M.Twain ha detto: “l’inverno più freddo che ho vissuto è stato un’estate a San Francisco”! Noi eravamo lì a metà Giugno, abbiamo trovato 3 gg di sole pieno eppure… spesso la baia è avvolta nella nebbia, il vento non manca mai, e aspettatevi comunque un freddo birichinooo! Ventilata/temperata è anche la costa californiana, mentre appena puntate verso l’interno la musica cambia, il vento diventa un vero phon e la temperatura sale, sale, sale (dai 33 ai 44 della Death Valley). Vi salverete dalla calura solo andando nelle stagioni intermedie o, se come noi andate d’estate, solo nei parchi più montanari come lo Yosemite NP o il Sequoia o il Bryce o il Grand Canyon. Questo implica una serie di cosette da tener presente:
- D’estate bisogna sempre girare muniti di scorte d’acqua, berretto in testa e crema solare, il sole picchia senza pietà!
- Le ore centrali della giornata, soprattutto se avete figli, sono il momento peggiore…cercate di pianificare le soste in modo da utilizzarle per gli spostamenti, mentre mattina e tardo pomeriggio sono l’ideale per godersi appieno la meraviglia dei parchi senza schiattare 😀
L’Annual Pass e i Visitor Center
Per vedere molti parchi nazionali dell’Ovest e risparmiare c’è un’unica soluzione: all’ingresso del primo parco acquistate l’Annual National Park Pass che vi dà accesso illimitato a tutti i parchi, 80$ contro i 25$ che spendereste per accedere con l’auto ad ogni singolo parco, in pratica paga il veicolo. Le uniche eccezioni sono i territori Navajo, esclusi dal Pass fanno storia a sé, quindi pagherete l’ingresso auto a parte, la Monument Valley (20$), il Dead Horse Point (10$), il Canyon de Chelly (15$) e l’Antelope Canyon (Lower 20$/testa e Upper 40$/testa). Ogni parco è iper-organizzato, ogni parco ha una segnaletica coordinata agli altri, ognuno ha un fiore all’occhiello che è il suo Visitor Center dove ti dicono e ti danno veramente di tutto (e vi chiederete la guida a che vi serviva? mistero!!), ogni parco ha la sua parte visitabile con auto propria e poi un servizio impeccabile e frequentissimo di Shuttle Bus che portano i turisti, disabili inclusi, dappertutto, e mentre guidano gli autisti ti fanno pure da guida turistica e ti danno le info del caso. Anche in questo caso chapeau!
I costi
E qui un po’ di dolenti note… ma d’altronde ero consapevole che non stessi andando nel Sud-Est asiatico o in un paese del Terzo Mondo 🙂 Per fare, a fine viaggio, il “conto della serva” e darvi un’idea dei costi affrontati, posso dirvi che:
- 800 euro/testa volo andata Italia/San Francisco e ritorno Los Angeles/Italia con assicurazione medica Chartis/bagaglio/annullamento
- 80-100 $/camera a notte zona parchi d’estate (dormendo fuori in 3* medi)
- 120-150 $/camera a notte nelle metropoli (dormendo in centro in 3* medi) e non parlo affatto di 4-5 stelle perché si sale moooolto di più, soprattutto a San Francisco
- 25-30 $/cena a persona (magari a pranzo vi fate un panino o qcs di veloce)
- 450 $ noleggio auto x 3 settimane
- Benzina circa 4.15$/gallone, dove 1 gallone=4.2 litri
- 80$ Annual National Park Pass + 80$ parchi Navajo
Prendete questi come costi abbastanza fissi (potete risparmiare qualcosa sui motel a seconda della categoria e del periodo), poi tenete presente che tutto il resto inteso come esperienze che avrete sicuramente voglia di provare ha un costo alto: il city pass per una città? il giro a cavallo coi Navajo? un’escursione in barca sul lago? Una visita guidata in 4×4? Il noleggio delle biciclette? Un ristorantino un attimo diverso dalla slita steak house? Un parco divertimenti tipo Disneyland o Seaworld? ecco qui ha inizio l’extra pesante, perché finchè vi godete la natura a piedi o con la vostra auto tutto ok, appena volete variare un filino il discorso e fare qualcosa di diverso preparate la vostra carta di credito ad aprire il rubinetto… e non ci sono limiti di spesa 🙂 in USA tutto è una questione di money.
Il cibo
Se siete carnivori no problem! Top sirloin e steak per tutti i gusti li troverete ovunque, serviti rigorosamente in piatto unico con french fries e contorno di verdure, a prezzi onesti (15-20$). Anche i fish&chips sono abbastanza un must, trote e salmoni e pesci locali nel West sono pure buoni, così come la mostarda di senape e il ketchup sempre in tavola, e i dolci, enormi, ottimi e con densità specifiche da guinness dei primati …ma la varietà e soprattutto la leggerezza a tavola negli States non sono di casa (un eufemismo). E dopo 10 gg già inizierete a scalciare 🙁
E che ne dite degli ice-cubes di cui le bibite sembrano non poter far a meno? Impossibile per loro bere un bicchiere senza ghiaccio, nonostante i locali con aria condizionata sparata sempre a palla. Entrare in un ristorante e passare dai 33 gradi fuori ai 18 dentro è un attimo, di paura! Per tutto il resto (soprattutto nelle grandi città e in California, nei parchi non ci sono grandi alternative) … c’è Mastercard… nel senso che trovi di tutto e anche meglio, basta pagare 😀 e ricordatevi di lasciare un 15% di mancia in più quando pagate il conto, è educazione 😀
La durata e il percorso fatto
Diciamo che in due settimane, stando comodi, riuscite a fare bene il tour dei parchi nazionali dell’Ovest e vederli senza troppo affanno o stile saltimbanco. Noi, avendo la bambina dietro, abbiamo sacrificato l’opzione Yellowstone perché richiedeva altri 700 km andata +700 km ritorno e abbiamo preferito puntare sulla costa…magari in altre condizioni sarebbe da inserire, chi c’è stato ne parla come il migliore dei parchi in assoluto 😀 noi vorrà dire che torneremo per vederlo! Per le città il mio consiglio è 3 gg pieni a San Francisco, almeno 2 gg pieni a San Diego e 2 a Los Angeles, più che altro per le distanze enormi e perché ci vogliono anche 2 ore da un punto all’altro della città (sempre che il genere vi interessi). La costa californiana si lascia vedere, per percorrerla tutta lungo la Pacific Highway 1 prevedete almeno tre giornate:
- una per il tratto nord fino a Monterrey e la bellissima 17 Miles Drive;
- una per il tratto centrale fino a Los Angeles, che noi abbiamo saltato ma dei californiani mi han parlato benissimo di Big Sur;
- una per l’ultimo tratto a sud tra Los Angeles e San Diego, un susseguirsi di cittadine marine lambite dall’oceano, spiaggioni, villozzi, campi da golf e surfisti in erba.
Poi consigli ce ne sarebbero tanti altri, a partire da quelli più scontati, su cui magari è bene comunque fare un memo finale:
v non andate in USA senza un’assicurazione medica con un massimale elevato, perchè anche in caso di piccoli incidenti o malattie vi pelano!
v non andate modello Totò e Peppino in vacanza, senza spiaccicare due parole di inglese, non dico parlare benino ma cavarvela per la soprivvenza sì, altrimenti gestirvi da soli sarà una via crucis 😀
v non andate in USA senza una carta di credito, è richiesta un po’ per tutto, dagli hotel che vogliono spesso la cauzione e te la chiedono per prima cosa, al noleggio auto, al rifornimento carburante (o dai carta o fai il prepagato) e via andare.
v Prima di partire per gli States dovete richiedere l’ESTA (Electronic System for Travel Authorization), procedura on-line da fare per ogni partecipante obbligatoria dal 2009 massimo entro 3 giorni dalla partenza. Qui il link.
Altro post interessantissimo e molto dettagliato, utilissimo.
Concordo per il clima estremo, non solo tra estate ed inverno.
A Chicago fa molto caldo d’estate, e molto freddo d’inverno, quest’anno a Febbraio (mi sembra) sono arrivati a -28°, mio figlio per tornare dall’Università se era verso sera doveva prendere il taxi, non si poteva camminare, facevano male le ginocchia dal freddo e l’aria (non per niente Chicago è la Windy City) entrava e ghiacciava i polmoni, ma anche nella stessa giornata capitano escursioni di 20 o più gradi.
Sempre pronti a tirare fuori la/le carte di credito, i contanti non sono visti bene. Ah, io dopo la prima volta che la banca mi ha bloccato la carta di credito perché ha visto troppi movimenti da un posto strano, diverso dal solito, avviso sempre quando vado all’estero. Voi avete avuto problemi?
Tutto molto caro, si paga dappertutto e non poco, risparmio sempre prima per pagarmi qualche ingresso, se si pensa che per le torri panoramiche si pagano minimo 20$ l’una, l’Acquario 30$ e non ho visto tutte le attrazioni, ho saltato le meduse per esempio.
In compenso lo zoo è gratis ed i parchi botanici pure, si può passare un bel pomeriggio senza spesa.
Non so i ristoranti, mangio in casa ma anche la spesa è piuttosto onerosa, costa poco solo il pesce locale (di lago).
Aspetto di vedere gli altri articoli, voglio tante foto dei bellissimi parchi, quelle che hai pubblicato su FB mi sono piaciute moltissimo.
Grazie
Ciao
Norma
ehhhh, sulle foto ci sto lavorando e avrai delle discrete sorprese 🙂 quest’anno eravamo con tre con tre macchine, persino la piccoletta di 6 anni ha voluto portare la sua Nikon compatta 🙂
ps. noi avevamo avvertito banca e nessun problema
Eh eh … sui prezzi del sud-est asiatico saprò dirto tutto fra un po’ 🙂
e credo tornerai con pareri al riguardo ben diversi
La Routard é mooooolto meglio della LP per questo viaggio, concordo!!
io ho sempre acquistato LP, sono una afecionada, però le ultime tre prese mi han lasciato notevoli perplessità 🙁