Sicilia orientale: visitare la Riserva Naturale di Vendicari

Inizio a scrivere finalmente del mio ultimo itinerario alla scoperta della Sicilia sud-orientale , ogni tanto metto da parte l’esterofilia e mi piace esplorare qualche angolo dell’Italia che non conosco. Amando la natura e l’arte, l’architettura, i monumenti, le aree archeologiche e in generale il patrimonio storico-culturale del nostro paese, la Sicilia è una scelta “azzeccatissima”. Un’isola favolosa da questo punto di vista (e non solo).

Il primo articolo lo dedico a una meta meno conosciuta, dove la cultura ha lasciato le sue tracce solo in piccola parte e la natura regna ancora sovrana, si tratta della Riserva di Vendicari, uno dei luoghi più semplici e allo stesso tempo più affascinanti della Sicilia Orientale. Ogni volta che torno al mare, essendoci nata e cresciuta, ha per me un sapore ritrovato: quello del vento, della salsedine, di suoni familiari come lo sciabordare delle onde. Se poi a questo aggiungi un’oasi faunistica, una mezzaluna dorata di sabbia dove approdano le tartarughe Caretta Caretta, un territorio protetto rifugio di fenicotteri, aironi, cigni reali, spatole, gabbiani rosei, una zona umida ad alta vitalità biologica, la cornice della Tonnara di Bafutu e della Torre Sveva in tufo… Il risultato promette decisamente bene.

Ex case dei pescatori_Vendicari

La riserva naturale

Ci arriviamo rigorosamente a piedi, il bosco di ginepro e le fioriture piumose delle tamerici ci accompagnano lungo i sentieri che, bassi e sinuosi, attraversano i pantani. Qui una volta c’erano le saline necessarie per la conservazione del pesce, poi dopo la chiusura della tonnara nel 1984 gli ambientalisti hanno ottenuto con una dura battaglia la creazione di quest’oasi del WWF, a salvaguardia di un equilibrio delicatissimo. Un grande grazie a tutti quelli che l’hanno voluto e lo difendono ancora oggi. Siamo a fine Dicembre: pochissimi visitatori, solo gli uccelli, il silenzio, gli orizzonti aperti e quel cielo terso che la Sicilia ti sa regalare.

I pantani fungono da luogo di sosta nella migrazione degli uccelli, un ecosistema che è punto di riferimento per gli uccelli provenienti dall’Africa, distante 350 km circa in linea d’aria, si fermano qui numerosi prima di raggiungere le mete migratorie in tutta Europa. Per gli appassionati di birdwatching ci sono i capanni di osservazione in legno: centinaia di specie in alcuni periodi dell’anno (soprattutto primavera e autunno) fanno tappa qui e si possono avvistare armandosi di cannocchiali, fotocamere o smartphone.

La Tonnara di Bafutu

La riserva di Vendicari non è solo natura, è impreziosita da alcuni siti archeologici: le necropoli greche, le catacombe bizantine, le rovine di Eloro, la basilica della Trigona, la Torre Sveva ed i ruderi dell’antica tonnara. Sicuramente il profilo sul mare della Tonnara di Bafutu  – da Capo Bojutu – è uno dei simboli dell’Oasi di Vendicari, rappresentativa dell’antica attività di pesca e lavorazione del tonno tramandata da generazioni in Sicilia.

Lo skyline della tonnara domina la zona centrale della Riserva, sembra una cattedrale sul mare, ma in realtà si tratta di archeologia industriale/artigianale. Fu costruita nel Seicento e smise definitivamente la sua attività nel 1943, i ruderi dello stabilimento con i suoi cento metri di lunghezza, i pilastri che ne sorreggevano il tetto, la ciminiera altissima e le case dei pescatori, sono stati restaurati e riconsegnati alla comunità. Entrate, soprattutto se come me viaggiate con i vostri bambini, nell’ Ecomuseo realizzato nelle ex case dei pescatori, per imparare qualcosa in più attraverso le sale didattiche e i pannelli dedicati alla conoscenza della riserva.

La Torre Sveva

La Torre Sveva, costruita nel XV secolo da Pietro d’Aragona, fratello del re di Spagna e Sicilia, si rese invece necessaria per custodire e difendere i magazzini dove venivano stoccate le derrate alimentari destinate al commercio. Il profilo rettangolare e calcareo della torre sulla piccolissima Isola di Vendicari racconta di un passato difensivo, come punto di vedetta e segnalazione contro le scorribande di navi di pirati. Crolli, ristrutturazioni e il terremoto che distrusse completamente la città di Noto nel 1693 hanno lasciato inevitabilmente i loro segni, la torre è dimezzata eppure ancora oggi è lì, testimone di una Sicilia ormai scomparsa.

Torre Sveva_Vendicari

Le spiagge

La costa della riserva è lunga 13 km, da Marzamemi ad Avola, e questo mare è stato premiato dalle 4 vele blu di Legambiente. La Spiaggia di Vendicari è lunghissima e sabbiosa, meno balneabile per via delle alghe di posidonia (ma ricordiamoci dove siamo, in una riserva naturale e non in una località balneare), la più conosciuta e frequentata è la Spiaggia di Calamosche, una caletta riparata da due promontori rocciosi e cristallina, molto amata d’estate per lo snorkeling dove il fondale è più profondo. La Spiaggia di Marianelli è invece appartata e più selvaggia,  mentre la Spiaggia di Eloro è l’unica dotata di servizi (bar e docce), anche se da queste parti naturale è la parola d’ordine e dimenticatevi strade asfaltate, bar ad ogni angolo, ombrelloni e sdraio.

Una curiosità: su queste spiagge troviamo delle bizzarre “polpette” di filamenti compattati dal moto delle onde, sono prodotte dalla Posidonia oceanica, una pianta marina che per vivere ha bisogno d’acque assolutamente limpide e non inquinate: la loro presenza è quindi garanzia della pulizia del mare.

Consigli utili

  • La Riserva di Vendicari è situata nella costa orientale della Sicilia, a sud di Siracusa, tra Noto e Pachino.
  • La riserva è accessibile da quattro ingressi: dalla spiaggia di Eloro e di Marianelli (ingresso nord); dalla baia di Calamosche; dalla spiaggia di Vendicari, corrispondente all’ingresso principale della riserva, dalla spiaggia di San Lorenzo (ingresso sud).
  • All’interno della Riserva di Vendicari ci sono 3 itinerari possibili Blu-Arancio-Verde, li trovate spiegati nel dettaglio con mappa, tappe visitabili, distanze e grado di difficoltà sul sito ufficiale della Riserva.
  • L’ingresso alla riserva è libero. Scuole e gruppi devono prenotare in anticipo (telefono + 39 0931 67450). Per i gruppi è disponibile su prenotazione, una visita guidata gratuita (a giorni alterni, 9:00-01:00)  a condizione che il gruppo non sia superiore a 50 persone.
    Il percorso (su strada o su una passerella) è accessibile anche a persone con problemi di mobilità. Chi non volesse dedicare un’intera giornata alla riserva può combinare una visita alla città di Noto  o alla Villa Romana del Tellaro o al borgo di Marzamemi .

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4 Comments

  1. salve sono un’insegnante di scuola primaria di niscemi e vorrei organizzare una gita scolastica presso la riserva di vendicari. vorrei se possibile inviata qualche brochure per organizzare il viaggio. grazie, saluti.

    Reply
    • ciao Tiziana, io sono una semplice viaggiatrice che racconta la sua esperienza sul blog, se hai bisogno di info ed eventuali brochure trovi tutto sul sito ufficiale della Riserva http://www.riserva-vendicari.it/. Buona gita 🙂

      Reply
  2. Ciao!

    È possibile arrivare nelle spiagge Calamosche, Eloro o Marianelli in auto o solo a piedi?

    Immagino che ad agosto faccia veramente caldo!

    Grazie

    Rossella

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  1. Sicilia orientale: alla scoperta di Noto, un diamante color miele | Alla Ricerca Di Shambala - […] la prima tappa naturalistica nella Riserva di Vendicari, oggi vi porto alla scoperta di un vero e proprio diamante siciliano…

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