Sicilia Orientale: il borgo marinaro di Marzamemi, un set cinematografico

Sicilia Orientale: il borgo marinaro di Marzamemi, un set cinematografico

Un borgo che sa di dominazione araba, di Mediterraneo, di reti per la pesca dei tonni, di luci d’estate, di un quaderno per scrivere all’ombra pur di starsene tutta la vita qui. Fa un effetto strano questo posticino così piccolo, così umile e così incantato. Sembra di entrare in una diapositiva dove la Sicilia e l’Africa si guardano, nella scena di un film, d’altronde qui, dai fratelli Taviani, a Salvatores, a Tornatore, a Montalbano – solo per citarne alcuni – i grandi registi e i set cinematografici non sono mancati. E’ una scenografia perfetta. Andiamo a Marzamemi, un piccolo borgo marinaro della Sicilia Orientale che è un sole, un fermo immagine, una vera cartolina del siracusano, Domenico Modugno lo descriverebbe così.. Penso che un sogno così non ritorni mai più Mi dipingevo le mani e la faccia di blu Poi d’improvviso venivo dal vento rapito E incominciavo a volare nel cielo infinito Oggi si chiama Marzamemi, ma prima fu Marsà al hamem – Rada delle tortore – presenti qui soprattutto in primavera. Gli elementi dell’immaginario ci sono tutti: l’immancabile tonnara, la casa padronale, la vita dei pescatori, le bouganville e i pergolati, le giare dipinte e le sedie azzurre, le tovaglie di pizzo al vento stese sui tavoli delle trattorie all’aperto e lei, al centro dell’attenzione, la Piazza Regina Margherita. Grande e sproporzionata rispetto al borgo, eppure più bella che mai. D’altronde è lei il cuore di tutto. Soleggiata, colorata, d’impatto, uno arriva qui e non si aspetta tanta bellezza tutta in una volta. Il borgo e le casette dei pescatori Dalla piazza centrale partono diversi vicoli: passo attraverso le vecchie...
Sicilia orientale: alla scoperta di Noto, un diamante color miele

Sicilia orientale: alla scoperta di Noto, un diamante color miele

Dopo la prima tappa naturalistica nella Riserva di Vendicari, oggi vi porto alla scoperta di un vero e proprio diamante siciliano color miele: sto parlando di Noto, sito del patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO dal 2002. Uno di quei luoghi da vedere almeno una volta nella vita e di sicuro una meta sulla quale, prima ancora di scrivere un post, viene da riflettere. Perché di fronte a un tale miraggio ripetere come un’eco mille cose già dette è un battito di ciglia. Noto compare all’improvviso, tra una curva e l’altra, dopo una serie di strade tra agrumeti, uliveti e mandorleti. Non te la aspetti: costruita sul colle delle Meti, il panorama è scenografico e già da lontano intuisci di avere di fronte qualcosa di speciale. Lungo la strada incontri qualche rovina archeologica, gli antichi “muragghi” ossia muri a secco e i terrazzamenti fortificati per coltivare. Poi, tutto d’un botto, ti si apre davanti il profilo di Noto nella sua interezza e sembra si materializzi tutta la Sicilia orientale che ti eri immaginata: già si distinguono da lontano i principali monumenti, la cattedrale, le cupole delle chiese, il Santissimo Salvatore, l’Immacolata, la Torre dell’Orologio dell’Ospedale Vecchio. Appare come una grande distesa bianca, una distesa ricamata che lascia intravedere tutta la sua bellezza. Che cosa rappresenta Noto? Non si può spalancare gli occhi e attraversare un luogo, senza chiedersi il perché di quello che si ha di fronte. Questa bellezza è nata dall’orrore di un terremoto, un tema di grande attualità purtroppo di questi tempi e di sicuro un esempio da seguire. La Val di Noto, infatti, l’11 gennaio del 1693 fu sconvolta da un...
Sicilia orientale: visitare la Riserva Naturale di Vendicari

Sicilia orientale: visitare la Riserva Naturale di Vendicari

Inizio a scrivere finalmente del mio ultimo itinerario alla scoperta della Sicilia sud-orientale , ogni tanto metto da parte l’esterofilia e mi piace esplorare qualche angolo dell’Italia che non conosco. Amando la natura e l’arte, l’architettura, i monumenti, le aree archeologiche e in generale il patrimonio storico-culturale del nostro paese, la Sicilia è una scelta “azzeccatissima”. Un’isola favolosa da questo punto di vista (e non solo). Il primo articolo lo dedico a una meta meno conosciuta, dove la cultura ha lasciato le sue tracce solo in piccola parte e la natura regna ancora sovrana, si tratta della Riserva di Vendicari, uno dei luoghi più semplici e allo stesso tempo più affascinanti della Sicilia Orientale. Ogni volta che torno al mare, essendoci nata e cresciuta, ha per me un sapore ritrovato: quello del vento, della salsedine, di suoni familiari come lo sciabordare delle onde. Se poi a questo aggiungi un’oasi faunistica, una mezzaluna dorata di sabbia dove approdano le tartarughe Caretta Caretta, un territorio protetto rifugio di fenicotteri, aironi, cigni reali, spatole, gabbiani rosei, una zona umida ad alta vitalità biologica, la cornice della Tonnara di Bafutu e della Torre Sveva in tufo… Il risultato promette decisamente bene. La riserva naturale Ci arriviamo rigorosamente a piedi, il bosco di ginepro e le fioriture piumose delle tamerici ci accompagnano lungo i sentieri che, bassi e sinuosi, attraversano i pantani. Qui una volta c’erano le saline necessarie per la conservazione del pesce, poi dopo la chiusura della tonnara nel 1984 gli ambientalisti hanno ottenuto con una dura battaglia la creazione di quest’oasi del WWF, a salvaguardia di un equilibrio delicatissimo. Un grande...
Alla scoperta della Sicilia barocca: il mio prossimo viaggio nella Sicilia sud-orientale

Alla scoperta della Sicilia barocca: il mio prossimo viaggio nella Sicilia sud-orientale

Quest’anno il Capodanno lo festeggiamo “a casa nostra”, non intesa come casa fisica, ma nel nostro Paese. Un Capodanno made in Italy, con un itinerario per scoprire una parte d’Italia che non conosco affatto, ma da sempre mi ispira tantissimo. Le nostre bellezze artistiche e architettoniche incantano milioni di turisti ogni anno,  eppure per noi italiani è quasi difficile vedere con occhi da viaggiatori il nostro paese. Avendo una sola settimana a disposizione, ho scelto di dedicarla alla Sicilia. “La Sicilia è un dono di Dio, ci sono posti che non ti immagini, alla fine di una strada ti imbatti in un anfiteatro fatto di pietra lavica, e se sali sull’Etna e vedi il mare, beh, allora capisci perché chi conosce la Sicilia ne sia innamorato.” (Carmen Consoli) In particolare mi interessa la Sicilia sud-orientale, è il mio terzo viaggio in terra sicula e da anni mi ripetevo che non potevo non conoscere questa parte d’Italia. E’ nata così l’idea di un itinerario circolare, Catania-Siracusa-Noto-Vendicari-Marzamemi-Ragusa-Modica-Scicli-Caltagirone-Licata-Agrigento-Catania tra mare, siti archeologici e valli della Sicilia orientale, culla del barocco siciliano, ultima eredità della nobiltà siciliana in progressiva decadenza e ricordo indelebile nella memoria di questa terra. Calcolando le soste necessarie per visitare i luoghi più interessanti, l’itinerario si può fare in una settimana: volo sull’aeroporto di Catania + tour di 6 giorni pieni + noleggio auto. Queste le tappe previste (noi di solito prenotiamo solo la prima notte per avere la massima elesticità, quindi il programma potrebbe variare lungo la strada), sperando l’itinerario possa esservi utile in un vostro futuro viaggio: Siracusa: Ortigia e Parco Archeologico Punteremo subito all’Isola di Ortigia, il...
Dove vedere il foliage autunnale in Italia: Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano

Dove vedere il foliage autunnale in Italia: Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano

Quest’anno, non potendo andare lontano in autunno, il foliage me lo sono goduto in un weekend in Trentino-Alto Adige, ai Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano. Sicuramente sapete di cosa parlo: le tavolozze accese, un caleidoscopio di colori intensi, le distese di fronde rosse delle querce e del sorbo, l’arancio degli aceri, il giallo oro dei larici e il marrone dei castagni e faggeti. Lo chiamano “Fall Foliage”, è il miracolo che si ripete ogni autunno, la caduta delle foglie che chiude un ciclo naturale e gli osservatori di foglie a tinte forti si danno appuntamento per non perdere questo spettacolo. Verso fine Settembre fino all’inizio di Novembre i boschi si accendono di tutte le sfumature autunnali con il progressivo cambiamento di colore degli alberi. E non serve andare in Canada in Quebec o negli Stati Uniti in New England per godere appieno di questo regalo della natura, basta un solo fine settimana libero per raggiungere vari boschi in Italia ricchi di piante latifoglie, dove il foliage si può vedere al meglio. Un vero anfiteatro naturale da non perdere è a  Merano, sono i Giardini di Sissi a Castel Trauttmansdorff, così chiamati per i soggiorni che l’imperatrice d’Austria Elisabetta fece nel castello, sua dimora di villeggiatura. Un parco botanico che si sviluppa su 12 ettari (120.000 mq) tra le vette imbiancate del Gruppo di Tessa, oltre 80 ambienti botanici fra paesaggi naturali e antropici con piante da tutto il mondo suddiviso in quattro aree tematiche: 1. boschi del mondo, 2. giardini del sole, 3. paesaggi dell’Alto Adige, 4. giardini acquatici e terrazzati. Ce lo siamo goduto in un weekend di sole...
Visitare Ischia in bassa stagione: non solo terme

Visitare Ischia in bassa stagione: non solo terme

Finalmente, dopo una pausa forzata, posso riprendere in mano il mio blog e tornare a parlare di mete di viaggio, vicine o lontane che siano. Per rimanere sul pezzo, l’autunno è perfetto per due aspetti: uno di sicuro è il foliage (e ne parlerò in un prossimo post fotografico con una destinazione tutta made in Italy) e l’altro sono le immancabili terme, in cui rifugiarsi per un weekend di coppia o con la famiglia. E per goderci queste cose in Italia di sicuro non mancano luoghi capaci di ispirarci, anche abbastanza vicini da richiedere solo pochi giorni a disposizione (come capita spesso a chi lavora). Proprio in bassa stagione siamo andati a Ischia tempo fa, bambina inclusa, 5 giorni liberi, il bisogno di staccare la spina e allontanarsi dalla routine, una meta termale per eccellenza. Meno di 5 giorni secondo me, a meno che non abitiate lì vicino (a Napoli e dintorni) sconsiglio di andare, perché Ischia è un’isola abbastanza grande e di sicuro merita di essere girata al di fuori delle immersioni termali, oltre al fatto che raggiungere il porto di Napoli e poi Ischia in traghetto richiederà il suo tempo e la logistica è importante nella pianificazione di questo viaggetto. Qualche consiglio pratico per organizzare in autonomia un ponte o un breve soggiorno in questo periodo: Bassa stagione Ischia in bassa stagione non va in letargo e l’autunno/inverno è probabilmente il periodo dell’anno migliore per esplorarla al di fuori dei grandi flussi turistici. Un luogo che appartiene al mare,  esposto alle intemperie e alle cause  di forza maggiore dove una burrasca di ponente e il cielo terso di una giornata di...

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